Monza, sbloccati i lavori di recupero dell’ex Borsa di via Boccaccio

12 settembre 2018 | 15:32
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Monza, sbloccati i lavori di recupero dell’ex Borsa di via Boccaccio

Comune e Regione hanno trovato l’accordo sullo stralcio dell’immobile dal comparto Villa Reale. Costo dell’intervento: otto milioni di euro. La fine lavori è prevista entro Primavera 2022

Via libera ai lavori di recupero della Pompei brianzola, al secolo l’ex scuola Borsa di via Boccaccio. Comune di Monza e Regione Lombardia hanno infatti trovato l’accordo per far partire il progetto di riqualificazione dello stabile abbandonato a se stesso da più di 30 anni, all’interno del quale il tempo sembra come sospeso, e dal cui recupero Comune e Regione contano di risolvere almeno in parte i cronici problemi di spazio del vicino Istituto d’Arte. Il costo del piano di riqualificazione è di circa otto milioni di euro, metà dei quali finanziati dal Pirellone, mentre l’altra metà è a carico dell’amministrazione monzese.

Per Dario Allevi, sindaco di Monza, si tratta di una svolta importante. La ristrutturazione dell’ex Borsa è oramai un’argomento dibattuto da anni, senza però che si riesca mai a venirne a capo. “Sono molto soddisfatto per questo passo in avanti – ha commentato il primo cittadino – Quel vincolo burocratico ci ha rallentato, ma non fermato. Avevamo fatto una promessa in occasione delle elezioni e contiamo di mantenerla”.

Tutto è pronto per fa scattare i cantieri, dunque? A quanto pare sì, tanto già che il sindaco ha annunciato anche l’ultimazione di un vero e proprio crono programma dei lavori, che prevede la consegna dell’opera fatta e finita entro la Primavera del 2022. Adesso, i locali interni dell’ex Borsa sono come congelati. Le incursioni dei vandali hanno provato danni, ma molte aule sono state lasciate così com’erano 30 anni fa: ci sono ancora banchi coi quaderni, le aule di disegno coi modelli e gli animali impagliati e ovviamente parecchio degrado. Il suo recupero, costo otto milioni di euro, consentirà di alleviare buona parte dei problemi legati alla mancanza di metri quadrati dell’Istituto d’Arte, che oramai conta più di mille iscritti e che ha le aule colme al livello di guardia.