Filippo Tortu, il bravo ragazzo capace di infrangere il record italiano dei 100 metri

26 giugno 2018 | 07:37
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Filippo Tortu, il bravo ragazzo capace di infrangere il record italiano dei 100 metri

Il giovane brianzolo ha iniziato la sua carriera giocando a basket sul campo dell’oratorio di Costa Lambro. Poi è esploso come sprinter, ma non ha mai perso contatto con la realtà.

E’ il campione delle porta accanto, un ragazzo all’apparenza normale ma in realtà capace di infrangere il muro dei 10 secondi sui 100 metri. Filippo Tortu, 20 anni appena compiuti, ha iniziato giocando a basket sul campo dell’oratorio di Costa Lambro, frazione di Carate Brianza, ma già all’età di 10 anni a tutti era chiaro che il suo sport era un altro. Così, con la costante attenzione del padre, che adesso gli fa da manager, e del fratello Giacomo, di cinque anni più grande, anche lui centometrista dalle ottime qualità, ha iniziato frequentare le piste di atletica.

[Storico 9″99 di Filippo Tortu sui 100 metri. Primo azzurro sotto i 10″]

LA SUA STORIA

Ma l’approccio allo sport di Filippo e della sua famiglia è stato all’insegna della normalità e della spensieratezza. E a detta di chi lo ha allenato e di chi lo conosce, sono proprie queste le sue armi vincenti.

Filippo non ostenta tatuaggi e nemmeno piercing e non sfoggia abbronzature da isole caraibiche durante serate mondane. Filippo è il bravo ragazzo della porta accanto, solo che quando si toglie i vestiti e indossa pantaloncini e maglietta, corre veloce come il vento.

L’oratorio di Costa Lambro, dove il parroco, don Cesare Minotti, custodisce appesa un muro una delle prime magliette da gara di Filippo, è stato il punto di partenza dell’ascesa del nuovo eroe dell’atletica italiana.

La sua prima società, tuttavia, è stata la polisportiva Besanese, alla quale approdò nel 2006, per poi passare alla Vis Giussano, sulla cui pista d’atletica svolge tutt’ora parte della sua preparazione, e due anni dopo alla Riccardi di Milano, ultima tappa prima di approdare nella squadra di atletica della Guardia di Finanza.

Nonostante la sua dimensione di atleta crescesse anno dopo anno e nonostante la gare in cui si cimentava (e che sovente vinceva) fossero sempre più prestigiose, Filippo non ha mai perso il contatto con la realtà. Sano pragmatismo brianzolo e piedi piantati bene in terra.

Un aneddoto racconta bene la sua personalità: un paio d’anno fa alcuni amici gli regalarono una maglietta con la scritta “Filippo campione”. Lui era già sotto contratto con la Nike e non avrebbe potuto fare fotografie senza mostrare il baffo della casa sportiva americana, ma al termine di una lunga discussione col padre, si fece comunque immortalare con gli amici indossando la maglietta che gli avevano regalato. Un regalo è un regalo e gli amici sono gli amici. Fino a un anno fa aveva anche una fidanzata, una ragazza brianzola, dicono giovane promessa della pallavolo, ma adesso è single. Anche sotto il profilo scolastico è un campione decisamente fuori dagli schemi. Libri e professori non sono un ostacolo, ma un’opportunità.

Non vive lo studio come una spina nel fianco come invece capita a tanti altri giovani sportivi. Filippo studia e lo fa volentieri. I primi due anni di superiori al collegio Ballerini di Seregno, poi il triennio e il diploma al collegio San Giuseppe di Monza, dove i professori sono riusciti a coniugare le esigenze didattiche con quelle sportive.

E anche adesso, che tutti lo chiamano il nuovo Mennea e che attorno a lui sta succedendo letteralmente di tutto, sembra non avere perso un grammo di quella normalità che lo ha accompagnato fino a Madrid dove è entrato nella storia dell’atletica leggera battendo lo storico primato di Pietro Mennea. Filippo ha abbattuto il muro dei 10 secondi, proprio quel mitico 10”01 stabilito a Città del Messico nel 1979 e stabilito il nuovo primato azzurro  9″99.