Vimercate, il Must ospita Circles: l’arte contemporanea in 800 tondi di legno

In mostra fino al 28 ottobre gli 800 tondi dipinti a mano della collezione di Duilio Zanni.
Ottocento tondi per raccontare la storia dell’arte contemporanea. Si è aperta sabato al Museo MUST di Vimercate una mostra che fa luce su una collezione pressoché unica nel suo genere, nata quasi per caso. Si tratta di un progetto affascinante, somma perfetta di arte e collezionismo, capace di dare valore ad un semplice tondo in legno di venti centimetri di diametro, riassumendo parte dell’arte italiana degli ultimi decenni.
In tour sotto diversi nomi ormai, la mostra si può dire sia nata per gioco a metà anni ’90, ispirata da un’idea, all’apparenza stravagante, di un fotografo con l’occhio lungo, tale Duilio Zanni, che in poco più di vent’anni è stato in grado di mettere da parte qualcosa come 800 tondi in legno dipinti a mano, facendo leva sull’amicizia con pittori, galleristi e “addetti ai lavori”. Una storia che vale la pena conoscere, per capire come la fantasia a volte non abbia davvero limiti e si possa trasformare in fonte di successo del tutto inaspettato.
“L’ispirazione viene nel 1995 – la testimonianza del figlio Carlo alla vernissage – quando Duilio, in giro per Milano con l’amico pittore Lino Marzulli, in un negozio all’angolo con Brera nota delle piccole tele rotonde, ne acquista una decina e chiede all’amico di dipingerne una. La raccolta aumenta ancora più in fretta il volume grazie ad una trovata di Duilio, che per invogliare gli artisti a realizzare i dipinti, ne prospetta in cambio un servizio fotografico“.
Il gioco funziona e così in poco tempo Duilio si ritrova l’arte contemporanea in casa: nella collezione entrano nomi del calibro di Baj, Rotella, Dorazio e Del Pezzo. In pratica dal niente si costruisce un giro di conoscenze che lo porta ad aggiornare di continuo il suo repertorio sui generis. Una mania vera e propria, la sua, per il collezionismo, e non solo d’arte: pare avesse costituito anche una collezione, ugualmente impressionante, di schede telefoniche, oggi finiti (o quasi) nel limbo dell’antiquariato.
“Ogni sera aveva un’inaugurazione – ricorda Carlo – di tondi ne arrivavano anche tre, cinque a settimana. Mia madre era anche un po’ disperata del fatto che mio padre fosse sempre in giro per mostre e gallerie. E penso che oggi sarebbe contento nel vedere il rapporto che siamo riusciti a costruire io, mio fratello e mia madre con l’associazione NoiBrera”.
Dal 2016, infatti, da quando cioè Duilio è venuto a mancare, il gruppo no profit che ha sede a Milano, ha concentrato sforzi e risorse proprio per dare una forma futura ad un progetto in cui il fotografo ha creduto tanto e per cui ha speso tempo ed energie. Quella al MUST è la terza mostra curata dall’associazione. In passato la collezione ha fatto tappa anche in cornici prestigiose, arrivando fino alla Temporaledi Milano.
Una collezione nata, per così dire, nel segno dell’amicizia con i pittori coinvolti, quella di Duilio, in cui i soggetti, astratti e figurativi, in questo caso passano decisamente in secondo piano, nonostante sia innegabile anche una certa maestria nel riuscire a dosare la pennellata in uno spazio così concentrato. Collezione che adesso la famiglia di Duilio tiene a far conoscere per ricordarlo, per un impegno ultraventennale di cui vogliono farsi in carico in modo particolare la moglie Piera e i figli Alberto e Carlo, e in futuro, chissà, le loro famiglie.
Gli 800 tondi della collezione, in mostra fino al 28 ottobre, sono stati fissati su appositi totem nelle sale al pian terreno e al primo piano del museo, e convivono bene con il percorso interattivo degli ambienti e le luci soffuse delle sale. A corredare l’evento principe, come da tradizione del MUST, tante iniziative e laboratori per bambini e attività collaterali.
Articolo di Matteo Lucchini