Lo sapevate che… Brugola è stata sulla Luna?

Quarta edizione di “Forse non tutti sanno che” in mostra la Brugola. Curiosità su un’azienda che fatto la storia dell’industria italiana.
Ventinove grammi di acciaio al carbonio, testa cava esagonale e gambo al torciglione. Forse, non tutti sanno che Assolombarda ha messo in mostra la Brugola.

Jody Brugola con Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda
È successo mercoledì 31 ottobre, all’interno del palazzo Gio Ponti in via Pantano 9. È nella sede di Assolombarda, che è stato presentato il format “Forse non tutti sanno che…”. Un progetto dal nome programmatico giunto alla sua quarta edizione e che si pone un obiettivo ben preciso, quello di valorizzare gli oggetti iconici che hanno reso l’industria italiana unica nel mondo. Infatti, dopo la “Schiscetta” di Caimi Brevetti, il primo numero della Gazzetta dello Sport e i due trofei della coppa UEFA, Assolombarda presenta un prodotto che ha alle spalle una storia giunta alla sua terza generazione. Dall’automobile alla missione spaziale, quella che il 20 luglio del 1969 ha portato l’Apollo sulla Luna, la brugola è diventata la vite che ha rivoluzionato l’industria. E non a caso, testimonia il presidente Carlo Bonomi, “attraverso questo progetto abbiamo voluto fare di Assolombarda, da sempre casa degli imprenditori, il luogo dove celebrare le tante eccellenze dell’industria italiana e dove vivere la storia delle nostre imprese in prima persona”.
Si è detto ventinove grammi di acciaio al carbonio, testa cava esagonale e gambo al torciglione. Con la minuscola è il nome di una vite, la brugola. Con la maiuscola, invece, è il nome di una famiglia che ha alle spalle oltre 90 anni di storia e di successi: i Brugola.
LA STORIA
Siamo nel 1926 quando a Lissone, in via Cesare Battisti, si apre un sipario destinato a ottenere 92 anni di plausi. Si alzano le saracinesche delle officine Egidio Brugola.
Gli anni passano e da padre in figlio avanzano le generazioni. Prima quella di Giannantonio, il figlio di Egidio Brugola e poi, in quella che è oggi la terza generazione, le carte passano al nipote Jody Brugola.

Jodi Brugola
Ma prima di Jody, forse non tutti sanno che la brugola, come si è detto, è stata sulla Luna con la missione Apollo e che il padre Giannantonio, appassionato di calcio nonché vice presidente del Monza, fu il primo a inserire il nome dei giocatori sulle maglie.

Dettaglio della sala multimediale dedicata alla storia dei Brugola
Dal calcio all’Oceano. È proprio con Jody che il prodotto di famiglia approda a Detroit, negli Stati Uniti d’America. Oggi, la brugola, conta numeri da record. 198 stabilimenti dislocati lungo i cinque continenti e otre 500 dipendenti. E come se non bastasse ogni giorno vengono prodotti circa 8milioni di viti controllate in tutti i loro parametri, al fine di raggiungere il difetto zero. Del resto, è proprio il caso di dirlo, non tutti sanno che un auto su quattro monta viti testate Brugola. Un sistema d’eccellenza per motori che non ammettono vizi di forma.

Jody Brugola viene intervistato durante la presentazione della sala multimediale
Un’eccellenza merita un’eccellenza. Ed è così che Assolombarda vuole presentare Brugola. Attraverso una kermesse che rimarrà in mostra fino a fine novembre. All’interno di palazzo Gio Ponti, infatti, saranno esposte le 7 viti critiche del motore di un’automobile su cui Brugola ha specializzato la propria produzione. Ma non solo, all’interno del palazzo sarà anche visitabile la sala multimediale, dove sarà possibile immergersi a 360 gradi nella storia della famiglia Brugola. “Oggi – asserisce Bonomi – inauguriamo un nuovo spazio multimediale che, grazie all’innovazione e alla tecnologia, arricchirà l’esperienza multisensoriale dei visitatori”.

Jody Brugola all’interno dell’installazione multimediale
“Trovo interessante e stimolante – asserisce Jody – che la vite brugola possa uscire dagli utilizzi per cui è stata inventata e diventare anche un oggetto da mostrare al pubblico”.