Assolombarda e sindacati: “L’alternanza scuola-lavoro è un’occasione unica”

Fronteggiare i problemi relativi all’alternanza scuola lavoro, proponendo 10 idee condivise. Questi gli intenti di Assolombarda durante il convegno tenuto assieme ai sindacati di Cgil Cisl e Uil
Scuola intesa come futuro. Nella scuola, del resto, ci sono i lavoratori del domani. E in tal senso, ad alcuni anni dall’introduzione dell’alternanza scuola lavoro, Assolombarda, Cgil, Cisl e Uil hanno proposto un momento di condivisione e di approfondimento per dimostrarne l’utilità.
Si è parlato di Alternanza scuola lavoro e dei problemi ad essa legati. La sede è stata quella di Assolombarda, all’interno dell’auditorium di palazzo Gio Ponti, in via Pantano 9 a Milano. Un auditorium, quello messo a disposizione, che ha visto un’ampia partecipazione del pubblico. Studenti ed insegnanti, ma anche diversi professionisti. Alternanza, del resto, è condividerne il valore. L’obiettivo è stato quello di presentare 10 idee condivise al fine di superare gli stereotipi e di dimostrare quanto l’alternanza possa essere un’opportunità di crescita per tutti gli attori che entrano in gioco.
“L’alternanza – dichiara Alessandro Euginoli, presidente piccola industria di Assolombarda – aveva cominciato a funzionare, quando però il Governo ha fatto un passo indietro”. Il Governo, per onore di cronaca, ha drasticamente ridotto le ore dell’alternanza. Euginoli, quindi, sottolinea l’importanza dell’alternanza come momento formativo e fondamentale ad un punto di incontro, per l’appunto, tra scuola e lavoro. “Fin da subito abbiamo creduto nell’alternanza – interviene Eros Lanzoni, segretario Cisl Milano – perché pensiamo sia una possibilità di crescita culturale attraverso cui gli studenti possano testare le proprie attitudini”. Lanzone, in pieno accordo con Euginoli, ne rafforza l’importanza e sempre assieme al presidente di piccola industria, schiaccia il pedale sulla questione tagli. “Si tolgono ore di formazione”, asserisce.
LA TAVOLA ROTONDA, UN INCONTRO TRA AZIENDE E SINDACATI

da sinistra a destra: Chiara Manfredda e Serena Bontempelli
Quello che si è cercato di palesare, a fronte di alcuni problemi insorti, è stato il contributo del mondo del lavoro. E a tal proposito hanno testimoniato Serena Bontempelli, segretaria Uil Milano e Lombardia e Chiara Manfredda, per il sistema formativo e capitale umano di Assolombarda.
L’alternanza, in passato, ha avuto alcune note critiche, “Il problema – testimonia Bontempelli – nasce da un corteo di ragazzi che lamentavano lo sfruttamento in azienda”. Ma l’obiettivo, almeno negli intenti di Assolombarda, è quello di risolvere i problemi e di fugare ogni dubbio. Lo scopo, quindi, è quello di fornire ai ragazzi un’esperienza formativa utile al mondo del lavoro. E allora la domanda sorge spontanea. Come muoversi in tal senso? La risposta arriva da Manfredda. “Abbiamo individuato alcune aziende ambasciatrici con all’interno anche alcuni RSU. Abbiamo a questo punto organizzato dei focus group, all’interno dei quali si è sviluppato il programma di 10 idee”.
LE DIECI IDEE CONDIVISE
L’accento è stato quindi posto su quanto l’alternanza sia un’occasione e non un ostacolo alla formazione. L’occasione, per gli studenti, di mettere un piede nella realtà lavorativa acquisendo esperienza utile. Ma di cosa si tratta? Una seconda tavola rotonda ha portato le dirette testimonianze di alcuni professori e studenti, che hanno spiegato lo svilupparsi del progetto. “L’alternanza è…” un paradigma declinato in 10 idee.
È un percorso curricurale, è la progettazione scuola-azienda che fornisce, in prospettiva, una visione del lavoro. È anche responsabilità e consapevolezza, per lavorare sulle competenze e creare un trampolino di lancio vero l’azienda. Alleanza con la scuola, ossia una partner educativa, l’alternanza, per e con la scuola. Èimparare facendo, per un’idea di dualismo perfetto, in quella che viene chiamata didattica attiva. “Abbiamo visto tornare i ragazzi con la luce negli occhi”, testimonia Maurizio Mandaglio professore dell’istituto tecnico industriale Carlo Bazzi. Lui, Mandaglio, punta molto sulla bidirezionalità del progetto. “Abbiamo acquisito – testimonia – nuovi modelli pratici da integrare alla didattica”.
L’alternanza è poi valore del lavoro e orientamento, quello che porta a fare un’esperienza diretta sul campo. Ma è anche scoprire il contenuto delle professioni e motivazione alla studio, che contrasta la dispersione scolastica e permette alla studente di uscire dal mondo edulcorato e ovattato delle aule. Ma l’alternanza è soprattutto educare alla valutazione, quella dello studente che può quindi capire le sue naturali propensioni.
Ma quali, nel concreto, le prospettive e quale il futuro? Una domanda di non facile risposta, certo. Ma, perlomeno, questo progetto “rappresenta un manifesto dell’alternanza“, spiega Mattia Macellari, presidente gruppo giovani imprenditori di Assolombarda.
Bisognerebbe, in sostanza, educare gli imprenditori affinché si riesca a fare una buona alternanza risolvendo così i problemi nati in passato. Ed è proprio Rita Pavan, segretaria generale di Cisl Monza Brianza e Lecco, che pone l’accento sulla questione. “L’alternanza – dichiara – ha senso se fatta bene, quale strumento fondamentale di formazione”. E di formazione si parla. Non solo. “l’alternanza – interviene Delia Campanelli, direttrice generale dell’ufficio scolastico regionale per la Lombardia – è una grande occasione per confrontarsi con se stessi, per andare avanti, individuare le proprie vocazioni e diventare cittadini”. E, a questo punto, verrebbe da dire che l’alternanza è… Opportunità. “Un contributo – sottolinea la Campanelli – alla crescita di nuovi cittadini”.