Meda saluta Olmi: il “visionario” che scelse la città brianzola per un suo film

Il sindaco Santambrogio ricorda con commozione lo scambio di lettere con il regista italiano che scelte il comune di Meda per girare uno dei suoi capolavori cinematografici
Il mondo del cinema oggi ha detto addio ad uno dei più grandi registi italiani: Ermanno Olmi, morto all’età di 86 anni all’ospedale di Asiago dopo una lunga malattia. Questa mattina, tra i tanti messaggi di saluti al regista, ne arrivano alcuni speciali anche da Meda perché proprio questo comune brianzolo gli fu di grande ispirazione per il suo film drammatico degli anni ’60 “Il Posto”.
Il saluto del sindaco Luca Santambrogio
“Grazie di tutto Maestro … Meda non si dimenticherà mai di Lei perché ci ha lasciato, tra i tanti suoi capolavori, un documento incancellabile dalle nostre memorie e che ci ha rappresentati nel mondo. Personalmente – scrive il sindaco – ho vivo il ricordo della sua grande signorilità nello scambio di lettere avuto nel 2008 nel quale ricordava con grandissimo piacere ed emozione i momenti passati a Meda in occasione delle riprese del suo film Il Posto”.
Un grande capolavoro del cinema italiano, un film che racconta l’Italia nel pieno del suo boom economico e che, nello specifico, mette in scena le vicende di Domenico: un ragazzo di Meda che partecipa ad una selezione di lavoro presso una grande azienda di Milano. Olmi in questo film è stato in grado di descrivere con onestà e senso della realtà il mondo del lavoro, uno spaccato della nostra civiltà che ancora oggi risulta attuale.
La stazione di Meda, location perfetta per Olmi
“Per la gente che vive nelle cittadine e nei paesi della Lombardia, intorno alla grande città, Milano significa soprattutto il posto di lavoro”.
Questa è la frase che si legge nei titoli di coda di questo grande capolavoro firmato Ermanno Olmi e che riassume perfettamente quello che il regista ha visto in Meda, una cittadina della Brianza, patria del saper fare, da dove una volta partivano ragazzi e ragazze in cerca di un’occupazione nella grande città. Ecco perché, una delle scene che i medesi ancora oggi ricordano con orgoglio, è quella girata proprio alla stazione di Meda da dove Domenico, il protagonista, prende il treno per raggiungere l’azienda per il suo primo importante colloquio di lavoro. “Il Posto” fu presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e ottenne il Premio della critica e diede notorietà internazionale al regista bergamasco.
I ricordi medesi su Ermanno Olmi
Grazie al web, in queste ore stanno riaffiorando molti ricordi che legano i medesi al regista bergamasco scomparso proprio questa mattina. Tra i tanti, una testimonianza di Pierluigi Frigerio che ricorda, in un’epoca in cui il cinema era l’unico grande divertimento: “quando si sparse la voce che in una cascina di via Manzoni angolo via Molino stavano girando un film, noi ragazzi che abitavamo nel quartiere andammo subito in fìbrillazione: finalmente avremmo visto con i nostri occhi girare un film! Avremmo visto il nostro paese, le nostre strade, le nostre case proiettate su uno schermo. Su quel grande schermo su cui eravamo abituati a vedere praterie, accampamenti indiani, panorami di tutto il mondo ma non avevamo mai pensato possibile vedere anche la nostra realtà – si legge in una nota riportata da Rina Del Pero del Circolo XX Settembre – Il regista di quel film era uno sconosciuto ai più, di nome Ermanno Olmi: oggi uno dei più famosi e premiati registi italiani, ma in quegli anni ai suoi esordi. Se la memoria non mi inganna, me lo ricordo con un impermeabile chiaro, con un megafono in mano a dare ordini alla troupe e, cosa per noi incomprensibile, far ripetere più volte la stessa scena, perché noi ragazzi non vedevamo nessuna differenza tra una scena e l’altra; almeno, a noi ingenui ragazzini così sembrava”. Di lì a pochi mesi, quel film fu proiettato anche nella sala cinema Radio di Meda e tutti, ovviamente, presenti a vedere quel capolavoro a cui, in un certo senso, avevano partecipato.
Qual è il legame di Olmi con Meda?
Il ricordo di Frigerio dà una risposta anche a coloro che si chiedono come mai un regista di fama internazionale fosse legato proprio ad una “piccola” città brianzola. “Ermanno Olmi veniva spesso a Meda a casa della famiglia di Longhi Ezio in via Molino, perchè la signora Margherita Falconi aveva recitato in una compagnia teatrale milanese che lui dirigeva. Era quindi passato più volte davanti alla cascina sull’angolo di via Molino-via Manzoni che poi aveva scelto come abitazione del protagonista del film”.
Rina Del Pero, infine, condivide con i medesi una cartolina firmata proprio dal regista bergamasco, un’autografo oggi di grande valore, che la presidentessa del Circolo XX Settembre ricevette qualche anno fa in risposta ad un suo invito a tornare a Meda, datata 5 novembre 2008: “Grazie del vostro pensiero affettuoso – si legge nella risposta di Olmi – che suscita in me tanti ricordi che mi sono cari”.