Correre la gara più dura d’Italia, la 100 Km del Passatore? Due Brianzoli al via

24 maggio 2018 | 07:12
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Correre la gara più dura d’Italia, la 100 Km del Passatore? Due Brianzoli al via

Il 26 maggio Massimiliano Villa e Franco Vavassori correranno per la prima volta la famosa ultra-maratona. Che da Firenze a Faenza offrirà notevoli dislivelli e una fatica psico-fisica tutta particolare.

Un’impresa da cuori forti e gambe solide. Ma soprattutto una questione di testa. Perché correre 100 km significa andare ben oltre le proprie capacità fisiche e scavare dentro se stessi per trovare le motivazioni, la forza di volontà e le energie mentali per arrivare al traguardo. Se poi si tratta della 100 km del Passatore, una delle gare regine nel mondo su questa distanza, bisogna armarsi di un’ulteriore dose di coraggio.

Perché chi decide di correrla, dalla partenza in piazza Duomo a Firenze all’arrivo in piazza del Popolo a Faenza, deve affrontare un tracciato che attraversa l’Appennino tosco-emiliano. Con notevoli dislivelli e il punto più alto da superare, i 913 metri del Passo della Colla di Casaglia. Nonostante le difficoltà del percorso, il 26 maggio alle 15, dal centro di Firenze, partiranno oltre 2mila iscritti. I primi, come probabilmente l’ultra-maratoneta Giorgio Calcaterra, il vincitore delle ultime 12 edizioni, arriveranno a Faenza prima delle ore 22. Gli ultimi, invece, correranno anche in piena notte. E porranno fine alla loro fatica solo nella mattinata del 27 maggio.

Tra chi, in queste ore, stanno limando gli ultimi dettagli prima della 100 km del Passatore, che quest’anno celebra la 46esima edizione, ci sono anche tanti brianzoli. Per almeno due di loro, Massimiliano Villa e Franco Vavassori (nella foto in alto), sarà la prima volta. Amici, colleghi di lavoro alla Acsm-Agam, classe 1969 entrambi. Tante cose in comune. Soprattutto la passione per la corsa. Ed ora il sogno di riuscire a terminare nel miglior modo possibile la classica 100 km del Passatore, nata nel 1973, solo quattro anni dopo i due runner brianzoli. “Punto a finire la gara entro le 10 ore” afferma Massimiliano. “Il mio obiettivo è stare entro le 11/12 ore” replica Franco.

Per entrambi, a poche ore dallo start, la tensione pre-gara comincia ad aumentare. E il pensiero, allora, va a tutto l’allenamento fatto. “La preparazione è partita circa 8  mesi fa – racconta Massimiliano, che vive ad Usmate Velate – ho fatto almeno 10 km tutti i giorni, poi il fine settimana uscite da 30/50 km. Ho curato anche l’alimentazione – continua – principalmente carboidrati, verdure e frutta ”.

“Ho iniziato a preparare la 100 km del Passatore 7 mesi fa con la maratona di Reggio Emilia, poi ho corso quella di Brescia, oltre a numerose mezze maratone ed uscite da 30 e 50 km – spiega Franco, che vive a Bernareggio – ad un’alimentazione basata su verdura, carboidrati e kg di bresaola, ho aggiunto qualche integratore per il recupero”.

Al di là del risultato della 100 km del Passatore, quel che resterà sarà la passione della corsa da condividere. Massimiliano e Franco, infatti, insieme hanno già corso 11 volte la Monza-Resegone, la classica gara a squadre, che in 42 km porta gli atleti dall’Arengario, nel pieno centro del capoluogo brianzolo, su fino ai quasi 1200 metri di altitudine della Capanna Alpinisti Monzesi. E i due runner brianzoli saranno al via anche il prossimo 23 giugno.

“La prima è stata nel 2005 quando, dopo un menisco e un trapianto di cartilagine al ginocchio sinistro, insieme a Massimiliano e ad un altro collega, decidemmo di correre la Monza-Resegone – ricorda Franco – in azienda tutti ci davano per perdenti, dicevano che non saremmo mai arrivati e la gioia di arrivare al traguardo è stata immensa”.

Le sensazioni psico-fisiche che la corsa può dare ripagano di tutte le fatiche. “Quando metto le scarpe e inizio a correre è come  se entrassi in un mondo parallelo a quello che vivo – spiega Massimiliano – provo emozioni che la vita quotidianamente ci offre, ma che non riesco a cogliere normalmente, ad esempio il risveglio della città quando il sole inizia a sorgere. I paesi, gli stessi condomini, le case sembrano che prendano vita – continua – poi c’è la vera vita, gli uccellini, la brezza mattutina, il soffiar del vento”.

Pensieri che correranno in libertà anche il 26 maggio alla 100 km del Passatore. Perché la mente e le motivazioni avranno un ruolo fondamentale. “Metterò il mio corpo e la mia mente, cercherò di trovare i miei limiti” afferma Massimiliano. E, dopo il traguardo, ci sarà anche spazio per i ringraziamenti e gli insegnamenti. “Se arriverò al traguardo dedicherò questa gara alla mia famiglia, alla pazienza di mia moglie che sopporta i miei orari di allenamento, le mie lune, i miei dolori, le mie assenze domenicali per le gare – spiega Franco – ai miei figli spero che serva per insegnare loro che con volontà e sacrifici si possono realizzare grandi cose”.