DIARIO DI VIAGGIO. La 3F e 3G del Vanoni in Spagna – Giorno 1 e 2

6 maggio 2018 | 00:00
Share0
DIARIO DI VIAGGIO. La 3F e 3G del Vanoni in Spagna – Giorno 1 e 2

Sono arrivati in Andalusia e ci sembrerà di essere in viaggio con loro. Gli studenti dell’indirizzo Turismo ci racconteranno giorno per giorno il loro tour.

Sono arrivati in Spagna e ci sembrerà di essere in viaggio con loro. Gli studenti di 3F e 3G dell’Istituto Vanoni di Vimercate, indirizzo Turismo ciracconteranno giorno per giorno il loro tour che hanno interamente programmato allo scopo di approfondire la materia dell’Itinerario turistico.

Ecco il resoconto delle prime ore in terra Andalusia.

Giovedì 3 aprile è incominciato il nostro viaggio alla scoperta della parte occidentale dell’Andalusia, una terra studiata a scuola nelle ore di spagnolo e geografia, che ci ha affascinato. Ci aspettiamo paesaggi bellissimi, una popolazione accogliente e un patrimonio artistico contaminato dalla cultura araba e dalla vicina costa dell’Africa.
Seguiteci e avremo così l’occasione per raccontarvelo!
Alle sette del mattino ci siamo diretti da scuola a Malpensa per prendere il volo verso Malaga, la città da cui inizia il nostro percorso.
A Malaga ad aspettarci c’era una simpaticissima guida locale perchè  per il primo giorno del nostro viaggio, dato il poco tempo, abbiamo preferito affidarci a un esperto che ci potesse presentare i tratti più importanti della città in modo semplice e veloce.
Abbiamo fatto un giro in città godendo della vista dell’Alcazaba e del Castillo de Gibralfaro, vedendo la casa di Picasso, la zona del porto, rimessa a nuovo e ricca di negozi, e la cattedrale.
Tra un monumento e l’altro la nostra  guida ci ha riservato qualche momento di colore, mostrandoci per esempio l’attico dove vive Antonio Banderas!

Le  spiagge della città invece ai primi di maggio sono già piene di bagnanti e amanti della abbronzatura e sono piene di chiringuiti che arristiscono il pesce.

In seguito ci siamo spostati a Torremolinos, nota località balneare della costa di Malaga, dove abbiamo prenotato le nostre stanze. L’hotel è sul mare e ci dà la possibilità di cenare su una bella terrazza all’aperto e fare un salto in spiaggia la sera.
Abbiamo fatto un giro di chioschi e negozietti; poi ci siamo tolti le scarpe e siamo scesi a toccare il mare. Verso le 23, soddisfatti della giornata, siamo rientrati in hotel, anche perchè il giorno dopo la sveglia suona presto.
Venerdì mattina ci siamo diretti in pullman ad Antequera per visitare il parco naturale nazionale El Torcal. Da Malaga ci si mette un’ora di bus, con un percorso che piano piano si alza di quota fino ai 1000 metri s.l.m. a cui è posto il territorio della riserva. La strada scorre tra paesaggi di grandi colline verdi, cielo blu e nuvoloni bianchi.
Per le sue strane formazioni in roccia carsica, il Parque Natural Torcal de Antequera offre un paesaggio strano e bellissimo, considerato unico in Europa. I 1.171 ettari di superficie sono stati usati in molte occasioni anche come scenario di film di scienza. Nella sua labirintica struttura di rocce, sentieri, zone di sosta e gole è facile perdersi. Il parco per via della sua ricca e variegata fauna è area protetta, in particolare nidifcano qui molti rapaci, e  dal 1929 è stato dichiarato sito di interesse nazionale.
Dopo esserci divisi nei tre gruppi di lavoro – questa divisione serve per evitare di muoverci in quaranta – ci siamo avviati lungo il percorso giallo, il più lungo, sotto il volo di maestose aquile che ci osservavano dall’alto. Dopo solo mezzora però abbiamo cambiato idea preferendo il sentiero più breve (circa un’ora) indicato da segnali verdi. Abbiamo cambiato programma, dopo esserci consultati con i nostri professori, a causa del cielo che si annuvolava sempre di più minacciando pioggia. È andata molto peggio: siamo finiti sotto una forte grandinata, che ci ha colti in mezzo alle bellissime rocce del parco e che abbiamo dovuto affrontare senza riparo!
Completamente fradici siamo arrivati al centro visite del parco dove abbiamo potuto cambiarci e prendere un caffè per scaldarci.

Successivamente alle 13 siamo partiti da Antequera verso il ristorante El Mirador a Ardales, dove era prevista la pausa pranzo e dove molti di noi hanno assaggiato la Paella, il tipico piatto della tradizione spagnola. Riso al curry, verdure, carne di pollo e di manzo, pesce, sono gli ingredienti della paella mista, la più classica, ma ne esistono anche versioni di solo pesce o verdura.

Per  le 16 ci siamo incamminati verso il Caminito del Rey, passando attraverso una lunga caverba che conduceva all’entrata e che ci ha dato per un momento un po’ di riparo dalla pioggia, che nel frattempo continuava a cadere incessante. Il Caminito era una delle cose a cui tenevamo di più tra le mete in programma in questi giorni, per via del suo percorso emozionante, e nonostante la pioggia non abbiamo voluto rinunciare.

Dopo una buona attesa sotto il diluvio siamo riusciti finalmente ad intraprendere il cammino e siamo stati ripagati poichè dopo pochi passi è tornato a splendere il sole. Anche in questo caso due compagni hanno fatto da guide per il loro gruppo lungo, dando informazioni inerenti al percorso, all’ambiente naturale e al turismo dell’area.

Il Caminito del Rey (“Sentiero del re”, in spagnolo) è un percorso costruito lungo le pareti rocciose del Desfiladero de los Gaitanes a El Chorro, a un’ora di bus da Malaga. Si tratta di un passaggio pedonale di 3 km con lunghe rampe larghe appena  un metro sospese fino a cento metri di altezza sopra il fiume.
Costruito nel 1901 per uso della società idroelettrica locale è nel tempo diventato un luogo di culto per gli escursionisti, in particolare per i rocciatori. Negli ultimi anni però, a causa  delle condizioni fatiscenti, quasi tutto il percorso era privo di balaustre e c’erano dei tratti crollati dove restava solo la trave di supporto. Tutti questi fattori hanno contribuito alla nascita di una leggenda nera in seguito alla morte di alcuni escursionisti che avevano cercato di attraversarlo. Queste morti hanno spinto le autorità andaluse a ristrutturare il percorso e iniziare a promuoverlo come itinerario turistico alla scoperta della ricchezza naturale del sito. I lavori di restauro sono terminati  nel marzo 2015.
Il cammino è durato all’incirca 3 ore e ha offerto un’ottima vista sul fiume Guadalhorce.
Stanchi dopo la lunga camminata, per le 20 siamo risaliti in pullman per ritornare in hotel, dove abbiamo potuto cenare e riposarci guardando il mare. Domani pronte le valigie e si riparte alla volta della Sierra de Grazalema e dei suoi pueblos blancos!
Alessandra Mauri
Matilde Pugliese
Mattia Esculapio
Umberto Ferrari
STUDENTI 3F e 3G del VANONI