Seveso Futura diventa associazione politica: per una partecipazione attiva dei cittadini

Chiunque sia interessato è invitato a partecipare: la fase costituente prevede un questionario e tre incontri pubblici di dibattito su Pedemontana, periferie e impegno civico.
“Libertà è partecipazione”, cantava Gaber. Ed è proprio per partecipare meglio al dibattito pubblico, aprendosi al confronto con i cittadini e il territorio, che Seveso Futura, il movimento civico nato a fine 2017 e che al momento conta poco più di una ventina di membri, ha deciso di costituirsi associazione politica.
Una trasformazione anche burocratica, che di fatto regolerà quanto già attualmente definito a livello informale, e che avverrà a tappe: prima con un questionario (non a caso intitolato “Libertà non è star sopra a un albero”, in omaggio proprio a “La libertà” di Gaber), mirato a individuare i temi che più stanno a cuore alle persone per ampliare la partecipazione attiva alla vita della città, e, in seguito, con tre incontri-dibattito aperti a tutti su temi di natura ambientale, sociale e civica per elaborare al meglio la proposta politica, già introdotta dal manifesto diffuso ad aprile.
INDIPENDENTE DAI PARTITI NAZIONALI
Con un simbolo ancora work in progress e una proposta politica da delineare nei dettagli, benché con punti cardine che vanno dall’ecologia alla legalità, passando per sicurezza, accoglienza e inclusione, ci sono pochi dubbi sulla collocazione politica di Seveso Futura. Il movimento, che si sostiene grazie all’autofinanziamento, è stato infatti fondato da Giorgio Garofalo, volto noto a Seveso per la sua attività politica prima nel Pd e poi con Mdp e Leu, con cui si è candidato alle ultime elezioni regionali (Leu ha preso il 2,12%, Garofalo 532 preferenze).
Garofalo, tuttavia, sottolinea come Seveso Futura non voglia porsi come alternativa al Pd locale: «Daremo prova di un’apertura totale – afferma -. Ormai in pochi hanno riferimenti a livello nazionale, e non è più il tempo di difendere il consenso raccolto negli anni passati: è un lancio senza rete e senza pregiudizi». L’area politica di riferimento sembra essere comunque quella del centrosinistra: Seveso Futura conta diversi delusi del Pd e numerosi cittadini, magari già attivi nel campo delle associazioni, che sentono la necessità di fare qualcosa di concreto sul territorio.
Tra loro c’è anche Cristiano Di Battista, già candidato il 4 marzo per “10 volte meglio” e a giugno nella lista civica “Vivacittà” in sostegno a Paolo Butti, ma nemmeno un leghista, per non parlare dei simpatizzanti di CasaPound: perché va bene non avere pregiudizi, ma i principi di base non si toccano. «Difficilmente si può andare d’accordo con certe parti politiche, ma verosimilmente sono loro per prime a non riconoscersi nel nostro manifesto» spiega Garofalo.
«L’idea del questionario “Libertà non è star sopra a un albero” nasce dal dato dell’astensionismo delle ultime elezioni, in particolare quelle amministrative (a Seveso lo scorso 10 giugno ha votato solo il 51% degli aventi diritto, ndr) – spiega Garofalo -. Vogliamo cercare di capire perché, e lo facciamo chiedendo alle persone come e se partecipano alla vita politica della città. Le risposte che abbiamo raccolto finora mostrano una delusione generalizzata, ma con un margine di possibilità: molti dicono che parteciperebbero se la politica fosse diversa, e ci piacerebbe creare interesse anche con iniziative non solo amministrative, ma anche culturali, come i tre dibattiti che abbiamo organizzato tra settembre e ottobre e che per noi sono una vera e propria scuola di autoformazione politica. “Impegnarsi non è inutile” non è uno slogan romantico, ma un insegnamento della storia: quando i cittadini collaborano tra loro riescono a cambiare le cose. Basta pensare all’esempio del Bosco delle Querce, una storia che in molti anche a Seveso hanno dimenticato: dove ora c’è il parco doveva sorgere un inceneritore, sono stati i sevesini che, uniti, hanno impedito che avvenisse».
VICINO AI CITTADINI
Seveso Futura si presenta dunque come un’iniziativa dal basso, che punta a coinvolgere in prima persona i cittadini a livello locale, sganciandosi dai partiti nazionali, distanti e poco concreti. Un esperimento che per ora ha ricevuto consensi anche al di fuori dei confini comunali: tra gli aderenti al progetto ci sono anche dei non sevesini. «Molti di noi sono nuovi della politica, altri hanno una memoria storica importante (l’età media degli aderenti di Seveso Futura è di circa 40 anni, ndr) – spiega ancora Garofalo -. Non siamo avulsi da ciò che è stato, ma mi piacerebbe coinvolgere più giovani». Obiettivo elezioni comunali 2023? «Le prossime amministrative saranno tra 5 anni, le liste civiche di solito si costituiscono un paio di mesi prima delle elezioni. Se tra 5 anni ci saremo ancora vorrà dire che avremo lavorato bene, e saremo pronti».
INCONTRI
La prima occasione per confrontarsi con le idee di Seveso Futura sarà nel corso dei tre incontri-dibattito che si terranno nelle prossime settimane presso la sala civica di via Silvio Pellico. Il primo appuntamento, previsto per giovedì 20 settembre, sarà dedicato a “Pedemontana e rischio diossina”. Seguiranno, il 4 ottobre, “Periferie al centro” e, il 18 ottobre, “Il valore dell’impegno civico”.
Per informazioni e per partecipare alla fase costituente di Seveso Futura: sevesofutura@gmail.com
In apertura, un gruppo di rappresentanti di Seveso Futura. Da sinistra a destra: Flavio Orlando, Elisabetta Gini, Paola Iannuzzo, Cristiano Di Battista, Giorgio Garofalo, Alessandro Carta, Andrea Dalla Longa, Elvira Giussani.