Maltrattamenti all’asilo, alla maestra 2 anni e 4 mesi e non tornerà al lavoro

27 settembre 2018 | 10:15
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Maltrattamenti all’asilo, alla maestra 2 anni e 4 mesi e non tornerà al lavoro

La maestra, secondo quanto confermato dai suoi avvocati Federico Dozio e Attilio Villa, ha già deciso che non tornerà più a lavorare come insegnante, non presentando alcun ricorso contro il suo licenziamento.

Ha patteggiato una condanna a due anni e quattro mesi con interdizione dai pubblici uffici, la maestra accusata di maltrattamenti ai bambini in una scuola per l’infanzia a Varedo. La richiesta di patteggiamento è stata accolta ieri dal Gip di Monza Pierangela Renda, rigettata da un altro giudice nel luglio scorso (in quel caso gli anni proposti per il patteggiamento erano due).
Lo ha reso noto l’avvocato Giulio Canobbio, che rappresenta i genitori di uno dei bambini, tramite una nota diffusa dall’associazione per i diritti minorili “La via dei Colori”. “Ci colpisce il contrasto spiccato tra la valutazione del Gip due mesi fa e quella di oggi del Gup – ha scritto il legale – in pochi mesi una decisione ribaltata e con una differenza di pena di soli quattro mesi”. Prosegue la nota “il Pubblico Ministero, Carlo Cinque, ha contestato le aggravanti e la difesa dell’imputata ha chiesto la remissione in termini. Accolta dal giudice, la remissione ha offerto la possibilità di riformulare la richiesta di patteggiamento. Come da istanza di PM e difesa, il giudice ha stabilito la pena in due anni e quattro mesi, con interdizione dai pubblici uffici per la durata pari alla pena”.

Nella nota dell’associazione anche lo sfogo di una mamma “Sono delusa e arrabbiata – dichiara la donna – mi sembra sia stato deciso tutto a tavolino, senza sentire i bambini o uno psicologo. Sui giornali si è tanto parlato dei problemi della maestra, del suo vissuto complicato. Ma i bambini? E noi genitori? Quello che abbiamo subito e i danni che porteremo nel tempo, qualcuno li considera? Non sarei stata felice neanche con una condanna esemplare, ma così no, non è sufficiente. E mi terrorizza il pensiero che tra due anni e quattro mesi possa rifare tutto ciò che ha fatto a mio figlio e i suoi compagni”. Secondo quanto riportato dall’avvocato della Onlus, alla donna sono imputati calci, spinte, costrizioni al silenzio, strattoni e offese: “Vai al cimitero”, “Dillo a chi ti pare, non mi interessa se mi licenziano, e ti picchio”.

Con la prima richiesta di patteggiamento aveva formulato delle scuse alle famiglie, dopo aver detto che i maltrattamenti erano “colpa dei genitori che crescono i figli all’osteria come i somari”.

La maestra, secondo quanto confermato dai suoi avvocati Federico Dozio e Attilio Villa, ha già deciso che non tornerà più a lavorare come insegnante, non presentando alcun ricorso contro il suo licenziamento.