Fibrosi polmonare idiopatica, al S. Gerardo un nuovo apparecchio per il test del cammino

Il Bluenight Walking Test è stato donato al nosocomio cittadino dall’associazione di pazienti ‘Un respiro di speranza’. L’apparecchio collega un sensore al tablet tramite la tecnologia bluetooth.
Il problema non è la tecnologia, ma l’uso che se ne fa. E’ un concetto sostenuto da molti studiosi della comunicazione e dei processi socio-economici. Ed ha una valenza ancora maggiore quando la tecnologia viene applicata all’ambito della salute. Perché in questo caso i risultati che si ottengono, a volte, cambiano o migliorano la vita di persone malate.
E’ il caso del Bluenight Walking Test, l’apparecchio donato alla struttura di Pneumologia dell’Ospedale San Gerardo dalla delegazione di Monza dell’associazione di pazienti “Un respiro di speranza onlus”.
Il Bluenight Walking Test, che collega tramite bluetooth un saturimetro e un sensore indossati dai pazienti ad un tablet su cui lavora un software di analisi medica, aiuterà i malati di fibrosi polmonare idiopatica a valutare il grado di dispnea, cioè di affaticamento della respirazione.
Il piccolo strumento, infatti, renderà più semplice ed immediato lo studio del test del cammino, una misura rapida per rilevare la capacità di svolgere le normali attività quotidiane o viceversa il grado di limitazione funzionale del paziente.
L’apparecchio, che ha un costo di circa 2800 euro, calcolerà la distanza che un soggetto in 6 minuti, comprese tutte le interruzioni che il paziente ritiene necessarie, può percorrere camminando il più velocemente possibile su una superficie piana in uno spazio definito. Allo scadere di ogni minuto il Bluenight Walking Test visualizzerà sullo schermo del tablet la frequenza cardiaca e la saturazione emoglobinica oltre al numero di metri percorsi durante il test.
La cerimonia di consegna dello strumento donato da “Un respiro di speranza onlus” al principale nosocomio di Monza è stata anche l’occasione per conoscere meglio la fibrosi polmonare idiopatica, una malattia rara che colpisce i polmoni rendendoli incapaci di estrarre l’ossigeno dall’aria dell’ambiente. E per vedere all’opera, con una simulazione, il Bluenight Walking Test.
“Seguo da oltre 30 anni questa malattia, che rende ogni atto respiratorio una grande fatica muscolare – afferma Alberto Pesci, Direttore della struttura di Pneumologia dell’Ospedale San Gerardo, che segue 130 pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica ed è riconosciuto da Regione Lombardia come centro prescrittore e certificatore dei trattamenti legati a questa patologia – ho partecipato alla sofferenza di chi è colpito da questo male, che porta ad una media di sopravvivenza di 3 anni”.
Le risorse economiche per curare la fibrosi polmonare idiopatica, come per tutte le malattie rare, sono sempre poche. Ma la ricerca sta portando i suoi frutti. E l’Ospedale San Gerardo è in prima linea su questo fronte. “Negli ultimi anni sono emerse nuove terapie, basate sullo studio di due molecole in grado di rallentare l’evoluzione di questa malattia – afferma Pesci – partecipiamo a tutti gli studi internazionali relativi ai nuovi trattamenti abbiamo pubblicato sul prestigioso Journal of the American Medical Association un report scientifico sull’utilizzo di un nuovo promettente farmaco antifibrosante, il Pentraxina”.
Con l’arrivo del Bluenight Walking Test il nosocomio del capoluogo della Brianza, che in Lombardia segue il numero più alto di pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica, avrà un’arma in più per combattere questa rara malattia.
“La valutazione della tolleranza allo sforzo è una componente importante della presa in carico di pazienti affetti da patologie respiratorie – afferma Matteo Stocco, Direttore Generale della Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) di Monza – ringrazio quindi l’associazione, che permetterà ai nostri professionisti di misurare la capacità funzionale di questi pazienti, precisare la prognosi, guidare un eventuale intervento terapeutico e quantificarne l’efficacia in maniera sempre più precisa”.
Trovare la cura della fibrosi polmonare idiopatica è un traguardo da raggiungere non soltanto con i farmaci. Ma anche attraverso la conoscenza di una malattia ancora sconosciuta alla maggior parte delle persone.
“Divulgare le notizie su questa patologia significa agire sulla prevenzione e riuscire a valutare subito i primi sintomi in modo da bloccarne o rallentarne l’evoluzione – spiega il presidente della delegazione di Monza dell’associazione di pazienti ‘Un respiro di speranza onlus’, Roberto Adamo – per disegnare percorsi di cura condivisi è importante coinvolgere più attori: medici, istituzioni e aziende”.
Ed un ruolo decisivo lo hanno anche le esperienze di chi la fibrosi polmonare idiopatica ha provato a combatterla. Come Fabrizio Cerutti, a cui è dedicata la donazione del Bluenight Walking Test all’Ospedale San Gerardo. “Fabrizio aveva avuto l’incarico di tesoriere dell’associazione, allora era al primo stadio della malattia – ricorda un commosso Giorgio Zamboni, ex presidente della delegazione monzese di ‘Un respiro di speranza onlus’ – lo scorso febbraio ha avuto un crollo e nel giro di pochi mesi recentemente ci ha lasciato. Dicono che sono sempre i migliori che se ne vanno – continua – del resto se uno va in un prato coglie i fiori più belli. E Fabrizio era un fiore bellissimo”.