Candy, sindacati preoccupati: non soddisfa l’incontro con i vertici a Roma

18 ottobre 2018 | 00:00
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Candy, sindacati preoccupati: non soddisfa l’incontro con i vertici a Roma

Fiom Cgil, alla Fim Cisl e Rsu hanno chiesto un altro incontro per parlare nel dettaglio del piano industriale dell’azienda di elettrodomestici di Brugherio.

Insoddisfazione da parte dei sindacati della Candy dopo l’incontro di mercoledì 17 ottobre al Ministero dello sviluppo economico fissato per discutere sulle prospettive della Candy di Brugherio a seguito della cessione al gruppo cinese Haier. Presente a rappresentare l’azienda l’amministratore delegato Beppe Fumagalli.

Le risposte date da Fumagalli ci lasciano perplessi – ha commentato Pietro Occhiuto, Segretario Generale della Fiom Cgil Brianza – abbiamo chiesto l’incontro per avere garanzie sul fatto che lo stabilimento di Brugherio possa continuare ad essere un sito produttivo ma l’Amministratore delegato è stato generico ed evasivo. Noi pretendiamo che Fumagalli ci dica cosa si vuole fare del sito di Brugherio, non può pensare di non avere responsabilità sul futuro della Candy e sulle sue prospettive occupazionali. Non ci basta sentir dire che Candy entra a far parte di uno dei più grossi gruppi mondiali del settore”.

Di tutt’altro il tenore il messaggio lanciato dall’azienda che, invece, al termine dell’incontro ha fatto sapere di voler “garantire i piani esistenti assicurando al contempo stabilità organizzativa e industriale e mantenendo l’attuale assetto produttivo in Italia e all’estero“.

I sindacati (Fiom Cgil, alla Fim Cisl e Rsu) hanno chiesto un altro incontro per affrontare nel dettaglio i termini industriali dell’operazione di cessione.
Abbiamo apprezzato la posizione tenuta dal Governo – ha commentato Paolo Mancini coordinatore della Rsu – che ha spinto per tornare a fissare un nuovo incontro dove si inizi a parlare di piano industriale. Tutti i giorni in fabbrica noi delegati sindacali dobbiamo fare i conti con le forti preoccupazioni degli operai. A loro vanno date certezze”.

Foto di archivio