Monza, Comitato ‘No al degrado’: “Via Bergamo incompatibile con la movida”

Il ripristino della Ztl nella strada a due passi dal centro ha riacceso la discussione sulla vivibilità urbana. Su fronti opposti alcuni residenti e l’associazione dei commercianti della zona.
L’estate è appena iniziata ufficialmente anche per il calendario. Ma in via Bergamo il clima ha cominciato a (sur)riscaldarsi ormai da quasi due mesi. E non soltanto per colpa delle alte temperature. Perché dall’inizio di maggio, mese in cui è stata ripristinata la Ztl, cioè la chiusura temporanea di via Bergamo al traffico il venerdì e sabato dalle 19 alla una e la domenica dalle 19 alle 23, fino al 30 settembre, in questa strada a due passi dal centro storico di Monza è ritornata la polemica. Che, come già l’anno scorso (clicca l’articolo), vede su posizioni opposte il Comitato “No al Degrado e alla Mala-Movida” di Monza e l’associazione “Borgo Bergamo 2.017”. Pur nel rispetto reciproco, infatti, le divergenze sui problemi di ordine pubblico e vivibilità urbana (vedi qui) sembrano ben definite e piuttosto insanabili.
“La vivibilità urbana e la quiete pubblica della via Bergamo sono sempre critiche – afferma Giorgio Sorbara, coordinatore del Comitato No Degrado e Malamovida – fino alle 2 di notte, dal giovedì spesso fino alla domenica, il sottofondo di rumore acustico impedisce il riposo. Continuo a sostenere che le caratteristiche acustico-edilizie della via Bergamo sono incompatibili con il fenomeno della movida – continua – dopo le 2 di notte, alla chiusura degli esercizi commerciali, incomincia il peggio, perché il deflusso dei giovani dalla via dura mediamente anche un’ora e mezza e. senza la presenza degli esercenti, gli schiamazzi dei giovani aumentano a dismisura e spesso si trasformano in gare di urla violente!”.
La replica di Viviana Veronesi, da un anno presidente dell’associazione “Borgo Bergamo”, che riunisce i titolari di ben 70 attività commerciali della via monzese (qui l’intervista), propone un punto di vista di tutt’altro tenore. “Abbiamo le telecamere e un servizio di steward pagati da noi, che, durante il fine settimana, vegliano sulla via e le zone limitrofe, garantendo sicurezza e rispetto delle principali norme di comportamento, anche a vantaggio del riposo dei residenti – spiega la Veronesi (nella foto in basso), proprietaria del ristorante Paulpetta, il primo bistrot di sole polpette – la civile convivenza è un nostro pensiero primario. E’ innegabile che via Bergamo abbia subito un’evoluzione negli anni – continua – ma crediamo che il bilancio sia più positivo, anche per chi è proprietario di immobili”.
La situazione potrebbe avere presto degli sviluppi. Anche perché le opinioni del Comitato No Degrado e Malamovida e dell’associazione “Borgo Bergamo” sono piuttosto divergenti nei confronti del Comune di Monza. “Il rapporto è formalmente buono con il sindaco, Dario Allevi e l’assessore al Commercio e alle Attività produttive, Massimiliano Longo, ma de facto ‘inesistente’ – afferma Sorbara – si sono dichiarati ‘impotenti’ di fronte al fenomeno, hanno deciso la Ztl senza convocare anche noi cittadini e pattuire regole per mitigare il disturbo ai residenti. Un esempio pratico è che, mentre il servizio di alcolici su strada dovrebbe essere proibito e dovrebbe essere eliminato il vetro, da qualche mese è stato installato alla fine di via Bergamo un distributore automatico di bevande, tra cui bottiglie di birra, per tutta la notte! E’ davvero pazzesco – continua – nei prossimi giorni, voglio fare un esposto al Comune di Monza su questo punto”.
Il ruolo di Piazza Trento e Trieste è decisamente più positivo agli occhi dei commercianti della zona. “I rapporti con l’attuale amministrazione comunale sono buoni e sin dall’inizio abbiamo cercato collaborazione e dialogo – sostiene la presidente Veronesi – stiamo lavorando sulla possibilità di semplificare la sempre pesante burocrazia, che norma alcuni aspetti del nostro lavoro e risulta spesso un limite”. Ecco perché sulla Ztl e la movida, l’associazione “Borgo Bergamo” cerca di muoversi anche in autonomia. “Cerchiamo di far rispettare i tempi e i modi, come ad esempio il posizionamento delle transenne, tanto che settimana scorsa siamo andati a recuperarne una che era stata spostata al NEI – spiega Veronesi – per il resto ci affidiamo al senso civico e allo spirito di collaborazione di tutti, talvolta non otteniamo i risultati sperati, ma noi andiamo avanti”.
Altri fronti, intanto, sono aperti. “Ci sono fenomeni paralleli di degrado urbano e di spaccio di droga che stanno prendendo sempre più piede nel sottopassaggio pedonale della parte finale di via Bergamo – denuncia il coordinatore monzese del ‘Comitato No Degrado e Malamovida’ – non si può avere movida notturna in centro storico senza adeguato controllo di polizia urbana a tutela dei cittadini, che hanno diritti costituzionali di riposo e salute e pagano le tasse”.