Meda, la proposta di un senso unico per via Cavalla

Una residente spiega che da 15 anni si parla di fare un senso unico per risolvere il problema dell’assenza dei marciapiedi: ma alle parole non sono mai seguiti i fatti.
Non solo buche: in via Cavalla, tra Seveso e Meda, il problema è anche la sicurezza. Lo denuncia una residente dopo aver letto l’articolo di MBNews sul dissesto del manto stradale tra via Vignazzola e via Cavalla.
Lunga circa 1 km, via Cavalla si trova in una zona residenziale al confine tra la frazione di Baruccana, a Seveso, e quella del Polo a Meda, dove si sviluppa per circa 200 metri, tra via Vignazzola e via Tevere. Ed è proprio in questo ultimo tratto che la strada, pur continuando a essere a doppio senso, si restringe: ma le auto continuano ovviamente a passare, e spesso ad alta velocità. Non mancano neanche le buche, concentrate ai margini della carreggiata.
Una situazione pericolosa soprattutto per i pedoni: non c’è un marciapiede e, durante le ore di punta, il traffico aumenta notevolmente. «Fare un marciapiede non è possibile, perché le case sono state costruite sulla via: forse non si pensava che diventasse una strada a così alto traffico – racconta la nostra lettrice, che preferisce rimanere anonima -. La soluzione sarebbe un divieto di accesso, o un senso unico in entrata dalla parte di Meda. Se ne parla da quando mi ci sono trasferita, 15 anni fa». A quanto pare, però, alle parole non sono mai seguiti i fatti. E neanche dal Comune arriva una risposta in merito.
«Non è una lamentela – sottolinea la nostra lettrice, aggiungendo che in altri casi, dopo essersi rivolta al Comune, la risposta delle istituzioni è sempre stata rapida -. All’epoca mi avevano consigliato di fare una raccolta firme, ma ero presa, avevo due figli piccoli, e avevo lasciato perdere». Ora gli anni sono passati, i figli sono cresciuti, ma il problema resta. Anzi, con l’aumento del traffico è probabilmente aumentato anche il pericolo per chi passeggia in via Cavalla.