Prof aggredita al Floriani, l’appello del dirigente agli studenti: “Dite la verità”

31 ottobre 2018 | 11:30
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Prof aggredita al Floriani, l’appello del dirigente agli studenti: “Dite la verità”

Convocato un consiglio di classe straordinario per prendere provvedimenti. Intanto anche i Carabinieri indagano su quello che è un episodio di bullismo ma anche un vero e proprio reato

Tacciono ancora gli studenti di terza del Floriani di Vimercate nella cui classe è stata aggredita una professoressa di italiano e storia: lunedì 29 ottobre qualcuno di loro ha spento le luci dell’aula per poi lanciare contro la docente una sedia, ferendola alla spalla.

I colpevoli non hanno confessato e l’intera classe continua a coprirli, cosicché si è resa necessaria la convocazione di un consiglio di classe straordinario per parlare con docenti, genitori e alunni. È molto probabile che i provvedimenti saranno presi nei confronti di tutti.

IL DIRIGENTE: “LA NOSTRA SCUOLA È ALTRO”

Questa mattina, il dirigente dell’istituto Daniele Zangheri ha speso parole che rivelano molta amarezza per quanto accaduto. E lo fa in una circolare rivolta ai suoi studenti, chiedendo a chi di dovere di prendersi le proprie responsabilità.

«Il primo pensiero di ognuno di noi deve andare alla professoressa, vittima di tale violenza, affinché possa riprendersi in fretta e ritrovare il piacere e l’amore per il proprio lavoro – si legge nella circolare -. Il secondo pensiero va ai vostri compagni di 3TA e alle loro famiglie che devono fare l’unica azione giusta possibile: dire la verità su quanto avvenuto e decidere di cambiare rotta, di intraprendere una strada costruttiva, e non distruttiva».

«In questo momento, dobbiamo soprattutto dirci e dire al territorio, con franchezza e chiarezza, che la nostra scuola è molto altro – prosegue la circolare – La nostra scuola è fatta da tantissimi studenti che studiano con onestà e passione e hanno rispetto delle persone, delle situazioni, delle cose. La nostra scuola è fatta da tanti docenti che ogni giorno lavorano con impegno, professionalità e altruismo. La nostra scuola è fatta da una segreteria attenta a rispondere alle necessità amministrative e da collaboratori che ogni giorno lavorano per offrire ambienti puliti e laboratori funzionanti. La scuola che ognuno di noi vuole è fatta di rispetto, onestà, amore e piacere di stare insieme, crescere e studiare. È il mio appello a voi studenti: fate in modo che questa sia la nostra scuola e non lasciate che qualcuno, per motivi a noi incomprensibili, possa rovinare questa immagine. I momenti critici possono diventare momenti forti. Ci mettono di fronte alle nostre responsabilità. E con responsabilità noi dobbiamo rispondere».

Intanto, anche i Carabinieri di Vimercate, intervenuti dopo la denuncia presentata dalla prof, indagano per risalire agli autori di quello che è un grave atto di bullismo, ma anche un vero e proprio reato.

LE REAZIONI DEL MONDO POLITICO

In attesa che qualcosa si sblocchi e del consiglio di lunedì prossimo 5 novembre, tutte le forze politiche hanno speso parole di solidarietà nei confronti della professoressa e di condanna per il gesto e l’omertà. «Ho chiesto un approfondimento all’Ufficio Scolastico Regionale che ha avviato tutte le procedure necessarie per accertare le responsabilità del gesto e valutare la possibilità di costituirci parte civile» ha annunciato il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. «Si tratta di una vicenda grave rispetto alla quale agiremo con la dovuta fermezza. La scuola è il luogo per eccellenza della formazione e dell’educazione. Non possiamo tollerare in nessun modo che qualcuno si senta libero di compiere al suo interno simili gesti di violenza».

Esprimono «la più ferma e unanime condanna» anche i rappresentanti della Consulta Provinciale degli Studenti di Monza e Brianza. «Questa non è la scuola in cui si riconoscono tutti gli studenti monzesi e brianzoli, questa non è la scuola che tutti noi desideriamo».

Parole dure anche quelle espressa del deputato della Lega Massimiliano Capitanio, che chiede «un provvedimento esemplare»: «Questo episodio conferma l’urgenza di attuare il nostro progetto di legge che mira a reintrodurre l’educazione civica obbligatoria dalla scuole elementari fino alle superiori».

In campo è scesa anche Giovani Annagrazia Calabria, deputata e leader di Forza Italia Giovani: «Quello che è successo è sconcertante ed è emblematico di una crisi alla quale è necessario rispondere anche rafforzando l’alleanza educativa tra scuola e famiglia. La scuola non può sostituirsi alle famiglie nel ruolo educativo, ma certamente può collaborare con loro. E al centro di questa sinergia deve esserci il rispetto del ruolo dei docenti. È necessario che i giovani tornino a dare un valore alle regole e all’autorità».

Sulla questione, infine, si interroga il deputato del PD di Vimercate, Roberto Rampi: «Questo gravissimo episodio preoccupa. È anche il frutto del clima di svalutazione verso la scuola e gli insegnanti e della violenza verbale che noi adulti veicoliamo in ogni campo. Facciamoci tutti un esame di coscienza».