Giornata contro la violenza sulle donne: a Seregno il flash mob per dire “basta”

Durante la giornata nazionale contro la violenza sulle donna, il comune di Seregno organizza diverse iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica, tra cui l’apertura del nuovo centro anti violenza.
“C’è bisogno di una comunità che sappia tessere relazioni per non lasciare solo chi ha bisogno di aiuto”. A dirlo è stato il primo cittadino Alberto Rossi, durante la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Una giornata, che però, non si è limitata a fare della solidarietà, ma che è iniziata con un flash mob per sensibilizzare l’opinione pubblica e si è conclusa con l’apertura del nuovo sportello antiviolenza.

Il primo cittadino assieme alle componenti di Le fate stralunate
È successo ieri, a Seregno, domenica 25 novembre. È stata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Quella presentata è una realtà drammatica. Cruda e crudele. Un fenomeno, ancora molto diffuso, che solo durante il 2018, in Italia ha causato 32 femminicidi. Dati allarmanti, certo. Ma, a tal proposito, il Comune è sceso in prima linea. E nel farlo, quella scelta è stata una location dal nome non casuale. È in piazza della Libertà, infatti, che grazie al sostegno dell’amministrazione, l’associazione culturale “Le fate stralunate” ha potuto organizzare il proprio flash mob. Un evento, questo, che ha lanciato un monito ben preciso. “Mai sole”. Questo il loro grido di battaglia “per far capire alle donne – spiegano le organizzatrici – che esistono dei servizi in grado di ascoltarle e aiutarle ad uscire della violenza subita”.
“La violenza – chiosano – è un fatto che riguarda tutti e bisogna sapere che è possibile chiedere aiuto e contare su una rete di protezione”. Questi, quindi, gli intenti del flash mob che, iniziato alle 10, ha visto un crescendo di pubblico. Una piazza, si è detto, con al suo centro delle donne, le protagoniste del flash mob. Uno spazio, d’improvviso, è divento teatro. Il teatro della crudeltà. Ad andare in scena sono state storie vere, quelle raccontate dalle organizzatrici dell’evento. Storie di violenza, in cui le 4 protagoniste sono state “amate” – le virgolette sono d’obbligo – e poi uccise. Uccise dalla violenza di uomo, che le vedeva come oggetti. Attrici di ieri. Attrici di oggi. Donne per sempre. Un giorno, del resto, non dovrebbe bastare per togliere voce alla violenza. Il 25 novembre è sempre. Un dato di fatto che l’amministrazione locale, l’associazione culturale e CADOM Monza conoscono bene.
LO SPORTELLO ANTIVIOLENZA
Il silenzio non ha voce. Un dato concreto, che va però messo a tacere. Questo l’obiettivo del nuovo centro di via Oliveti 17 a Seregno. Inaugurato proprio durante il giorno della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, rappresenta uno sportello d’ascolto e di sostegno per combattere la violenza. Chiedere aiuto non è facile. Non sempre perlomeno. Ci vuole coraggio, ma il coraggio, a volte, fa paura. E in tal senso interviene Rete Artemide. Un’associazione che riunisce tutti i centri anti violenza del territorio e che ha spronato Cadom – Monza, realtà presente sul territorio dal ’94, ad aprire un nuovo spazio anche a Seregno. Un passo, questo, per far rete. Per dire basta. Proprio come ha paventato il primo cittadino. “C’è bisogno di una comunità che sappia tessere relazioni sociali per non lasciare solo chi ha bisogno di aiuto”, asserisce Rossi. Mai sole, per l’appunto, come recita lo slogan proposto da “Le fate stralunate”. Ma anche come chiosa l’assessore alle politiche Sociali Laura Capelli. “Apriamo spazi – asserisce – laddove l’obiettivo finale dovrebbe essere quello di chiuderli, ma proprio perché sappiamo che così non è, abbiamo impiegato le nostre energie affinché questo spazio venisse aperto. Il nostro intento – chiarisce – è quello di dare un segnale di vicinanza a questo tema e che Mai Sole, sia il nostro motto da qui in avanti”.
Un piccolo passo. “Una condivisione tra diversi Comuni, per combattere una piaga comune. Un piccolo passo – conferma il presidente di Cadom – Monza, Anna Levrero – per risolvere un grande problema”.
Il problema della paura. Quello di chiedere aiuto. Quello di denunciare il fatto. “Il lavoro sulle donne – spiega Levrero – non si fa da solo, ma si fa assieme”. Ed in tal senso, l’obiettivo di far rete è ben centrato. Con Rete Artemide. Avvocati, psicologi, carabinieri e centri di ascolto. Una grande rete, che aiuta la donna a dire mai sola. Una grande comunità che aiuta la donna a farsi forte.

Le spille con lo slogan “MAI SOLE” distribuite dal Comune