Al via la politica attiva di CISL, scopri il nuovo sportello lavoro

Cisl potenzia il suo sportello lavoro. Rita Pavan, assieme a Eleonora Bescapé, operatrice dello sportello lavoro, spiegano come funziona.
Volendo fare una fotografia che ritrae il nostro paese, il lavoro è uno dei maggiori problemi dell’Italia. Le domande sorgono in modo spontaneo. “Sei stato licenziato e vuoi rimetterti in gioco? Oppure sei uno studente e vuoi entrare nel mondo del lavoro? In ognuno dei casi, avere un buon orientamento per capire come muoversi, è senza ombra di dubbio il primo passo. Il primo, ma anche quello più importante.
“Il mondo del lavoro sta cambiando. La CISL non ti lascia solo”. Questo lo slogan del Sindacato, che dallo scorso settembre, in linea con gli intenti delle politiche attive, ha sviluppato e potenziato il suo sportello lavoro.
“Un tema – dice Rita Pavan, segretaria generale della Cisl – che il Sindacato si è trovato innanzi negli ultimi anni, a fronte delle crisi da cui ancora non siamo usciti. La ricollocazione – chiosa – è untema al quale Cisl è sempre stata sensibile”.
DI COSA SI TRATTA?
La Cisl Monza Brianza Lecco apre il nuovo sportello lavoro in via Dante Alighieri 17 e in via Besonda 11 a Lecco. Uno sportello, che a onor di cronaca, è già operativo dal 17 settembre. “Si tratta – spiega Rita Pavan – di una versione aggiornata a quella precedente“. E di “aggiornamento” è giusto parlare. Se la prima versione, vecchia ormai di tre anni, aveva dei limiti, ossia l’apertura in due sole mezze giornate, quest’ultima versione, definita “4.0”, è aperta al pubblico cinque mezze giornate. Dal lunedì al venerdì, un vero e proprio potenziamento, quindi, che favorisce in toto le politiche di reinserimento. Politiche a cui Cisl è sempre stata attenta. Questa, lo sportello lavoro, ne è la prova più concreta.
La nostra volontà – interviene Enzo Mesagna, responsabile del mercato lavoro – è rivolta principalmente alla situa attuale. Lo sportello lavoro – spiega – si rivolge a chi ha perso il lavoro”. A pensarci bene, il principale lavoro del sindacato, era quello di evitare i licenziamenti e, se questi diventavano inevitabili, diventava quello di accompagnare alla porta di uscita aziendale il lavoratore. Ossia, stare al suo fianco fino al concretizzarsi del fatto. E dopo? Una bella domanda. In aiuto del lavoratore interviene il welfare. Tutte quelle politiche passive come, ad esempio, il sussidio di disoccupazione. Ma l’individuo, a questo punto, è in effetti lasciato solo. Ma presto o tardi, l’ammortizzatore sociale si “rompe” e il dosso da prendere, tanto per usare una metafora, diventa invalicabile. “Noi non vogliamo fermarci qua”, precisa Mesagna. “Vogliamo dare una risposta prima di tutto lavorativa e non di difesa. Ossia – precisa – creare un meccanismo virtuoso in grado di prendere il lavoratore e fornirgli tutto il supporto possibile affinché possa trovare un nuovo ricollocamento”. In un mondo del lavoro sempre più complesso certi passi possono fare la differenza. Da come compilare un curriculum a come comporre una lettera di presentazione. Lo sportello lavoro di Cisl c’è.
“Non bisogna aspettare la fine dell’ammortizzatore sociale – asserisce Pavan – ma occorre attivarsi prima. Del resto – sottolinea – se si resta troppo tempo fuori dal mercato lavorativo, poi diventa difficile rientrarci.” Cercare lavoro – questo il motto di Eleonora – è di per sé un lavoro“. Come darle torto? “Aiutati che Dio ti aiuta”, questo il detto che vien tramandato di padre in figlio da chissà quante generazioni. Forse, se sopravvie attraverso le generazioni, qualcosa di vero ce l’ha.

Eleonora Bescapé, operatrice dello sportello lavoro
Questo, dunque, il senso pratico dello sportello. Prendere per mano il lavoratore, dopo la pratica di disoccupazione, e portarlo verso la ricollocazione.
FACCIAMO CHIAREZZA
Quali sono le politiche attive e quali quelle passive? Ma soprattutto, come funziona lo sportello lavoro? A spiegarlo è proprio Eleonora Bescapé.
“Per politiche passive – spiega – si intende dare un sostegno alle persone che si trovano in difficoltà, quindi si parla di una indennità. Per politiche attive, invece, si intende dare degli strumenti alle persone, per portarle ad essere autonome, anche grazie al nostro sostegno e orientamento”. Una sostanziale differenza insomma, che assieme al welfare già attivo, può concretamente aiutare la persona a riprendere la propria vita in mano.
Le politiche attive per il lavoro sono quindi lo strumento per accompagnare chi il lavoro lo cerca, chi il lavoro lo ha perso o chi, semplicemente, vuole cambiare lavoro.
POLITICHE ATTIVE: A CHE PUNTO SIAMO? – “L’Italia spende molto meno rispetto agli altri paesi europei e i risultati sino ad ora raggiunti, sono decisivamente scarsi, anche se in Lombardia la situazione è sicuramente migliore rispetto ed esistono veri e propri punti di eccellenza. Sono soprattutto i più deboli che hanno bisogno delle politiche attive e per questo occorre che siano rafforzati i centri per l’impiego e stanziate le risorse necessarie”. È questo un piccolo sunto del convegno, che in occasione de “i venerdì della Cisl, si terrà il 26 ottobre a partire dalle 9 all’interno del Teatro Binario 7. A Monza, in via Turati 8.
Per maggiori info, rivolgiti alla tua sede Cisl oppure chiama il
Sede di Monza:
Via Dante Alighieri 17/a
Tel: 039.23991
Orario Sportello: Lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 12.30. Il martedì e il giovedì dalle 14.00 alle 18.00
Lo sportello è attivo anche nelle sedi di Cisl di Lecco e di Merate, un pomeriggio alla settimana.
Per maggiori info visita il sito Cisl o il sito dedicato allo sportello lavoro
Redazionale