Il giorno in cui il brodo divenne una “Star”: l’azienda di Agrate compie 70 anni

14 giugno 2018 | 01:09
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Il giorno in cui il brodo divenne una “Star”: l’azienda di Agrate compie 70 anni

Era il 19 giugno 1948 quando Regolo Fossati fondò lo stabilimento conosciuto oggi in tutto il mondo, portando nelle case degli italiani il sorriso della “signora del brodo”

C’era un tempo in cui il brodo non era ancora una “Star”… Da allora sono passati 70 anni.

Era il 19 giugno del 1948 quando Regolo Fossati fondò in Brianza lo stabilimento conosciuto oggi in tutto il mondo: lo aprì a Muggiò, mentre solo negli anni sessanta si trasferì ad Agrate Brianza, dove per anni ha riempito l’aria di un acre aroma di brodo e dove resta ancora oggi, pur nei piccoli e grandi stravolgimenti e terremoti che ne hanno visto cambiare nel corso degli anni l’immagine.

MA CHI È LA “SIGNORA DEL BRODO”?

E 70 anni sono un periodo lunghissimo, se si pensa a cosa e quanto sia cambiato da allora, partendo dalle mode. Quella della fine degli anni Quaranta è sottolineata degnamente sulla confezione del dado, dalla “donnina” dalla cotonatura bon ton e perfetta, con il filo di perle al collo, che ci guarda sorridente mentre assaggia il brodo. Come tanti altri volti pubblicitari rimasti nella storia (che dire del bimbo della confezione del cioccolato Kinder o dei muscoli di Mastrolindo?) anche quella donnina è diventata una vera e propria icona.

Presente sugli schermi e nelle case degli italiani dal 19 giugno 1948, anche lei spegne in questi giorni 70 candeline. Ma attenzione, non si tratta “solo” di un disegno: perché la “signora del dado” è colei che ha dato il nome e il volto al marchio che ha portato la Brianza nel mondo. Il ritratto è della signora Lucia, moglie del pittore Leonildo Debbia, scomparso nel 1998, brianzolo anche lui. E il suo nome, come il nome dell’azienda, ovvero Star, è la traduzione del nome della consorte di Regolo Fossati, il fondatore, che si chiamava Stella.

SETTE DECENNI, TRA INVENZIONI CRISI E NOVITÀ

Dalla nascita del brodo sono passati anni che sembrano secoli, anni di sconvolgimenti sociali e proteste rivoluzionari durante i quali la Star ha portato sulle tavole degli italiani il Gran Ragù, il Pesto Tigullio, tè, tisane e infusi, arrivando ai Saikebon fino al brodo liquido in brick. Lungo le linee produttive, i sette decenni hanno portato anche a diversi stravolgimenti industriali, con il riflesso che la crisi ha avuto sulle aziende italiane, la vendita alla spagnola Gallina Blaca, il taglio del personale, ma anche con la recente inaugurazione della nuova linea produttiva di brodo liquidonella fabbrica di via Matteotti ad Agrate, con un investimento di 30 milioni di euro.

Mentre i vertici aziendali con grande entusiasmo si propongono nuovi ambiziosi traguardi, lavoratori e sindacati sperano di fermare l’emorragia di posti, la “signora del dado” continua a scrutare tutti dal frigo, reggendo con grazie il cucchiaio e sfoggiando il suo look bon ton, del tutto ignara sei suoi 70 anni.