DIARIO DI VIAGGIO. La 3F e 3G del Vanoni in Spagna – Giorno 4

8 maggio 2018 | 00:00
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DIARIO DI VIAGGIO. La 3F e 3G del Vanoni in Spagna – Giorno 4

Dopo la visita a tre pueblos blancos gli studenti si sono diretti a Jerez de la Frontera e Cadice.

Sono al loro quarto giorno di viaggio in Andalusia e noi li stiamo seguendo virtualmente pubblicando i loro racconti. Gli studenti di 3F e 3G dell’Istituto Vanoni di Vimercate, indirizzo Turismo hanno interamente programmato il tour allo scopo di approfondire la materia dell’Itinerario turistico. Bellissimo progetto!

GIORNO 4
Jerez de la Frontera e Cadice

La nostra giornata domenica è iniziata presto, per poter far colazione con calma e poi dirigerci nella cittadina di Jerez de la Frontera… un po’ preoccupati dal possibile traffico legato al campionato di moto GP, che oggi faceva tappa proprio qui.
Appena arrivati a Jerez,  città media della Spagna meridionale, nota sopratutto per la musica di flamenco e la produzione di Sherry, ci siamo diretti nella Plaza de Arenal, da dove è iniziato il nostro tour!
Abbiamo fatto subito ingresso all’Alcázar, che si trova nel centro storico. Si tratta di una fortezza moresca fondata nell’11esimo secolo, al cui interno possiamo trovare dei giardini mozzafiato, con piante,  fiori e giochi d’acqua, che insieme formano geometrie armoniose.
In seguito alla visita della bellissima parte storica di Jerez ci siamo diretti alla Cattedrale, costruita tra il 1695 e il 1778. L’edificio unisce lo stile gotico, barocco e neoclassico e sorge su una moschea preesistente; segnale quest’ultimo della dominazione musulmana del territorio fino alla fine del 1400, prima che, con l’espugnazione di Granada, venisse completata la Reconquista.
La nostra visita si è conclusa alla cantina Gonzáles Byass, una delle cantine più rinomate  dell’intera Spagna.  Siamo nel triangolo dello sherry, unica area al mondo dove non esistono vinificazioni in bianco e in rosso, ma solo produzioni del vino liquoroso, da subito molto apprezzato dai britannici. Byass infatti (il secondo nome che compone la denominazione della cantina) era un gentleman inglese che volle diventare socio dei Gonzáles nella produzione di sherry per incrementare l’esportazione verso nord.
La storia è questa: nel 1835 Manuel Marìa Gonzales lasciò il suo impiego in banca per acquistare una piccola cantina e diventare un produttore di Sherry. Il ragazzo ebbe fortuna e bravura arrivando a far crescere un piccolo impero dell’uva, che oggi conta 1800 ettari vitati e 90 milioni di litri prodotti all’anno.
La cantina ha preso il celebre marchio “Tio Pepe” (Pepe è il nomignolo di José), visto che furono proprio i suggerimenti di zio José Angel de la Pena a condurre Manuel Marìa alla produzione dello sherry!
La cantina Gonzàles-Byass è stata visitata negli anni da numerose celebrità, alle quali sono state dedicate singole botti firmate e visibili in azienda. Si leggono nomi storici e contemporanei, che vanno da Churchill a Steven Spielberg.
Durante la lunga visita ci meraviglia la Concha Real, la cantina costruita dal famoso architetto Eiffel – sì, proprio quello della torre! –  con le botti decorate dalle bandiere delle nazioni-importatrici di Tio Pepe (150!).
Il vero gioiello dell’impero Gonzàles è però la Bodega Solera risalente al 1847, dove lo Sherry viene affinato col metodo “Solera”.
In questo particolare metodo le botti di rovere americano (legname particolarmente resistente) sono poste a piramide una sopra l’altra in almeno quattro livelli: la prima fila, posizionata sul suolo (solera), contiene i vini più vecchi: da essa il vino viene imbottigliato (anche se in piccolissime quantità contiene sherry di oltre 50 anni!). Più in alto le botti con i vini sempre più giovani (criaderas), dai quali si preleva il vino per ricolmare le botti sottostanti. Questo metodo di continui travasi non consente le famose definizioni del prodotto per “annate”, ma permette di ottenere sempre lo stesso tipo di caratteristiche del prodotto finale.
Dopo aver visitato l’intera cantina abbiamo potuto degustare un bicchierino di mosto d’uva,  dolcissimo. Il mosto è il risultato del passaggio produttivo precedente alla vinificazione.
Verso le 13 abbiamo preso il pullman con direzione Cadice, la città si trova in quello che, geograficamente, si chiama tómbolo; la città inizialmente era un piccolo arcipelago di isole che col tempo si è espanso e saldato alla terraferma.
Non distante da qui partì Cristoforo Colombo alla scoperta delle Americhe.
L’ingresso in città è scenografico: prima tra le vecchie saline, poi con il mare sui due lati della carrettera e infine calando sul porto e la passeggiata al mare.
Cadice è ricordata dentro e fuori la Spagna per le sue danze locali, tra cui il flamenco, e la festività del Carnevale de Cádiz, riconosciuto a livello turistico  internazionale.
Dopo un pranzo a base di pesce abbiamo continuato il nostro tour, passando per i vicoli stretti e alti della città vecchia, arrivando alla cattedrale che prende il nome di “Santa Cruz sobre el Mar”. L’edificio è situato vicino al lungomare ed è possibile vederlo da quasi ogni angolo della città; la particolarità è la cupola dorata che lo caratterizza.
In seguito alle spiegazioni dei nostri compagni che ci hanno fatto da guide ci siamo recati a La Caleta, dove abbiamo potuto ammirare il Castillo de San Sebastian, una fortezza che si trova agli estremi della spiaggia, su un piccolo isolotto dove, secondo la tradizione classica, si trovava il Templo de Kronos.

Oltre ad esso abbiamo visto anche il Castillo de Santa Catalina di cui la particolarità è la variazione della forma a seconda del punto di vista dell’osservatore.

La Playa de la Caleta è la spiaggia più amata di Cadice. È da sempre narrata nelle canzoni del carnevale vista la sua bellezza  e la vicinanza al caratteristico Barrio de la Viña. Anche oggi i suoi quasi 500 metri di lunghezza erano pieni di bagnanti.
Il resto del pomeriggio lo abbiamo passato in spiaggia, tra bagni in mare e partite di calcio con i ragazzi del posto.
La sera abbiamo ripreso il pullman per tornare a Siviglia, la città che domani sarà protagonista indiscussa del nostro diario! Seguiteci!
Ylenia Sundas
Dario Panarace
STUDENTI 3F e 3G del VANONI

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