Vandali all’Omni. La Provincia non ci sta e risponde per le rime ai Presidi

Il Presidente Roberto Invernizzi si ribella agli attacchi sferrati dai presidi all’indomani dell’ennesimo raid vandalico che ha colpito il polo scolastico di Vimercate
«Qui non c’è più solo un problema di sicurezza. C’è un problema di educazione, di mancanza di senso civico. Anzi, mi permetto di dire che non è cercando di trasformare il Centro Omnicomprensivo di Vimercate in un carcere con telecamere e sbarre che si risolve il problema».
LA LETTERA DEL PRESIDENTE
Un raid vandalico che non ha avuto solo effetti sulle strutture, ma che sta scatenando un vero e proprio terremoto, quello che la scorsa settimana ha colpito per l’ennesima volta il polo scolastico di Vimercate. Questa volta è il Presidente della Provincia di Monza e Brianza a ribellarsi agli attacchi sferrati dai presidi, in particolare da quella dell’Einstetin, Elena Centemero, che hanno puntato il dito contro una Provincia “assente” che avrebbe, dal loro punto di vista, “completamente abbandonato l’Omni“.
Dopo i primi giorni di silenzio, Roberto Invernizzi ha impugnato carta e penna e ha scritto una lunga lettera in cui prende posizione su quanto accaduto e le distanze in modo netto da tutte le insinuazioni.
“RISORSE LIMITATE, MA MAI A SCAPITO DELLE SCUOLE”
«Non ho avuto e non avrò la fortuna di presiedere un Ente ricco. Ho la fortuna di presiedere un Ente che per l’impegno dei suoi lavoratori merita rispetto. Soprattutto da chi rappresenta altre istituzioni – scrive – Qualcuno ha amministrato una Provincia che si poteva permettere personale distaccato nelle sedi scolastiche, che poteva permettersi di spendere senza limite in interventi di manutenzione o di ripristino. Quel mondo, ed è forse meglio così, non esiste più. Benvenuti in Italia nell’anno 2018 a chi, di tutto ciò, si è accorto solo ora».
Insomma, Invernizzi non accetta le accuse che vedono la Provincia infischiarsene dei problemi dell’Omnicomprensivo, anzi: nonostante le difficoltà, spiega, la Provincia avrebbe sempre fatto il possibile per le scuole della Brianza, con un occhio di riguardo proprio per l’Omnicomprensivo.
«Mentre l’ufficio tecnico provinciale è intervenuto per ripristinare le situazioni più pericolose e sta finendo la conta dei danni (circa 5mila euro di soldi pubblici), leggo che la Provincia è assente ed ha abbandonato la struttura già da tempo. Eppure nei bilanci provinciali, anche nei momenti più difficili, abbiamo fatto ogni sforzo possibile per reperire le risorse per mantenere il decoro delle nostre scuole, che consideriamo un patrimonio di eccellenza. Scuole che sono tante, 48, ognuna con le sue specificità ed i suoi problemi. E l’Omnicomprensivo di Vimercate è forse l’istituto che ha beneficiato di più delle risorse provinciali. Mi sembra giusto ricordare che solo nel 2017 sono stati investiti 261.202,63 euro per le manutenzioni straordinarie, lavori tra l’altro condivisi con i Sindaci del Vimercatese. Con risorse dei Comuni del Vimercatese. Perché ritengo sia noto che, a causa di tagli continui ed ingiustificati, la Provincia di Monza e Brianza si è trovata nella quasi impossibilità di dotarsi di un bilancio e quindi di poter programmare interventi manutentivi per scuole e strade».
“SE GLI STUDENTI DEVASTANO LE SCUOLE, NON È COLPA DELLA PROVINCIA”
Il lavoro è stato fatto, secondo il Presidente, e si sta continuando a fare, pur nelle difficoltà che l’Ente attraversa. Ma non solo, nella sua lettera Invernizzi non si limita a parlare di conti, bensì sferra un altro attacco, che riguarda sì la prevenzione di situazioni simili, ma da un altro punto di vista, ovvero quello di chi non dovrebbe commettere gesti simili, ovvero gli studenti.
«Se un gruppo di studenti decide di festeggiare l’ultimo giorno di scuola devastando i luoghi in cui passa gran parte della propria giornata, la responsabilità non può essere attribuita di certo a un ente pubblico che cerca, nonostante tutto e tutti, di fare il suo dovere. Io non ci sto più e credo che ognuno debba prendersi il peso delle proprie mancanze. Ho studiato anche io in questo luogo che mi è caro per i ricordi che conservo. Non sono stato certo un allievo modello, ma il senso del limite, quello si, non mi è mai mancato. Forse perché c’era chi sapeva mettere i paletti. Se a danneggiare la scuola sono gli stessi studenti, è chiaro che è venuto a mancare qualcosa. Anche perché questi atti si ripetono qui, in questo luogo e non in altre scuole della Brianza. L’ultimo giorno di scuola è stato festeggiato un po’ ovunque ma gli atti di vandalismo sono stati fatti solo a Vimercate».
Un attacco, seppur velato, arriva anche a chi dovrebbe occuparsi dell’educazione di questi ragazzi. «Come è possibile che oltre 400 ragazzi si siano dati appuntamento nel parcheggio della scuola senza che nessuno lo sapesse? Chiedo anche ai ragazzi rappresentanti degli studenti se quanto accaduto sia, a loro giudizio, da ritenersi normale nella genesi e nello svolgimento. Più volte mi hanno ribadito la necessità di avere strutture e spazi in linea con le loro aspettative. Le loro aspettative prevedono un confronto o necessitano di sbarre, telecamere ed antifurti perimetrali? Prevedono di avvisare le autorità preposte in previsione del fatto che 400 persone si sono ritrovate, e magari si ritroveranno ancora, nei pressi della loro scuola?Non è possibile che davanti ad una scuola, di notte, ci sia un vero assembramento nella più totale inconsapevolezza da parte di chi deve sorvegliare. E non tocca certo alla Provincia sapere come decidono di festeggiare gli studenti. Io credo che lo scaricabarile non funzioni più. Ognuno deve prendersi la propria responsabilità in base al ruolo che si ricopre, cercando la collaborazione non lo scontro istituzionale”.
“PRONTI A UN CONFRONTO VERO”
Al termine della sua lunga lettera sfogo, Invernizzi tende comunque la mano: «Si devono cercare soluzioni attuabili, anche tecnicamente. L’Omnicomprensivo di Vimercate è nato come struttura di avanguardia e, insieme anche al Comune di Vimercate, lavoreremo perché sia orgoglio del territorio, per i nostri giovani e per la comunità tutta. Aprendo gli spazi, facendolo ridiventare bene comune a cui tutti, studenti in primis, faranno riferimento non solo per l’attività scolastica. La Provincia è qui, come sempre, a fare la propria parte. Si stanno già programmando gli interventi di ripristino delle opere danneggiate e siamo pronti ad un confronto vero, in cui non si parli solo di colpe ma ci sia la volontà di risolvere un problema che sta diventando una emergenza».