Seregno, Festa della Madonna della campagna: che successo!

10 settembre 2018 | 09:25
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Seregno, Festa della Madonna della campagna: che successo!

Torna la nuova edizione della fiera del bestiame. Un viaggio tra prodotti a km 0 e alla scoperta delle nostre radici

Un intero quartiere dipinto a festa. Quando le tradizioni diventano attualità, nel quartiere del Fuin la campagna arriva in città. “Questa – dichiara il primo cittadino Albero Rossi – è uno dei momenti più importanti per la città perché costituisce una festa del popolo che racchiude in sé il senso di essere comunità”.

Seregno, domenica 9 settembre. All’interno della festa della Madonna della Campagna, si è celebrata la giornata clou dell’evento. Dalla mattina al tardo pomeriggio. La giornata, iniziata con la celebrazione della Messa, si è svolta come da programma. Sulla scena appaiono le autorità cittadine. Taglio del nastro, al via la XXIV edizione della fiera del bestiame. Tutta l’area limitrofa a via Cagnola, come orami da tradizione, si è trasformata in una grande fattoria. Uno spaccato di campagna in città, tra prodotti a chilometro zero e l’esposizione di bestiame tra cui le galline ornamentali, novità di questa edizione.

Una tradizione, quella della kermesse, che fa rima con educazione. “L’attività agricola – asserisce Ivana Mariani – per quanto oggi abbia un carattere residuale, rappresenta una memoria che va conservata e tutelata a favore delle generazioni future”. E in fatto di trasmettere cultura, ad essere d’accordo è proprio Felice Beretta, presidente della Festa della Madonna della Campagna. “Qualche anno dopo la sua nascita – spiega Felice – nasce la fiera del bestiame. Il signor Terzi, che oggi non c’è più, è stato l’anima di tutto. Lui ci ha messo in contatto con gli espositori e oggi, nonostante le difficoltà, noi cerchiamo di tenere duro soprattutto – chiosa – per tenere vive le nostre tradizioni e per istruire i bambini, che non hanno molte occasioni di vedere il bestiame”.

Una fattoria, insomma, dove gli animali sono stati un polo d’attrazione. Dal Piemonte alla Valbrembo, fino al cuore della Brianza. Alla fiera del bestiame c’erano i castrati piemontesi, gli asini pezzati e la pecora brianzola, ma soprattutto c’erano le galline ornamentali. Direttamente da Monticello Brianza, dall’azienda “Il pollaio ornamentale della Brianza”, a Seregno, tra piume e colori sgargianti, i polli non son più polli, ma pollastri a petto gonfio che se anche non fan tendenza, sicuramente fanno un po’ di tenerezza.

Dalle Olandesi ciuffate alla Cocincina, specie diverse che come spiega Tona Maurizio, uno dei titolari dell’azienda, “vengono selezionate per purezza e bellezza”. Da qui il nome galline ornamentali. “Sono galline – precisa Maurizio – che vengono spesso tenute in giardino, come fossero un cane o un gatto, per abbellire e riempire l’ambiente”. Sempre Maurizio, che tra le altre cose ha scritto un libro, sulle galline, spiega l’importanza di questi animali nella storia della nostra Brianza. “Arrivate dall’Oriente, le galline – spiega – erano una realtà brianzola di grande importanza poiché integravano il reddito famigliare. Garantivano almeno un uovo al giorno, fornendo così le proteine oppure rappresentavano merce di scambio con altri prodotti alimentari e non.

Insomma, dalle tradizioni la storia da imparare è tanta. Dimenticarla sarebbe un peccato. Dimenticarla, significherebbe dimenticare da dove arriviamo. Per fortuna c’è la Festa della Madonna della Campagna.

E a proposito di non dimenticare, ecco i contadini in abiti tipici. Sono i ragazzi dell’Academy Musical Arts che, dopo aver sfilato assieme al corteo “dalle vigne alla campagna”, son arrivati dritti dritti in via Cagnola, esibendosi in un estratto del musical “Sette spose per sette fratelli”.

Musica e folclore. Cibo e tradizioni. Elementi, che dal passato al presente, parlano ancora di usi e costumi.