Monza spinge per le bici in cortile e lancia una campagna di sensibilizzazione

Dopo l’intervento in Consiglio comunale di Paolo Piffer, l’assessore Sassoli ha aperto un confronto con Anaci
Comune chiama amministratori di condominio per risolvere il problema delle bici parcheggiate in cortile, in modo particolare in quei cortili di case di vecchia costruzione. La questione sollevata in Consiglio comunale da Paolo Piffer, consigliere della lista Civicamente, e rilanciata dal presidente di Monza in Bici, Pasquale Scalambrino, ha riscosso attenzione. A qualche giorno di distanza l’assessore all’Urbanistica, Martina Sassoli, ha annunciato di avere preso contatto con Anaci, vale a dire l’associazione degli amministratori condominiali, peravviare una campagna di sensibilizzazione mirata affinchè in città si sviluppino delle best-practice contagiose, in grado di fare da apripista.
“Sarebbe un segnale importante a conferma di una coscienza civica matura – spiega l’assessore -. Chiederemo un confronto con Anaci per condividere insieme una campagna di sensibilizzazione per individuare spazi ad hoc all’interno dei condomini da dedicare agli stalli per le bici, nel pieno rispetto della proprietà privata e qualora sia realmente possibile”. Stessa lunghezza d’onda per Marco Bonato, presidente di Anci. “Siamo orgogliosi di collaborare con l’amministrazione comunale per avviare una campagna di sensibilizzazione – ha commentato -. Lavorando insieme, privati e istituzioni possono realmente contribuire a sviluppare una mobilità sempre più dolce e a promuovere stili di vita maggiormente sostenibili”.
Il nocciolo del problema riguarda tuttavia i cortili delle vecchie abitazioni, come avevamo denunciato, dove secondo le dichiarazioni di Piffer e Scalambrino, una regolamentazione non puntuale, consente di impedire il parcheggio delle bici. L’amministrazione molto può fare sulle nuove edificazioni, spiega il Comune in una nota stampa, così come previsto dal Piano delle Regole del Comune, il quale già impone la creazione di stalli ad hoc in tutti gli interventi di nuova costruzione o di ristrutturazione edilizia. Al contrario non è possibile agire sul patrimonio edilizio esistente, dove la destinazione degli spazi comuni resta di esclusiva competenza dei proprietari: l’obiettivo, pertanto, è sensibilizzare e laddove possibile, non vietare l’utilizzo degli spazi a chi vuole lasciare la bicicletta.
“Dove l’amministrazione non può normare, può sempre incentivare usando la leva fiscale – ha commentato Piffer -. Se davvero si desidera raggiunge questo obiettivo,penso che l’amministrazione dovrebbe far risparmiare i condomìni di vecchia costruzione sulla tassa sui rifiuti”.