Monza lo stabile ex Inam ha trovato “pretendenti”: pronto bando Comunale

15 maggio 2018 | 17:15
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Monza lo stabile ex Inam ha trovato “pretendenti”: pronto bando Comunale

Acquistato nel 2008 dall’ex giunta di Marco Mariani avrebbe dovuto essere trasformato in sede comunale, ma la crisi economica ha rovinato i piani dell’amministrazione.

Una via d’uscita per la palazzina ex Inam di via Padre Reginaldo Giuliani. Da dieci anni esatti lo stabile che ospitava gli ambulatori della mutua, acquisito dall’amministrazione di centro destra guidata da Marco Mariani, pesa sul Comune come uno dei peggiori acquisiti mai fatti.

In più di una circostanza le giunte succedute a quella dell’ex borgomastro hanno cercato di mettere l’edificio sul mercato, senza però esserci mai riusciti a venderlo constate l’ubicazione di grande valore. Il vice sindaco, Simone Villa, anche lui esponente del Carroccio, pare però avere trovato la soluzione per fare cassa e liberarsi di un immobile che, per quanto prestigioso e posizionato nel bel mezzo del centro storico, sta diventando una vera e propria zavorra.

All’orizzonte, infatti, sembrano essersi manifestati alcuni possibili acquirenti ed entro l’estate il vice sindaco darà via libera al un bando per la vendita. Il pezzo, ovviamente, sarà ribassato rispetto a quello di acquisito: l’ex giunta Mariani pagò circa cinque milioni di euro. Per comperarlo, adesso, ne basteranno quattro, forse anche un po’ meno.

D’altro canto, l’acquisizione dell’immobile risale al 2008, anno maledetto per lo scoppio della crisi economica che ha messo in ginocchio non soltanto centinaia di aziende private, ma anche i conti pubblici dello Stato e degli enti locali, Comune compresi. E pensare che l’idea iniziale dell’ex sindaco Mariani era quello di far risparmiare l’amministrazione. L’ex Inam, che molti monzesi ricordano come ancora il luogo dove si andava per praticare gli aerosol,infatti, avrebbe dovuto consentire al Comune di trasferire tutti quegli uffici in affitto.

In altre parole, l’ex sindaco contava di rimettere insieme sesto l’edificio e di utilizzare gli spazi per trasferire tutti quei servizi che al tempo si trovavano in affitto, consentendo così’ all’amministrazione di risparmiare sul medio – lungo periodo. Le cose, tuttavia, sono andate diversamente. La crisi economica ha pressoché azzerato le possibilità di manovra del Comune che non ha più avuto la possibilità per finanziare eventuali interventi di restauro e adesso conta di fare cassa con la vendita. Lo stabile può contare su quasi 4 mila metri quadrati di superficie.