Monza, biblioteche e sale studio: gli studenti chiedono al Comune di più…

Un po’ ovunque mancano climatizzatori e strutture. Il 16 luglio una delegazione di giovani consegnerà a piazza Trento e Trieste una lettera aperta per chiedere provvedimenti urgenti.
Clima caldo nelle biblioteche comunali di Monza. E non è tanto, o solo, per le temperature di un’estate che, fino ad ora, ci ha regalato anche più di una nuvola e qualche temporale serale. La colpa è della mancanza di spazi adeguati per studiare e della scarsa funzionalità delle sale che sono riservate a chi ha bisogno di tranquillità e concentrazione per preparare, in questo periodo, gli ultimi esami universitari prima delle vacanze. Almeno questa, in sintesi, è l’opinione del gruppo di studenti che lunedì 16 luglio alle 18 si recheranno a piazza Trento e Trieste. E, all’ingresso della sala del Consiglio comunale, consegneranno una lettera aperta in cui spiegheranno la loro posizione critica.
“A Monza, se sei in cerca di biblioteche e di aule studio devi accontentarti di spazi limitati, orari ridotti e attrezzature inadeguate – si legge nel volantino che annuncia l’iniziativa di protesta – al Nei manca l’aria condizionata, la Civica è stata chiusa in piena sessione d’esame (leggi l’articolo). Consegneremo all’amministrazione una lettera aperta per chiedere alcuni provvedimenti immediati ed urgenti, ma anche una visione strategica”.
A quanto sembra, quindi, l’imminente riapertura al pubblico della Biblioteca Civica, dopo la chiusura, proprio fino al 16 luglio, per i lavori di riorganizzazione degli spazi interni in vista della realizzazione di un info point turistico, non spegnerà i riflettori sulla questione biblioteche e sale studio. “In prima battuta agli studenti mi viene da dire che finalmente si sono accorti dell’assenza dell’aria condizionata al Nei, situazione esistente da tempo e che non mi sembra abbia generato lamentele fino ad ora – afferma Pier Franco Maffe’, Assessore del Comune di Monza all’Istruzione e ai Sistemi bibliotecari – per la prima volta, dopo tanti anni, abbiamo programmato da qui al 2019 alcuni interventi importanti riguardanti le biblioteche. Certamente ci vuole tempo e non risolveranno i problemi, ma sono un segnale positivo – continua – nelle biblioteche si fanno tante attività, sono un luogo di aggregazione sociale e la nostra volontà è di razionalizzare una serie di servizi”.
La tematica delle sale studio e degli spazi nelle biblioteche non riguarda soltanto il Nei e la Civica. Qualche disguido sembra esserci, ad esempio, anche a Triante. In uno dei quartieri più popolosi del capoluogo della Brianza, dove lo scorso novembre è stato inaugurato il Centro Civico, infatti, la disponibilità di una sala studio genera qualche mal di pancia. Soprattutto da parte di alcuni giovani. Che, fino a pochi mesi fa, erano abituati ad usufruire della sala gialla, presente nella contigua Biblioteca comunale, per le loro attività di studio. E non hanno pienamente gradito lo spostamento nel nuovo Centro Civico. In particolare, a quanto dicono, per gli orari di apertura (clicca qui) e la funzionalità degli spazi.
“Attualmente non abbiamo la sala studio il lunedì mattina e le intere giornate di martedì e giovedì – spiega Paola Giovannetti, cittadina che era stata la proponente del progetto ‘Allestimenti per sala studio/spazio polifunzionale presso nuovo Centro Civico Triante’ (qui i dettagli), tra i vincitori dell’edizione 2015 del Bilancio partecipativo del Comune di Monza – inoltre non è disponibile il wi-fi autonomo, come invece era previsto, e mancano anche i climatizzatori e le parete fono-assorbenti nell’ufficio dedicato ai Servizi sociali. Per tutto questo la sala studio del Centro civico Triante è poco conosciuta e frequentata – continua – la situazione, comunque, da febbraio è migliorata con l’ampliamento degli orari di apertura grazie al contributo di studenti e volontari. Il Comune ci aveva anche proposto un patto di collaborazione per gestire le aperture e l’uso delle chiavi, ma pochi giorni fa ha rinnovato il bando con Sp@zioni per il sabato pomeriggio”.
D’altro canto indietro non si torna. Perché quella che era utilizzata come sala studio nella biblioteca Triante, ora non sarebbe comunque più disponibile per quello scopo. “Abbiamo pochi spazi e non siamo strutturati anche per lo studio – spiega Paola Meregalli, responsabile della biblioteca Triante,recentemente intitolata ad Aldo Juretich – la sala gialla, che prima era usata per quello, ora ospita banchetti tematici, libri di saggistica e anche corsi di italiano per stranieri”.
La necessità di un fruttuoso binomio tra biblioteche e Centro civici è nell’agenda dell’attuale amministrazione comunale. “Sicuramente c’è bisogno di una maggiore sinergia perché non si può pensare di moltiplicare gli spazi, che poi non si riescono a mantenere in maniera adeguata – afferma Maffe’ – bisogna valorizzare gli spazi esistenti, cercando di trovare soluzioni per quanto è possibile. In alcuni casi, come a Triante, questo può essere più facile data la vicinanza logistica tra biblioteca e Centro civico – continua – in altri, penso a Cederna, c’è anche una distanza fisica da colmare”.