Il Liceo Zucchi di Monza vola in Antartide: diretta video con la base italiana

Il liceo classico Zucchi di Monza ha organizzato un collegamento diretto con la base italiana in Antartide. Un evento racchiuso in un progetto intitolato '#Volare #Beyond #L'Antartide...con i palloni sonda'.

Liceo Zucchi Antartide

Il Polo Sud in diretta video dall’aula magna del liceo classico Zucchi di Monza. Per un attimo si sono annullate le distanze che dividono il nostro Paese dalla regione più meridionale della terra, grazie al progetto in collaborazione con l’Università Bicocca e l’aeronautica militare, ‘#Volare #Beyond #L’Antartide…con i palloni sonda’. Il collegamento con la Base ItalianaMario Zucchelli, in Antartide, è avvenuto nell’ambito di una conferenza stampa tenutasi presso il liceo, nella mattinata di martedì 27 novembre. L’incontro ha visto la partecipazione di alcuni esperti dell’università Bicocca e dell’ISAC (Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima) di Bologna, nonché degli studenti delle classi IV ginnasio B e IV ginnasio F e degli altri istituti brianzoli aderenti al progetto.

 

‘Dal progetto Spazio allo Spazio nato 10 anni fa presso l’Istituto Comprensivo di Villasanta – ha spiegato la dirigente scolastica, Rosalia Natalizi Baldi – ha preso forma questa nuova iniziativa. Come lo scorso anno, avremo modo di dialogare con le persone che lavorano all’interno della base italiana in Antartide e scoprire come vivono. Da quest’anno però il progetto si allarga: abbiamo voluto includere anche gli studenti dell’istituti superiori. L’obiettivo è far sì che questi ragazzi partecipino, almeno in parte, alle ricerche che si stanno svolgendo in Antartide’.

‘E’ un progetto che è cresciuto man mano – ha raccontato il prof. Massimo Gervasi dell’Università Bicocca – inizialmente doveva essere un’unica giornata con collegamento in diretta con l’Antartide e poi si è trasformato in qualcosa di molto più grande che ha coinvolto tante scuole e ha visto la collaborazione di diverse istituzioni’.

‘Noi abbiamo voluto che il progetto non avesse esclusivamente un intento educativo e di apprendimento – ha chiarito il Dott. Vito Vitale (ISAC) – ma anche un collegamento concreto con l’attività di ricerca. L’obiettivo è quello di portare dei risultati in qualche modo utili e presentabili alla comunità scientifica’.

Gli obiettivi del progetto

L’iniziativa è inserita nell’ambito della missione Year of Polar Prediction (YOPP), voluta dalla Organizzazione Meteorologica Mondiale, con l’obiettivo di migliorare le previsioni a livello globale e conoscere meglio Artide e Antartide, le due zone di cui si hanno meno informazioni e che risentono maggiormente del riscaldamento globale.

Il collegamento con la base Mario Zucchelli

Il focus dell’intera mattinata è stato il collegamento con la base Mario Zucchelli in Antartide. Dopo qualche tentativo andato a vuoto, finalmente i ragazzi hanno potuto mettersi in contatto con i membri dello staff, coordinati dal Capitano Francesco Sudati. Gli studenti delle scuole medie e dei licei hanno continuano senza sosta a porre domande al team per un’intera ora. In sessanta minuti il Capitano e i colleghi hanno raccontato la loro quotidianità in uno dei luoghi più remoti e ostili del Pianeta, dove soffiano venti catabatici, che arrivano fino a 200km/h. Hanno spiegato come la luce fissa giorno e notte comporti modificazioni cardiovascolari e ormonali al loro organismo. Proprio per questo hanno sempre a disposizione un collegamento con l’ospedale Gemelli di Roma per qualsiasi urgenza sanitaria. Non solo, possono anche contare sull’appoggio telefonico di uno psicologo. La loro vita è scandita principalmente dal lavoro, tuttavia per la sera e la mattina presto, hanno a disposizione una piccola area in cui possono intrattenersi con qualche gioco e un collegamento internet. Inoltre hanno la possibilità di telefonare a familiari e conoscenti tramite un’applicazione web.

Hanno poi approfondito alcuni aspetti delle attività che svolgono, come ad esempio l’importanza delle rilevazioni effettuate dai palloni dotati di sonda multiparametrica, lanciati in atmosfera in alcune ore specifiche del giorno.

L’argomento ha visivamente attratto i ragazzi. Poter conoscere l’Antartide attraverso la voce di chi ci vive e lavora è certamente un’opportunità unica che non si sono lasciati sfuggire.

E’ giunto poi anche il momento dei saluti: ‘Auspichiamo di vederci in futuro a ruoli invertiti. Voi qui e noi lì ad ascoltare le vostre scoperte nella terra più remota della Pianeta’. Con questo augurio il Capitano Sudati e il suo team si sono congedati.

Il progetto continuerà con altri appuntamenti già fissati nel corso dell’anno scolastico.

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