Condannato a otto anni l’imprenditore dei rottami di Desio

Accusato di aver messo in piedi un giro di società con le quali rivendeva rifiuti metallici in nero.
L’imprenditore dei rottami Massimiliano Cannarozzo, arrestato tre anni fa dalla Guardia di Finanza di Milano, è stato condannato nei giorni scorsi dal Tribunale di Monza a otto anni, al termine del processo di primo grado scaturito dalla maxi inchiesta coordinata dalla Procura Monzese, nel quale è finito indagato insieme a diverse altre persone, con accuse a vario titolo per associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, frode fiscale e bancarotta fraudolenta.
Quando fu arrestato le fiamme gialle gli sequestrarono beni per circa 4 milioni di euro, tra cui auto di lusso, conti correnti e proprietà, che a seguito della sentenza sono stati in parte confiscati. Secondo l’accusa Cannarozzo aveva messo in piedi un raggiro tramite il quale avrebbe creato un giro di società con le quali avrebbe commerciato rifiuti in metallo all’interno del mercato nero, per poi emettere false fatture per circa 129 milioni di euro, denaro poi riciclato anche all’estero.
Condannati con lui, sempre nello stesso processo, anche un commercialista, un altro imprenditore e altre quattro persone. Assolto invece dalle accuse Antonino Fuscoli. In totale le assoluzioni chieste a conclusione dibattimento sono state cinque, ma i giudici hanno accolto soltanto quella di Fuscoli.