Quando il nido si apre alla natura: i giochi e l’esperienza ventennale de “Il Giardino Segreto”

31 ottobre 2018 | 06:46
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Quando il nido si apre alla natura: i giochi e l’esperienza ventennale de “Il Giardino Segreto”

L’asilo nido monzese compie vent’anni e si conferma una scelta valida per mamme e papà. Da quest’anno, l’offerta pedagogica si arricchisce con un’educazione outdoor: i bimbi ritornano a vivere la natura.

Il Giardino Segreto è uno dei più famosi capolavori della letteratura per l’infanzia, un romanzo che racconta il processo di maturazione di due fanciulli, Mary e Colin, grazie proprio alle cure che i due bambini dedicano ad un giardino segreto chiuso da molto tempo e poi dimenticato. E nel cuore di Monza c’è un asilo nido che porta il nome proprio di questo romanzo e che, da vent’anni oramai, si prende cura dei bimbi piccoli attraverso un’offerta pedagogica che, da quest’anno, offrirà – proprio come nel libro della Burnett – il contatto con la natura per aiutare i piccoli a crescere.

Negli ultimi anni, infatti, l’educazione outdoor, ovvero ri-avvicinare i piccoli alla natura sta arricchendo l’offerta formativa di molti asili e scuole. Una scelta fatta anche all’interno del nido monzese Il Giardino Segreto.

“L’idea mi è venuta dopo un viaggio in Norvegia e Danimarca – ci spiega Silvia Ferrari, titolare del nido e pedagogista – mi sono accorta che lì i bambini vivono molto di più negli spazi esterni e stanno più spesso a contatto con la natura, cosa che qui da noi si fa sempre meno. E allora mi sono detta: perché non farlo anche con i miei bambini?”.

E così – tempo atmosferico permettendo – anche i piccoli ospiti del nido Il Giardino Segreto possono giocare e imparare attraverso delle letture a tema e un vero e proprio albero, il Fico, che si trova proprio all’interno del giardino del nido: “accompagniamo i bimbi a toccare, annusare, esplorare e conoscere questo albero – continua – e in questi momenti all’aria aperta ci rendiamo conto di quanto i bambini siano diversi, più liberi e sereni e interagiscono tra loro molto di più”. Ma questo, ovviamente, non è l’unico passo avanti del nido monzese, perché la direttrice Silvia Ferrari ci ha fatto sapere di aver appoggiato l’iniziativa di molte mamme che, negli ultimi mesi, si sono battute per “riappropriarsi” dei boschetti di Villa Reale, da tempo oramai teatro di degrado e spaccio: “abbiamo sempre fatto le uscite con i nostri bimbi, ma ci siamo spostati verso il centro della città. Qualche volta siamo andati in direzione dei boschetti e ci piacerebbe sfruttarli molto di più – commenta – qualche giorno fa, per esempio, li abbiamo portati lì ed è stato incredibile vedere come i bambini erano completamente coinvolti da tutto ciò che accadeva intorno a loro, anche il semplice taglio di un ramo. Erano totalmente rapiti dalla natura circostante, quindi sarebbe bello poter vivere appieno quest’area verde facendo delle lezioni con i nostri bimbi: sono convinta che stare all’aria aperta faccia solo che bene, anche in inverno, ovviamente con le giuste accortezze”.

Ed è per questo che, nel giardino dell’asilo nido, c’è proprio un angolo dedicato alla natura: kiway e stivaletti per la pioggia, scopine e restrelli e tutto il nécessaire per fare attività fuori dalle solite quattro mura: “ai bambini fa bene anche giocare con la pioggia o sporcarsi con la terra – conclude Silvia Ferrari – stiamo molto attenti certamente che i bambini non si ammalino e, soprattutto, ci dedichiamo moltissimo alla loro cura personale: cioè, i bambini escono di qua e riabbracciano la loro mamma puliti e profumati come ci sono stati portati. Per me questa è la regola base”.

Venti candeline: Silvia Ferrari fotografa la società prima e dopo, dal suo punto vista

Sono sempre di più le mamme che hanno bisogno di mandare i propri figli al nido: mancanza dei nonni, lavoro troppo impegnativo. Le motivazioni sono le più diverse, quel che è certo è che nel panorama brianzolo gli asili nido stanno prendendo sempre più piede: dopo il grande boom degli anni ’90, in seguito alla crisi, la crescita di tali attività ha subito però un rallentamento. Proprio per  questo Silvia Ferrari è davvero felice di poter festeggiare un grande traguardo: spegnere venti candeline per la sua attività monzese alle quali si aggiungono anche i 16 anni del nido Le Rondini di Villasanta.

“Mi sono resa conto di aver costruito qualcosa, anche se in realtà quasi non mi sono resa conto di aver raggiunto questo traguardo. E’ avvenuto tutto molto naturalmente: sono ancor più felice del fatto che con me ci sono parecchie educatrici che hanno iniziato vent’anni fa a seguirmi in questo viaggio – commenta – sono stata folle a lasciare un lavoro stabile per aprire un asilo nido, ma la mia passione per i bambini è stata sempre troppo forte ed era questa la strada che dovevo intraprendere: certo da allora le cose sono cambiate, la società è cambiata e anche i bambini, in un certo senso, sono diversi”.

E infatti, Silvia Ferrari, si è lanciata nella nuova avventura di aprire un asilo nido il 1° settembre del 1998 dopo un lungo percorso come educatrice in un nido privato di Milano  fatto parallelamente al percorso di studi in Pedagogia.

In questi vent’anni mi sono resa conto di quante cose ai miei occhi siano cambiate – ci spiega la direttrice – oggi il mondo del lavoro è sempre più faticoso e la nostra società è sempre meno conciliante con il mondo delle mamme. Inoltre, rispetto al passato, l’età delle mamme si è alzata e questo influisce molto sullo stato emotivo dei bimbi – e conclude – di contro però, mi sto rendendo conto che i padri sono sempre più coinvolti nell’educazione dei figli mentre prima la figura paterna era abbastanza marginale”.

Insomma, gli anni passano, la società cambia ma per Silvia Ferrari e le sue preziose educatrici rimane invariata l’idea del bambino che deve essere accudito, coccolato e curato come fosse un piccolo albero da far crescere nella sua natura all’interno di un “giardino segreto”.