Vimercate, quando l’alternanza scuola-lavoro si fa con stampanti 3D e plastica dalla canapa

18 maggio 2018 | 01:00
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Vimercate, quando l’alternanza scuola-lavoro si fa con stampanti 3D e plastica dalla canapa

Un particolare tipo di plastica realizzata con il fusto e le foglie della pianta è stato utilizzato dagli studenti dell’Einstein durante il progetto “Trasformiamo la canapa”

Si parla tanto di progetti di alternanza scuola-lavoro “inutili” in cui i giovani sono solamente sfruttati, esattamente come tanto si discute di utilizzo di cannabis tra i giovanissimi e tra le mura scolastiche. In questo specifico caso si parla di entrambe le cose, ma in modo decisamente diverso.

Un gruppo di studenti delle classi terze e quarte dell’Istituto Eistein di Vimercate hanno sperimentato un periodo di alternanza scuola-lavoro, trasferendosi per qualche settimana presso l’Ex Filanda di Sulbiate per portare avanti il progetto dal titolo “Trasformiamo la canapa – Filiera della Canapa ed economia circolare, scarti e tecnologia”.

Il progetto ha unito alcune importanti tematiche, quali la tecnologia, l’ecosostenibilità e l’economia circolare: in sostanza gli alunni hanno imparato come progettare e realizzare oggetti che possano essere riciclati, attraverso l’utilizzo di software e stampanti 3D. La particolarità assoluta di questo progetto è stato che i giovani, per concretizzare i loro progetti, hanno impiegato una serie di materiali ecosostenibili, tra cui un particolare tipo di plastica composta con il fusto e le foglie di canapa.

Al di là della scelta della materia prima, il percorso è stato significativo perché ha permesso agli studenti di confrontarsi con strumentazioni molto sofisticate. L’esperienza è durata quattro settimane, le prime si sono svolte tra i banchi di scuola e hanno riguardato la formazione sull’utilizzo di un software professionale per la realizzazione di oggetti 3D con materiali eco-sostenibili: si tratta di Fusion360, sistema che permette di creare oggetti di design, componenti meccanici, di animare i corpi 3D e molto altro ancora. Una volta appresone l’utilizzo, i giovani sono andati in trasferta a Sulbiate, dove nei locali dell’ex Filanda hanno avuto modo di stampare quanto era solo stato disegnato con il software utilizzando delle evolute stampanti 3D: partendo dalla plastica di canapa sono stati così realizzati i lavori degli studenti, esposti poi in una mostra aperta al pubblico.

Particolarmente entusiasti gli alunni. «Il corso sull’utilizzo di Fusion360 è stato estremamente interessante – ha commentato Nicolò Scalesi, studente della 3B – Credo che sia stato lo strumento più incredibile che abbia utilizzato, apre un mondo di opportunità e penso di approfondire le sue potenzialità in futuro per altri progetti». «I giorni passati all’interno dell’ExFilanda sono stati molto produttivi – ha aggiunto Alessio Dissegna, altro alunno coinvolto nel progetto – Abbiamo intrapreso nuove esperienze stimolanti, che ci aiuteranno in futuro. Ringrazio inoltre il team dell’ExFilanda per l’occasione che ci ha offerto».

Il progetto è stato realizzato grazie all’associazione Make in Progress, gruppo che organizza attività laboratoriali legate alla stampa 3D con materiali innovativi. La collaborazione è durata complessivamente quattro settimane, durante le quali i ragazzi sono sempre stati accompagnati dalla professoressa Giovanna Bonfà.