Barlassina, al Palio dei Rioni vince il Montoeu per il terzo anno di seguito

Anche quest’anno il Palio si tinge di giallo e bianco, i colori del rione Montoeu. Più di 250 le persone coinvolte solo nella sfilata medievale.
«Qualcuno di noi ha già scommesso sul vincitore – aveva detto il sindaco Piermario Galli pochi minuti prima della gara del Palio dei Rioni di Barlassina -. Se è vero che non c’è due senza tre, anche quest’anno dovrebbe vincere il Montoeu».
Previsione avverata: ad aggiudicarsi la trentaseiesima edizione del Palio sono stati proprio «quegli asini di razza dei fantini del Montoeu», come sono stati poi chiamati scherzosamente nel corso della premiazione. Sul podio anche Louet e Acqua Colda, che per la prima volta ha introdotto le quote rosa nel Palio con un fantino donna, Angela: perché le tradizioni sono una gran bella cosa, ma correre, ormai, non è più solo una cosa da uomini. A seguire, dalla quarta posizione in giù, Polenta e Pairoeu, Fabricun, Fameta e Burghett. Fuori gara la Cascina Santa Maria, che non ha potuto partecipare a causa dell’indisposizione di un fantino.
«Abbiamo visto una corsa che, pur essendo differente da quella degli asini, è stata una bella gara perché erano tutti alla pari» ha commentato soddisfatto Stefano Macario a nome della Pro loco, che ogni anno organizza la manifestazione.
Dal 2013, infatti, la tradizionale Cursa de Asnitt, una vera e propria corsa con gli asini in memoria dei tempi in cui a Barlassina si cambiavano i cavalli lungo la strada tra Milano e Como, è stata sostituita da una gara in cui contano velocità ed equilibrio: i fantini, due per ogni rione, non cavalcano più un asino, ma ne trasportano una riproduzione su una portantina, correndo lungo piazza Cavour. Allo stesso tempo devono fare attenzione a non rovesciare il barattolo appoggiato sulla portantina: non conta dunque solo essere rapidi nella corsa, ma riuscire a mantenere un’andatura leggera, senza scossoni e in sincronia con il proprio compagno di squadra.
E nonostante qualche nostalgico della pittoresca vecchia Cursa ci sia ancora, il nuovo Palio sembra aver trovato la formula giusta per dare energia a una manifestazione che ormai è nella storia del piccolo comune brianzolo. «La Pro loco si è sempre impegnata tantissimo per questa festa – conferma il sindaco, che non manca di ringraziare gli organizzatori – ma recentemente tra i volontari ci sono anche tanti giovani in più. Le persone che ogni anno si impegnano per il Palio solo tantissime: almeno 250 solo per la sfilata, circa 30 per rione».
E il pubblico, di conseguenza, è ancora più numeroso. Forse perché, oltre alla nuova corsa e all’immancabile sfilata in abiti medievali con i colori dei rioni, il Palio offre anche tante altre iniziative e per tre giorni Barlassina si anima con un calendario fitto di iniziative, dallo street food ai negozi aperti, dalle mostre ai giochi per bambini (e non solo), fino a eventi e concerti: quest’anno è stato molto apprezzato quello di sabato sera, con Jovanotte, ovviamente tributo del quasi omonimo artista.