Monza, ex Lavatoio di via Marsala: storia di un degrado senza fine

Nuovi crolli registrati nello storico stabile abbandonato dalla metà degli anni Ottanta hanno messo a rischio la sede della Croce Rossa. Effettuati interventi per la messa in sicurezza.
E’ una lenta agonia quella che sta vivendo l’ex palazzina Bagno pubblici di via Marsala. Uno degli edifici più suggestivi di Monza, al quale sono legati i ricordi di una città dagli stili di vita che non esistono più, sta letteralmente cadendo a pezzi. Un mattone dopo l’altro, una tegola dopo l’altra fino a diventare anche un pericolo per l’incolumità pubblica e in particolare per i volontari della Croce Rossa che occupano la sede di via Pacinotti, confinate con gli ex Bagni pubblici.
Pochi mesi fa, dopo avere ricevuto alcune segnalazioni, i funzionari dell’ufficio Tecnico hanno effettuato un sopralluogo al termine del quale è stato verificato che “una porzione della copertura è sfondata e rischia di implodere su sé stessa” e che “all’atto del sopralluogo è stato rilevato che la porzione di copertura prospiciente la Via Agnesi e quella che aggetta sul cortile interno della sede della Cri versano in uno stato di degrado che rischia di diventare un problema per l’incolumità pubblica”.
LA STORIA
L’ex Lavatoio di via Marsala era un vero e proprio hammam alla monzese dove fare bagno, doccia e lavare i vestiti. Frequentato fino agli anni Settanta da centinaia di persone senza un bagno privato in casa, lo stabile, piccola testimonianza del Liberty lombardo, è oramai ridotto a una discarica e un rudere che sta crollando. Soldi per rimetterlo in sesto non ce ne sono. Al massimo, l’amministrazione può provvedere a interventi tampone e infatti ha deciso di correre ai ripari affidando a un professionista esterno il compito di effettuare una relazione sugli interventi da effettuare per la messa in sicurezza, fermo restando il rispetto dei vincoli imposti dalla Sovrintendenza di Milano.
La soluzione adottata è stata quello di installare un ponteggio di facciata a sbalzo, con sistema a tubi e giunti, atto a contenere eventuali distacchi di materiali dalla gronda e dalla copertura. Inoltre, è stato posato uno strato in pannelli di legno sulla copertura del ricovero autoambulanze a protezione della stessa.
L’ex Lavatoio venne realizzato ai primi del 900, più o meno negli stessi anni in cui fu costruito anche l’ex Macello comunale di via Procaccini, altra area completamente degradata e abbandonata a se stessa da decenni. L’hammam era aperto da venerdì a domenica. Farsi un bagno costava 150 lire, la doccia 100. Gli asciugamani venivano forniti gratuitamente dall’amministrazione comunale e il custode li distribuiva all’ingresso, senza sapone però, perché quello era pagamento.
L’ex Lavatoio ha smesso di funzionare nella prima metà degli anni Ottanta. Dopo di che è stata sfruttata come sede di associazioni e per ospitare nei primi anni 2000 una mezza dozzina di ragazze strappate alla strada. Poi, sono calati silenzio e oblio.
Fonte Foto: tratte dalla relazione sulle opere pubbliche di messa in sicurezza palazzina ex Bagni Pubblici, pubblicata sul sito del comune di Monza