Da Carnate fino in Tanzania per dire “Grasie mille”: nasce l’associazione brianzola per aiutare Padre Leonard

15 maggio 2018 | 07:26
Share0
Da Carnate fino in Tanzania per dire “Grasie mille”: nasce l’associazione brianzola per aiutare Padre Leonard

Un’amicizia nata quasi per caso che si è trasformata in Associazione. Questa la storia di una famiglia di Carnate, volata fino in Africa, per aiutare Padre Leonard e la sua comunità

Un incontro, forse dettato dal destino, quasi trent’anni fa. Poi, un viaggio, breve ma intenso, in un piccolo paesino della Tanzania e ora, un’associazione, nata dal profondo del cuore per aiutare Leonard, un ragazzo che ha conquistato il cuore di una famiglia della Brianza e che ora è un sacerdote che con la sua fede in qualche modo ha unito per sempre la sua Africa alla nostra Italia.

Grasie mille, il ringraziamento speciale di una famiglia brianzola ad un prete dalla Tanzania

Arrivano da Carnate e l’incontro con Leonard, oggi sacerdote a tutti gli effetti, è avvenuto per puro caso circa trent’anni fa: “eravamo in vacanza in Liguria e abbiamo notato questo ragazzo che giocava con dei bambini – ci racconta Luciana Sala che, insieme al fratello Marco e al marito Livio Maggioni e il figlio Edoardo ha fondato l’associazione – è scattato subito qualcosa tra noi, così abbiamo deciso di invitarlo a pranzo. Ci ha raccontato la sua storia, da dove veniva, del suo paese. Abbiamo cercato di aiutarlo come potevamo poi, per qualche tempo ci siamo persi di vista. Lui era impegnato con i suoi studi, con i suoi lunghi viaggi tra Italia e Africa e noi con le nostre vite e i nostri impegni”.

Ma i legame tra i tre e Padre Leonard oramai aveva messo radici e, dieci anni dopo, il nuovo incontro. Quello che, in un certo senso, è stato il definitivo: “vent’anni fa Padre Leonard è tornato in Italia – continua Sala – ed è riuscito a recuperare i nostri contatti telefonici. Ovviamente lo abbiamo subito invitato a stare da noi: è sempre nostro ospite gradito ogni volta che arriva qui e diciamo che da quel momento i nostri rapporti sono diventati sempre più frequenti”.

L’entusiasmo e il buon cuore di Luciana, Marco e Livio hanno contagiato molti altri concittadini che hanno deciso di contribuire ad aiutare in qualche modo Padre Leonard con delle donazioni volontarie: “Padre Leonard ogni volta che ci vede – confida Livio – ci ricorda che lui non ha bisogno di beni materiali: giochi, abiti, cibo … perché sfortunatamente molti carichi poi vengono bloccati in dogana oppure rimangono mesi e mesi fermi nella città che è lontata chilometri dal suo villaggio. Lui ci dice sempre che vuole aiutare la sua gente lì”.

Il viaggio a Sumbawanga

Padre Leonard è spesso in Italia ma la sua intenzione non è certo quella di abbandonare il suo villaggio, Sumbawanga, una piccola cittadina della Tanzania Occidentale. E’ li che opera e investe i soldi che raccoglie attraverso le donazioni che gli vengono fatte nei tre mesi estivi in cui lascia l’Africa per venire nel BelPaese: “Nel 2008 purtroppo Padre Leonard ha avuto qualche problema di salute ed è venuto qui da noi per curarsi – continua a raccontarci Luciana Sala – spesso deve tornare per fare i controlli e recuperare le medicine che gli servono”. Ed è proprio questo, il fatto di avere difficoltà a reperire le medicine necessarie, che hanno spinto Padre Leonard a “investire sul mattone”: con i soldi che ha raccolto negli anni, è riuscito a costruire un dispensario nel suo villaggio per garantire a tutti la possibilità di curarsi gratuitamente oppure senza dover affrontare un viaggio lungo – e difficile – per raggiungere la capitale.

Un viaggio che la famiglia di Carnate ha fatto e difficilmente dimenticherà: “Padre Leonard ci teneva moltissimo che andassimo a trovarlo così, nell’agosto del 2017, abbiamo deciso di partire un po’ timorosi ma anche un po’ curiosi di conoscere da vicino la sua realtà – ci raccontano i soci dell’associazione Grasie Mille– il viaggio è stato lungo e difficile. Padre Leonard è stato molto gentile perché diciamo che in qualche modo ci ha “addolcito” l’impatto. Per i primi giorni, infatti, siamo stati ospiti in una cittadina che già metteva in mostra la grande povertà in cui vivono quelle persone, che noi pensavamo fosse il suo villaggio invece era la capitale. Sumbawanga era distante chilometri da lì e per raggiungerla abbiamo preso diversi mezzi che percorrevano strade sterrate praticamente inesistenti. Quello che abbiamo trovati una volta arrivati nel suo villaggio ci ha lasciati davvero senza parole”. E, infatti, nonostante sia passato quasi un anno da quel viaggio, Luciana, Marco e Livio e il figlio Edoardo, hanno ancora ben impresse immagini, ricordi ed emozioni.

Il progetto: adotta una culla

“Padre Leonard fa tutto da solo ed è molto ben voluto – ci dicono – e noi siamo stati accolti in una maniera fantastica: quello che ricorderemo per sempre sono i sorrisi di quelle persone. Felici di vederci ma allo stesso tempo incuriositi. E’ una realtà che ti cambia sicuramente e siamo felici di aver fatto questa esperienza. Chissà, magari un giorno torneremo lì …”.

Ma per ora no, troppo presto. Vivere e toccare con mano una realtà così completamente differente dalla nostra può essere un esperienza molto forte a cui serve del tempo per essere smaltita e metabolizzata. Non per questo, però, i tre brianzoli si dimenticheranno dei volti che hanno incontrato in quei quindici giorni in Africa e il loro impegno per aiutare Padre Leonard continuerà anche da Carnate.

Ufficialmente fondata l’associazione “Grasie Mille”, che avrà quindi lo scopo di raccogliere fondi, è già partito il primo importante progetto: adotta una culla. “Padre Leonard, con molti sacrifici, è riuscito a costruire un utilissimo dispensario per la sua gente – conclude Luciana Sala – ma nel villaggio, ahimè, ci sono moltissime ragazze in gravidanza o madri giovanissime con più figli che necessitano di tanta assistenza, aiuti e cure. Purtroppo, lì la vita sociale è molto diversa dalla nostra, le donne sono spesso vittime di violenza, non esistono metodi precauzionali per il controllo delle gravidanza e i bambini spesso si ammalano perché malnutriti – racconta visibilmente commossa – per questo motivo Padre Leonard ha un grande sogno: quello di costruire accanto al dispensario un reparto maternità, indispensabile per la comunità di Sumbawanga e noi vogliamo fare di tutto per aiutarlo a realizzarlo.” Con adotta una culla chiunque potrà fare una donazione all’Associazione Grasie Mille e aiutare così Padre Leonard ad aiutare la sua comunità.

Per chiunque volesse contribuire al progetto “Addotta una culla”, ecco i riferimenti per fare la propria donazione:

Codice Fiscale: 94061570159
IBAN: IT45R0521633950000000001968