La denuncia dei residenti: “Seveso Altopiano è in ostaggio delle baby gang”

«Sarà ormai il terzo anno che va avanti così – raccontano i residenti -. Questi ragazzi hanno preso possesso del paese, la situazione sta degenerando. Prima o poi succede qualcosa, qualcosa di brutto».
Un quartiere tenuto sotto scacco da un gruppo di ragazzini. È il quadro che emerge dalle proteste di un gruppo di residenti dell’Altopiano, una zona residenziale di Seveso normalmente considerata tranquilla, affacciata sul polmone verde del Parco delle Groane. Nonostante le apparenze, da qualche anno l’Altopiano è segnato da atti vandalici (i più tristemente noti quelli ai danni del centro ricreativo La Petitosa, nel parco di Villa Dho), tutti a opera di una piccola banda di minorenni.
«Sono ragazzini che fanno danni seri, come quelli a La Petitosa, e che se ti trovano per strada ti insultano anche – racconta una ex residente, che frequenta ancora la zona perché vi abitano alcuni parenti, e che preferisce rimanere anonima, per paura di ritorsioni -. Nessuno esce più di casa tranquillamente. Le persone per paura non denunciano più, perché si vendicano. Purtroppo nessuno riesce a fermarli: i ragazzi stessi dicono che tanto sanno che nessuno può far loro niente, perché sono minorenni». Una baby gang in piena regola, che colpirebbe i “colpevoli” di averli ripresi o denunciati, anche rubandone i profili social. Sul gruppo del quartiere, “Sei di Seveso Altopiano se”, in effetti, le segnalazioni sono quasi all’ordine del giorno. A metà giugno una signora raccontava di essersi imbattuta in un gruppo di ragazzini poco dopo mezzanotte: «Uno di questi vedendomi ha pensato bene di tirarsi giù i pantaloni per mostrami le sue grazie – scrive -. Ovviamente è una ragazzata, ma la cosa mi ha disturbato parecchio».
Gli abitanti dell’Altopiano riferiscono di vetri, bottiglie e bicchieri di carta lasciati per strada o buttati all’interno del cortile della scuola primaria “Bruno Munari” e dell’adiacente scuola dell’infanzia, in via Monte Bianco e via Fermi, nel cuore del quartiere, a pochi passi dalla chiesa e dall’oratorio. Le scuole, tra l’altro, sarebbero proprio uno dei bersagli principali dei vandali, che, oltre a entrare regolarmente nel cortile, avrebbero per esempio rubato i palloni dalla palestra e rotto i sanitari, sottratto l’estintore, poi svuotato nel verde del Fosso del Ronchetto.
Si parla poi di palle di neve caricate a sassi, di campane del vetro rovesciate, di biciclette rubate e abbandonate in giro, di insulti e parolacce lanciati contro i passanti, di cestini della spazzatura incendiati e di portici, garage e serrande dei negozi utilizzati come bagni pubblici.
Anche i negozianti lo confermano: «Magari sono anche quelli che vanno al bar qui vicino – ammette, pur molto scettica, la proprietaria di un negozio – ma che siano anche questi ragazzini a farlo, e in generale a creare problemi, lo sappiamo tutti. Sono minorenni ma si fanno comprare gli alcolici da qualche amico che ha già 18 anni, e quindi bevono pure, e non solo». Alcol e probabilmente qualche spinello, uniti alla noia della provincia e portati all’esasperazione dalla mancanza, come sembra, di una rete di adulti in grado di educare, correggere e indirizzare le energie e le insofferenze dell’adolescenza: il cocktail perfetto per far scattare gli atti di vandalismo.