Lentate sul Seveso, furto con scasso in farmacia: in fuga i due ladri

I malviventi, che avevano rubato 400 euro dalla cassa, si sono imbattuti nei Carabinieri. Scappati in auto, a piedi hanno fatto perdere le proprie tracce. Identificato uno dei due, un 31enne tunisino.
Avevano pensato a tutto per il furto nella farmacia di via Gerbino a Birago, frazione di Lentate sul Seveso. E già si preparavano a festeggiare. Ma i due ladri non avevano calcolato l’ospite inatteso, i Carabinieri. Che, arrivati all’improvviso, nonostante un inseguimento a sirene spiegate per le vie del Comune dell’Alta Brianza, non sono riusciti a catturare i due delinquenti, ancora in fuga. Anche se hanno identificato uno dei due.
Per realizzare il colpo, messo a segno la notte scorsa, i ladri si sono presentati davanti alla farmacia a bordo di una Citroen C3. Forzata la porta d’ingresso con un piede di porco, si sono impossessati di quanto hanno trovato in cassa, 400 euro. A quel punto credevano di aver completato la parte più difficile del loro piano criminoso. E, invece, il meglio, per riprendere il titolo di un famoso brano del cantante Ligabue, doveva ancora venire. I malviventi, infatti, usciti dalla farmacia, si sono imbattuti in una pattuglia del Carabinieri. E’ cominciata un’accesa fuga in auto, terminata non molto tempo dopo in via Zara, una strada chiusa. I due ladri, però, non si sono persi d’animo.
Lasciata in tutta fretta l’auto, sono riusciti a far perdere le proprie tracce. Ma non del tutto. Perché ai Carabinieri, che sulla Citroen C3 hanno trovato un vero arsenale dello scasso fatto da piccone, guanti, martelli e piede di porco, è bastato un controllo della targa per risalire alla proprietaria dell’auto. Che è risultata essere una donna italiana, domiciliata a Saronno, già nota alle Forze dell’ordine. Si è venuto, così, a scoprire che il suo compagno, un 31enne tunisino, era uno dei due ladri della farmacia. Ora l’uomo è stato deferito all’autorità giudiziaria in stato di irreperibilità. Ed è ricercato insieme al suo complice. Difficile pensare che, durante la loro fuga, stiano avendo la tranquillità per godersi i soldi rubati.