Riusamò, a Monza il Comune sblocca il progetto del Centro del Riuso

Approvata la delibera che permette di non perdere i fondi regionali destinati all’iniziativa. Si punta a recupero, riparazione e vendita di oggetti non più utilizzati dai cittadini.
Buona la seconda. O, almeno, si spera che sia così. Per Riusamò, il Centro del Riuso di Monzafinalizzato al recupero e alla raccolta di beni non più utilizzati dai cittadini, la strada sembra finalmente essere in discesa. E la sua apertura, già prevista a settembre dell’anno scorso (leggi l’articolo), sarebbe ormai alle porte.
L’ultima spinta, quella decisiva, è arrivata il 26 giugno con l’approvazione da parte della Giunta comunale, guidata da Dario Allevi, della delibera dal titolo “Conferma di prosecuzione del progetto Ecoscambio, uso e riuso di beni e assegnazione di una nuova area e relativo immobile per sopraggiunto interesse istituzionale” (clicca qui).
Un atto necessario per evitare di perdere i fondi regionali, 26.741 euro, previsti dal bando vinto dalla cooperativa sociale Mani Tese e in scadenza l’8 luglio.
“Per poco non abbiamo perso i soldi destinati ad un progetto positivo, che rischiava di non vedere la luce – spiega Simone Villa, vicesindaco di Monza e Assessore al Patrimonio e ai Lavori Pubblici – colpa della precedente amministrazione cittadina, che due anni fa ha avviato il progetto e individuato una sede non adeguata per Riusamò, quella dell’ex Macello, dove già si sapeva che sarebbe sorto un polo scolastico innovativo. Per questo abbiamo dovuto metterci una toppa in extremis – continua – non è stato facile cercare una soluzione alternativa che non creasse disagi agli operatori e l’abbiamo trovata, nel medesimo contesto, negli spazi dell’ex Mercato Ortofrutticolo all’angolo tra via Mentana e via Buonarroti”.
Il Centro del Riuso di Monza, che si occuperà della raccolta di oggetti e della riparazione e vendita di beni non più utilizzati dai cittadini, non ha ancora una data precisa di inaugurazione. Ma i dettagli del progetto sono ormai avviati e chiaramente definiti.
“I lavori di adeguamento della struttura prescelta, in parte svolti da Mani Tese, sono già in corso – afferma Villa – nelle prossime settimane i locali saranno resi completamente fruibili. Si tratta – continua – di circa 500 metri quadrati, quelli sotto la tettoia dell’ex Mercato Ortofrutticolo (planimetria), modulabili per la varie attività che saranno svolte da Riusamò, dall’accoglienza al vaglio del materiale consegnato dai cittadini fino alla rivendita”.
Le aspettative del progetto, che gode di un investimento di 90mila euro, un terzo a testa tra Mani Tese, Regione Lombardia e Comune di Monza, sono positive. Anche perché l’obiettivo fondamentale è di promuovere uno stile di vita sostenibile e scelte consapevoli.
“All’interno dell’isola ecologica di viale delle Industrie i cittadini che frequenteranno la piattaforma potranno scegliere di cambiare il corso della vita degli oggetti – afferma Francesco Grossini, coordinatore e responsabile del progetto Riusamò – decidere se, ancora usabili, di ‘salvarli’ dal conferimento rifiuti e dargli nuova vita. Verranno poi selezionati, quantificati, catalogati e reimmessi nel ciclo produttivo –continua – in un’area predisposta dove confluiranno i materiali pervenuti al centro di raccolta, con la riparazione dei prodotti e la vendita dei materiali destinati al riutilizzo, devieremo il ciclo discendente di ciò che è poco funzionante o con piccole rotture, diminuendo maggiormente l’impatto dei rifiuti conferiti”.
L’entusiasmo per il risultato raggiunto non cancella un pizzico di amarezza per il prolungamento dei tempi inizialmente programmati. “A Monza i soldi per il progetto ci sono e siamo stati ad un passo dal veder sfumare tutto per i ritardi nell’approvazione, da parte del Comune, di una delibera con le autorizzazioni mancanti – sostiene Grossini – in altri parti d’Italia, come a Verbania, invece, il progetto è chiaramente appoggiato dal Comune, ma per il momento mancano i soldi. Per restare in Brianza – continua – anche a Vimercate si sta lavorando bene per avere un Centro del Riuso”.
Guardando avanti, non è un fatto da sottovalutare che la convenzione tra Comune di Monza e la cooperativa Mani Tese durerà 24 mesi dall’approvazione della delibera, quindi fino al 26 giugno 2020. Poi ci sarà la rendicontazione per valutare come sono stati spesi i soldi investiti. Si vedrà se due anni saranno stati pochi o sufficienti per gettare, nell’opinione pubblica monzese, il seme dell’economia circolare, cioè della valorizzazione delle risorse a nostra disposizione attraverso la riduzione degli sprechi, il riuso dei prodotti e il riciclo. Temi di cui si parla sempre di più a livello nazionale e mondiale.
Anche a Monza, dove recentemente se ne è discusso in un incontro organizzato dall’associazione culturale e politica Monzattiva (ecco l’articolo). Siamo solo all’inizio di un percorso che dovrebbe portare ad una mentalità basata sul rispetto dell’ambiente e alla logica dell’accesso e non del possesso delle cose. Ci vorranno molte altre buone prime volte, o anche seconde, come nel caso di Riusamò, per arrivare al traguardo.