Vimercate, la Cavallera chiude alle auto: ecco perché

31 luglio 2018 | 09:06
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Vimercate, la Cavallera chiude alle auto: ecco perché

Il progetto verrà finanziato con il Fondo Aree Verdi: potrebbe essere questa la ragione che ha spinto la Giunta Sartini al cambio di rotta. Da Arcore, intanto, solo pareri negativi

Far ritornare alla sua vocazione agricola quella strada ma, forse più di tutto, utilizzare il Fondo Aree Verdi di Regione Lombardia. Sembrano  queste le ragioni che hanno spinto l’Amministrazione di Vimercate a chiudere al transito veicolare la Strada Comunale della Santa, meglio nota come Cavallera.

Entrambe non sono un segreto, anche se è la prima quella che viene spesa maggiormente dalla Giunta di Francesco Sartini a difesa della propria decisione. Certo è che il progetto non sarebbe stato finanziabile dal Fondo sopracitato se fossero state fatte scelte differenti…

VIMERCATE-ARCORE, ADDIO SCORCIATOIA

La strada in questione è una via di campagna lunga circa 2 km, che passa in un’area agricola di Vimercate, costeggiando la Cascina Cavallera e collegando Oreno a Cascina del Bruno, nonché Vimercate ad Arcore. Fino ad ora ha permesso a moltissimi automobilisti (1400 al giorno, secondo i dati di un rilevamento voluto ed effettuato dalla Giunta Sartini) di eludere il traffico delle strade vicine, approfittando di una scorciatoia piuttosto comoda.

Ecco che, dunque, la questione si fa piuttosto pepata, per dirla con un eufemismo: perché, per quanto 1400 automobilisti possano sembrare pochi se rapportati a quelli che percorrono le altre arterie stradali (sempre secondo il rilevamento, sarebbero 37mila, per esempio, quelle che percorrono ogni giorno la SP45), tutti loro e non solo non hanno preso a braccia aperte la decisione vimercatese, anzi. Ma ancor più, in molti se ne chiedono le ragioni.

La domanda più gettonata è sicuramente la seguente: perché chiudere totalmente al transito delle auto e non rendere, invece, la strada più sicura anche per chi ci transita in bici, continuando però a consentire il passaggio dei veicoli a motore?

I PERCHÈ DIETRO UNA SCELTA

Sicuramente, se così fosse stato deciso, il progetto non sarebbe stato finanziabile con il Fondo Aree Verdi di Regione Lombardia, che, come si legge nella delibera della Giunta Sartini, “permette di coprire lavori straordinari che contribuiscano ad incrementare la naturalità dei PLIS e a costruire la rete ecologica e la rete del verde”. Proprio questo Fondo, infatti, verrà utilizzato per coprire il costo previsto dei lavori, di circa 73.500 euro. Di cosa si tratta? È un fondo di Regione Lombardia, in cui confluiscono tutte le maggiorazioni di costo volute dalla legge relative a opere di costruzione che vanno a ridurree le aree verdi, e che può essere utilizzato solo per interventi forestali e di incremento della naturalità.

Non sappiamo se questa sia stata l’unica motivazione della Giunta, ma viene naturale pensare che sia stata una delle principali, se non la fondamentale.

Quel che è certo è che in autunno partiranno i lavori, che sostituiranno la pavimentazione e interverranno sulla fornitura e la posa di fioriere con barriere mobili a scorrimento per la regolazione o il blocco del traffico. Verranno anche predisposti spazi per mettere a dimora in futuro un doppio filare alberato.

La strada, insomma, tornerà quella di una volta, quando era attraversata solo da veicoli agricoli. E di questo va fiera, per esempio, l’Assessore ai Lavori Pubblici, Valeria Calloni, che ritiene una «scelta ovvia quella di restituire alla strada la sua vocazione agricola e verde».

IL MALCONTENTO DI ARCORE

Di tutt’altro parere gli automobilisti, che sui social si scagliano contro questa idea, provando anche a suggerire ipotesi alternative alla Giunta. Per non parlare poi del malcontento della “vicina di casa”, il sindaco di Arcore Rosalba Colombo, che non le manda certo a dire e considera la decisione della Giunta vimercatese «un progetto che non sta in piedi».

«Non ha nessun senso chiudere la strada senza studiare e ragionare un progetto razionale, logico e consequenziale – ha chiosato – Costruire una pista ciclabile che nasce nel nulla e finisce nel nulla non ha nessun senso. Poi, mi devono spiegare dov’è la scelta ecologica, considerato che le auto che non passeranno su quella strada andranno a gravare sulle altre, incrementando il traffico. Dov’è l’alleggerimento ambientale? Questo comporterà un abbassamento della qualità della vita, non solo dei cittadini di Vimercate, ma anche dei miei. Mi domando: non c’era altro modo di impiegare il Fondo Aree Verdi? Insisto sul fatto che il progetto non sta in piedi, non solo per i disagi che porterà, ma anche per la questione economica: 73mila euro per finanziare il rifacimento di una strada di 2 km mi sembrano davvero pochi. Mi domando chi la utilizzerà, in inverno, al buio: resterà una cattedrale nel deserto e causerà un sacco di disagi».

CORBETTA: “LA GIUNTA CI RIPENSI”

Sulla questione è intervenuto anche il Consigliere Regionale Alessandro Corbetta (Lega), sceso in campo per chiedere alla Giunta di Vimercate di ripensarci. «Se la Strada Comunale tra la frazione Bruno di Arcore e Oreno di Vimercate viene utilizzata da tanti automobilisti per evitare il traffico sulla provinciale tra Arcore e Vimercate, declassarla a ciclopedonale non è il modo giusto per affrontare il tema della riqualificazione viabilistica e ambientale – ha argomentato – C’è in quella zona un reticolo di strade agricole e di campagna che potrebbero essere ulteriormente riqualificate per la mobilità sostenibile e dolce. Quella scelta dalla Giunta Sartini non è la via giusta per andare incontro alle esigenze di tutte le categorie, dai ciclisti agli automobilisti. Siamo già congestionati dal traffico, togliere le strade è sbagliato. Sì ai percorsi ciclopedonali, no agli ennesimi disagi per gli automobilisti che spesso sono costretti a cercare le strade con il traffico più contenuto nelle ore di punta della mattina e della sera. Chiediamo alla giunta di Vimercate di ripensarci e trovare altre soluzioni che non arrechino nuovi  disagi agli automobilisti e garantiscano la sicurezza e il potenziamento della rete di mobilità dolce».

IL PLIS CHE NON ESISTE PIÙ

A ciò si aggiunga un’altra questione, ovvero quella che la zona in cui passa la Strada Della Santa fa parte del Parco della Cavallera, fino a poco tempo fa un PLIS (Parco Locale di Interesse Sovraccomunale) che però ad oggi non esiste di fatto più. Dopo l’uscita di Concorezzo a giugno del 2017, confluito nel Parco della Valle del Lambro, anche Arcore e Villasanta l’hanno seguito, insieme a Vimercate che invece ha scelto di aderire al Parco del Molgora che fa parte del P.A.N.E..

Del PLIS in questione, nato nel 2009, è rimasto dunque solo un ricordo, almeno a livello politico. Ci si domanda cosa succede, invece, in termini ambientali: valgono ancora le regole di salvaguardia? Esistono fondi destinati alla tutela di queste aree? Perché se così non fosse, il progetto di Vimercate di rendere quella strada ciclabile sembra ancor più isolato e fine a se stesso…