Musica e danza: grande trionfo per il finale dell’Autunno Musicale Monzese

La quinta edizione della rassegna concertistica organizzata dalla Fondazione Musicale Appiani, si è chiusa con un concerto del duo pianistico Erminio e Massimo Della Bassa.
In un Teatro Villoresi gremito di spettatori, si è chiusa domenica 25 novembre la quinta edizione dell’Autunno Musicale Monzese, rassegna concertistica organizzata dalla Fondazione Musicale Appiani, con un concerto del duo pianistico Erminio e Massimo Della Bassa.
Tradizionale è stata certamente la formula del concerto “Omaggio a…”, quest’anno toccato a Rossini, Tchaikovsky e Debussy, compositori di cui ricorrono rispettivamente i 150, 125 e 100 anni dalla scomparsa: autori che, seppur stilisticamente lontani, non è dispiaciuto veder accostati nel medesimo programma. Leitmotiv della serata è stato infatti il potere immaginifico della musica: innanzitutto attraverso due tra le più note ouvertures del pesarese, le Sinfonie avanti l’opera de Il Barbiere di Siviglia e de La Gazza ladra, dove gli eloquenti gesti orchestrali, dal rullo di tamburi ai celeberrimi crescendo rossiniani, non hanno faticato a riconoscersi nella mimesi pianistica proposta dai due virtuosi.
Ha fatto seguito la Petite Suite: piccola forse nelle proporzioni, ma non nelle ambizioni del giovane Debussy, che fin dai primi arpeggi di En Bateau sembra “dipingere” spettri armonici sulla tastiera alla maniera di Monet, al cui dipinto Le bateau à Giverny la Suite è ispirata.
Se la sinestesia suono-colore passa attraverso la liquefazione dell’elemento sonoro, le poesie di Verlaine, la nostalgia di un vago passato, il gusto per l’arabesco fungono da altrettante suggestioni per i movimenti successivi (Cortège, Menuet, Ballet), quali il duo ha saputo tradurre con acribia e scrupolose scelte timbriche sugli 88 tastI del Bösendorfer 290 Imperial che, con la ricchezza delle sue sonorità, andrebbe a buon diritto citato tra i co-protagonisti dell’eccellente pomeriggio musicale.
Gesto orchestrale, gesto pittorico, movimento di danza: è quest’ultima dunque la sorpresa che ha concluso il programma sulle note della celeberrima Suite dallo Schiaccianoci di Tchaikovsky. I passi delle cinque Danze caratteristiche e del Valzer dei fiori si sono materializzati sul palco grazie alle allieve dell’Accademia Studio Danza-Brugherio su coreografie di Daniela Gentile, pluripremiata insieme alle allieve in concorsi nazionali ed internazionali, come del resto l’affermato duo pianistico brugherese.
La platea attenta e partecipe ha salutato con entusiastici applausi gli artisti, che bissando l’ultimo brano hanno dato l’arrivederci all’edizione 2019.