A Monza il secondo convegno ANACI. Intervista al direttore Galetto

Liti condominiali. Come mediarle? A rispondere, durante un’intera giornata di formazione, è Anaci. Speciale intervista a Giorgio Galetto, direttore centro studi Anaci
“Competenza, presenza sul territorio e collaborazione con gli ordini professionali. In questo modo guardiamo al futuro”. Ad asserirlo è stato il presidente Anaci Monza e Brianza, Marco Bonato. Parole incoraggianti, certo. Soprattutto parole, che cercano una propria concretezza.
È nella giornata di ieri, venerdì 15 settembre, che all’interno della palazzina Hospitality dell’autodromo di Monza, si è tenuto il secondo convegno Anaci, l’Associazione Nazionale Amministratori Condominiali. Un evento, questo, che oltre ad aver coinvolto i professionisti della Fondazione forense di Monza, dell’Ordine dei dottori commercialisti di Monza e Brianza e del Collegio dei geometri e dei geometri laureati della provincia di Monza e Brianza, si è dotato di un sapore nazionale. Dal Trentino alla Toscana, dal Veneto al Piemonte e naturalmente anche dalla Brianza. Una kermesse, in sostanza, che ha letteralmente dato i numeri. Sono stati500, infatti, gli iscritti al convegno e se Anaci fa scuola, non resta che ascoltare e prendere appunti.
Dalle 9.30 alle 18.30. Un’intera giornata all’insegna della formazione. Ad aprire i lavori, il sindaco di Monza Dario Allevi. “Èfondamentale – asserisce il primo cittadino – che i professionisti delle case acquisiscano esperienze e competenze sempre nuove. Del resto, la sicurezza dei condomini è un tema molto importante. Forse – chiosa – soprattutto in questo periodo, il tema più importante”.
Parola d’ordine ready to run. Una corsa, come testimonia Giorgio Galetto, direttore del centro studi Anaci, verso una professionalità capace di aumentare, attraverso corsi mirati, le competenze degli amministratori di condominio. Competenze, a onor del vero, che non devono solo riguardare le capacità amministrative di quest’ultimi. Devono puntare, anche e soprattutto, su ampie capacità di mediazione. “La materia condominiale – concorda Michele Erba, presidente dell’ordine degli avvocati Monza e Brianza – è un’area di grossa conflittualità e la mediazione condominiale è l’unica arma atta a distendere i rapporti tra le parti“. Quello che può sembrare scontato, è invece corroborato dai numeri. “Tra il 2016 e il 2018 – testimonia Erba – abbiamo registrato una scarsa percentuale di accordi rispetto alle domande di mediazione e se il contenzioso – specifica – è destinato a risolversi mediante la sentenza del giudice, non risolve di certo il conflitto tra le parti, che ogni giorno devono continuare a convivere in maniera forzosa”.
I rapporti tra vicini, è risaputo, non sempre sono idilliaci. Litigi e discussioni, soprattutto per quanto riguarda rumori e odori, sono, purtroppo all’ordine del giorno. A questo punto, la domanda sorge spontanea. Mediare? Si, ma come? A rispondere, almeno ci prova, è Giorgio Galetto in un’intervista che ha rilasciato a MBNews.