Monza, presentato il piano di recupero dell’area dismessa di via Timavo

Il lotto conta oltre 10 mila metri quadrati di superficie. L’intervento prevede residenze, un nuovo asilo e una vasca di laminazione per le piene del Lambro.
Un recupero di oltre 10 mila metri quadrati abbandonati dove dovrebbero essere realizzati nuove residenze, un asilo nido e una vasca di laminazione per contenere le piene del Lambro. L’assessore all’Urbanistica, Martina Sassoli, prosegue il suo tour delle aree dismesse in giro per la città.
Martedì mattina è toccata a un’area abbandonata in via Timavo, utilizzata all’inizio del XX secolo come deposito di legnami e diventato nel Dopoguerra deposito di bus e di carta. L’area oggi come oggi è quasi completamente sommersa dalla vegetazione.
Sono rimasti tuttavia in piedi alcuni manufatti di particolare pregio architettonico, muro di cinta compreso, e che per questo potrebbero essere salvaguardati nell’ambito del piano di recupero e trasformazione. La proprietà dei terreni e dei fabbricati è privata: Matteo Denti e Giuseppe Perego sono i due titolari, che hanno affidato il compito di studiare il piano di “remise en forme” dell’area a una copia di architetti formata da Michela Locati e Raffaella Pozzi.
IL PROGETTO
Nel dettaglio, il piano prevede che una congrua superficie verrà ceduta all’amministrazione quale area verde attrezzata a parco giochi e parcheggi.
Fra i progetti previsti, ci sono anche quelli per la realizzazione di un nuovo asilo nido e soprattutto di una un vasca di laminazione “verde”, nel senso che nella quotidianità sarà un normale giardino a conca,ma che in caso di piena del Lambro potrà essere utilizzata per allentare la morsa dell’acqua sul fiume. Sulla restante parte del fondo insisteranno edifici residenziali e con funzione compatibile pari al 20% per una superficie complessiva di quasi 3 mila e 500 metri quadrati.
Nella relazione, gli architetti scrivono che “le scelte progettuali di recupero degli edifici esistenti unitamente alla realizzazione dei nuovi, composti da unità abitative autonome su due livelli, avverrà nel rispetto delle caratteristiche architettoniche di quanto attualmente già esistente nell’area. Gli spazi verdi così come progettati prevedono anche di raccordare le diverse quote dalle strade di confine alla pista ciclopedonale lungo il Villoresi”.