È di Besana la truffatrice delle poste: più di 40 le vittime, tra cui amici e parenti

29 giugno 2018 | 11:56
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È di Besana la truffatrice delle poste: più di 40 le vittime, tra cui amici e parenti

La donna è stata dipendente degli uffici postali di Carate Brianza e Monza, in molti la conoscevano e si fidavano, e lei non ha esitato a utilizzare quella fiducia a suo beneficio

È stata dipendente degli uffici postali di Carate Brianza e Monza, in molti la conoscevano e si fidavano, e lei non ha esitato a utilizzare quella fiducia a suo beneficio, a danno di conoscenti, vicini di casa, persone anziane ma anche di amici e parenti.

Ieri mattina, giovedì 28 giugno, la Guardia di Finanza di Monza ha arrestato e portato in carcere Tiziana Pirola, 59 anni, residente a Besana Brianza. Sua sorella, Giannina, 55 anni, è invece finita agli arresti domiciliari. Le due sono accusate di truffa, aggravata dalle vittime prescelte, ricettazione e favoreggiamento.

Secondo l’accusa, facendo leva sul ruolo che aveva ricoperto e sulla fiducia che le persone nutrivano nei suoi confronti, la donna avrebbe truffato in tre anni, dal 2014 al 2016, più di 40 persone, convincendole a firmare contratti che prevedevano investimenti a diversi zeri: i soldi, versati in contanti, con assegni e bonifici sul contro corrente della donna, sarebbero circa un milione e 100mila euro, gran parte dei quali, tra l’altro, da lei spesi nel gioco d’azzardo.

La questione era già stata portata alla luce nel 2017 quando alcuni testimoni avevano raccontato delle loro odissee finanziare durante una puntata di “Mi manda Raitre”, a indagini delle Fiamme Gialle già avviate e in corso: in studio erano intervenuti Anselmo Beretta e Paolo Bonfanti, che avevano raccontato di aver perso fino a 80mila euro a causa dei raggiri della donna. In quel caso, anche la stessa Pirola aveva rilasciato una dichiarazione, sostenendo di essere stata oggetto di gogna mediatica, e di essere stata a sua volta raggirata: «Dietro questa vicenda – aveva dichiarato – c’è una storia molto pesante».

Da allora le indagini sono proseguite e sono arrivati agli arresti. La 59enne, soprannominata “kamikaze” dagli investigatori, si trova ora in carcere. Sua sorella,  residente a Sirone (Lecco), è accusata di aver aiutato la prima procacciandole vittime da truffare: accusata di concorso nei reati contestati, è stata messa agli arresti domiciliari.