Anche Monza si mobilita per salvare il piccolo Alessandro

La sezione provinciale dell’ADMO sta rispondendo in questi giorni ai tanti cittadini che stanno chiedendo informazioni per iscriversi all’albo del donatori di midollo.
Anche la Brianza partecipa alla gara di solidarietà per salvare il piccolo Alessandro Maria Montresor, il bambino di un anno e mezzo, residente a Londra insieme ai suoi genitori, affetto da una rara patologia e che ha bisogno di un trapianto di midollo per potersi salvare. L’appello per trovare un donatore compatibile è stato lanciato dal papà del piccolo e in questi giorni in tutta Italia migliaia di giovani hanno risposto al grido di aiuto e si sono mobilitati per iscriversi al registro dei donatori.
La popolazione di Monza e provincia non è stata da meno e infatti si sono moltiplicate in questi giorni le richieste di informazioni da parte dei brianzoli che si sono rivolti al centro ADMO (Associazione Donatori di Midollo Osseo) provinciale per conoscere le procedure per diventare donatori di midollo. E l’ADMO di Monza e Brianza, anche sulla bacheca Facebook sta rispondendo a queste richieste diffondendo le indicazioni per iscriversi all’albo. I requisiti sono l’età, che deve essere compresa tra i 18 e i 35 anni, il peso di almeno 50 chili e occorre godere di un buono stato di salute.
Per potersi rendere disponibili alla donazione è possibile anche procedere online con la compilazione del modulo, che trovate qui.
Un dono prezioso, quello del midollo, in grado di salvare la vita, grazie a un trapianto, a tanti bambini come il piccolo Alessandro e a tanti malati anche adulti affetti da malattie come la leucemia curata a Monza al San Gerardo, centro di eccellenza a livello Italiano nel settore.
“Nell’ambito familiare – si legge nel sito di ADMO – la probabilità di compatibilità è di circa 1 su 4 ma tra soggetti di famiglie diverse è di circa 1 su 100.000. Per questo servono tanti donatori. E nonostante nel mondo sono già più di 11 milioni i potenziali donatori il numero non è ancora sufficiente a dare una speranza a tutti i pazienti in attesa di trapianto”.