Monza, figli senza scuolabus: il sindaco Allevi gela le trattative

In arrivo incontro fra il primo cittadino e i genitori degli alunni fuori bacini, ma i margini per trovare una soluzione sembrano inesistenti
“Li riceveremo sicuramente, ascolteremo quello che hanno da dire, ma non credo che sarà possibile ripristinare il trasporto scolastico per i bambini”. Il sindaco, Dario Allevi, è stato chiaro: gli allievi della scuola Ardigò di via Magellano fuori bacino non potranno più avere il servizio di trasporto come l’anno scorso, ma dovranno arrangiarsi. Anzi, saranno i genitori a dover trovare una soluzione e la nuova incombenza ha fatto saltare la mosca al naso a più di una persona.
La grana è scoppiata ufficialmente pochi giorni fa, ma è da mesi che, sotto traccia, i genitori dei 35 bambini coinvolti sono in contatto con l’amministrazione per trovare una soluzione al problema. I genitori, in particolare, lamentano di essere stati avvisati troppi tardi. La loro scelta di mandare i figli alla Ardigò è stata detratta da una precisa strategia didattica. Scelta che però ha finito per penalizzare le famiglie, letteralmente rimaste a piedi.
I genitori hanno così deciso di costituirsi in comitato per provare a trovare una via d’uscita. Non tutti, infatti, possono contare su nonni o zii automuniti col tempo a disposizione per accompagnare i ragazzi a scuola. Alcune famiglie sono state classificate fuori bacino pur vivendo a cinque metri dalla fermata del bus. Altre, invece, pur vivendo a pochi metri dalla scuola, hanno il trasporto bus riconosciuto.
Insomma, una situazione dove non mancano le contraddizioni, alla quale però non sembra esserci via d’uscita. Il sindaco Allevi e l’assessore all’Istruzione Piefranco Maffé hanno confermato un prossimo incontro, ma al tempo stesso ha anche negato che esistano margini per trovare una soluzione.
“Purtroppo non c’è molto da fare – ha spiegato il primo cittadino -. Da quest’anno il trasporto pubblico per i ragazzi fuori bacino non è più previsto e non credo che sia possibile trovare il modo di reintrodurlo”.
Stessa lunghezza d’onda per Maffé. “Il trasporto era stato inserito alcuni anni or sono per gestire l’emergenza legata alla riorganizzazione dei bacini – ha aggiunto -, ma non è mai stato previsto. Chi manda i propri figli a studiare in una scuola fuori bacino dovrà per forza di cose farsi carico dei costi di trasporto”.