Nasce nel cuore della Brianza l'”Università” del LegnoArredo intitolata a Rosario Messina

Federlegno Arredo, grazie a ingenti contributi di Regione Lombardia, ha inaugurato il nuovo polo formativo. Una scuola di alta formazione, per futuri ambasciatori del Made in Italy

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Si è parlato di professionalità e di alta formazione. Due parole, queste, sempre più ricercate nel mondo del lavoro, ma difficili da trovare per molte imprese. E se le aziende denunciano il fatto, FederlegnoArredo inaugura il nuovo polo formativo della fondazione ITS Rosario Messina.

Lentate sul Seveso, giovedì 8 novembre. È nel cuore della Brianza, capitale del mobile, che è stato inaugurato il nuovo polo formativo nel settore del legno arredo in via Don Carlo Gnocchi 10. Ampia la partecipazione del pubblico, ma soprattutto delle autorità. Politiche e non. Dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e il suo vice Fabrizio Sala, passando per il presidente della Provincia Roberto Invernizzi, al primo cittadino di Lentate Laura Cristina Ferrari.

Presenti anche il presidente del salone del mobile Claudio Luti, il presidente di FederlegnoArredo Emanuele Orsini. Giovanni Anzani, presidente della Fondazione ITS Rosario Messina, il direttore della fondazione Angelo Candiani e Marva Griffin, curatrice e ideatrice del SaloneSatellite.

Alcune autorità presenti al taglio del nastro del nuovo polo formativo tra cui Fontana e il primo cittadino

Un taglio del nastro che si pone un obiettivo ben preciso. Quello di formare e riavvicinare i giovani alle professioni del territorio, rispondendo così al fabbisogno occupazionale. Del resto, dati alla mano, “entro il 2020 – dichiara il presidente FederlegnoArredo Emanuele Orsini – oltre 31mila giovani entreranno nelle aziende. Ecco la necessità di formarli – sostiene – creando un concreto rapporto tra scuola e aziende”. E di rapporto scuola lavoro, è giusto parlare. Che molti giovani usciti dalle scuole facciano poi fatica a trovar lavoro, è ormai cosa risaputa. L’offerta c’è, in determinati settori soprattutto, ma il problema è che, questa offerta, fatica a incontrarsi con la domanda, quella dei giovani. Manca l’esperienza. Mancano requisiti specifici. Colpa di una scuola vecchia o dei tempi che son cambiati? Il risultato non cambia. Le aziende cercano, il 37% degli imprenditori dichiara di voler inserire nuove risorse in azienda, ma non trovano. Una fotografia, questa, che ha del paradossale. E allora cosa rimane da fare? La risposta, sta nella formazione.

Il miglior investimentoasserisce Giovanni Anzani, presidente della fondazione Rosario Messina – è quello di formare i giovani. Del resto – chiosa – non possiamo perdere la cultura del fare. L’oro dell’Italia”. Ed è proprio con questi intenti che nasce l’offerta formativa di Legnoarredo. Formare professionisti del legno e dell’arredo, fiore all’occhiello del Made in Italy.  A testimonianza del fatto è intervenuto il presidente del consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi. “Dobbiamo qualificare e innovare il settore attraverso la formazione di nuove generazioni chiamate a farlo crescere ancora di più. Ben venga in questa direzione – sottolinea – l’esempio e l’impegno di realtà come FederlegnoArredo”.  

LA PROPOSTA FORMATIVA

Credere nei giovani. Nel loro futuro e quindi nella loro formazione. “Ascoltando le esigenze dei nostri imprenditori – spiega Orsini, presidente di Federlegno – è stata declinata un’offerta formativa capace di riavvicinare i giovani alle professioni del territorio e, allo stesso tempo, di rispondere a un fabbisogno occupazionale”. Il buon funzionamento di un’impresa, del resto, non dipende esclusivamente dalle capacità dell’imprenditore. Dipende, soprattutto, dalle risorse umane e professionali che questi ha impiegato. Le aziende del settore continuano ad aver bisogni di falegnami, di operai specializzati per macchine a controllo numerico e di tecnici commerciali con competenze di marketing.

Insomma, figure sempre più specifiche e specializzate. Soprattutto per chi fa export. E allora ecco che il polo formativo fa scuola. Un ciclo continuo di formazione, finanziato da fondi europei e regionali, dai 14 ai 29 anni di età.

Si inizia dopo le medie, in quello che è a tutti gli effetti un istituto di formazione professionale. La prima tranche dura tre anni e consente di diventare operatore del legno oppure operatore edile. Si procede, volendo, con il quarto anno, diventando tecnico del legno o tecnico edile.

Alcuni studenti durante le ore di laboratorio

Il polo formativo propone poi dei corsi post diploma altamente specializzanti. Quelli degli ITS (istituto tecnico superiore), per diventare tecnico superiore del legno. L’età massima per accedervi è di 29 anni. Ma un conto è essere già lavoratori, un conto è essere ancora studenti. In quest’ultimo caso, sarà necessario fare un corso IFTS propedeutico dalla durata di un anno, per poi accedere all’ ITS.

Un percorso, quello proposto dal polo, altamente formativo. Fin dal primo anno, infatti, sono previste ore di laboratorio con professionisti del settore. Dal secondo anno, invece, le ore di formazione corrispondono, per un buon 30%, a stage formativi all’interno di aziende. Il costante rapporto tra polo formativo e aziende, fa si che i ragazzi entrino subito nel mondo del lavoro e dati alla mano, il 76% degli studenti trova subito lavoro.

A tal proposito, MBNews ha incontrato uno degli studenti che ha spiegato come funziona una macchina a controllo numerico.

LA TAVOLA ROTONDA

Una grande inaugurazione, non poteva non avere la propria presentazione. Ed è proprio nella sala dove è esposta la collezione permanente del SaloneSatellite, fortemente voluta da Marva Griffin, che si è parlato di presente e di futuro. Quello dei giovani.

Sala polifunzionale con la collezione permanente del Salone Satellite

“Bisogna guardare al futuro – sostiene Attilio Fontana – e a una formazione specifica e di alta qualità” . Formazione e professionalità. Due parole, queste, che vanno a braccetto e, come sottolinea Fontana, non resta che sperare che “la formazione possa essere utilizzata per la nostra imprenditoria”.

Uno degli obiettivi del polo formativo, infatti, è quello di rispondere alle esigenze di un mondo lavorativo in continua evoluzione. “Crediamo fortemente nel ritorno all’artigianalità – asserisce Anzani – come punto chiave necessario per garantire il proseguimento delle eccellenze industriali italiane. E se del resto, con l’avvento dell’industria 4.0 si è palesata la necessità di avere nuove figure professionali, “abbiamo sentito la necessità – sottolinea il presidente della fondazione – di creare figure già pronte per essere introdotte nelle aziende“. E del resto, in Lombardia il settore della filiera legno arredo è in forte espansione. Meglio, è un settore del tutto trainante. Si basti pensare, numeri alla mano, che il settore arriva a pesare il 25% della filiera nazionale  e che rappresenta il 22% del PIL. Numeri importanti quindi. Numeri, per i quali, c’è bisogno di non mollare. Lo chiarisce bene il primo cittadino Laura Cristina Ferrari. “Questo – spiega – è un lavoro iniziato molti anni fa, dal sogno di poter creare un centro di formazione. Oggi, quel sogno si è avverato, ma non bisogna smettere di sognare”, precisa il primo cittadino. “Perché non andare oltre?”, domanda il sindaco. “Basta avere la volontà di non mollare mai – chiosa – e agire tutti assieme per rendere questo territorio ancora più grande.”

 

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