Monza, un tavolo di lavoro per affrontare l’emergenza Tav Merci

26 novembre 2018 | 15:08
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Monza, un tavolo di lavoro per affrontare l’emergenza Tav Merci

L’obiettivo è di ottenere la moderazione della velocità entro i 50 km all’ora e l’alleggerimento del traffico spostando parte dei convogli su altre tratte.

Un gruppo di lavoro misto per discutere l’emergenza dalla Tav merci a Monza. A partire dal 2020 il capoluogo brianzolo, tagliato in due dalla linea ferroviaria Milano – Chiasso, sarà investito da un imponente volume di traffico ferroviario che, a regime, conterà fra i 200 – 250 treni al giorno.

Nei giorni scorsi fra il comitato di via San Gottardo, composto da residenti a ridosso della ferrovia, e il Comune di Monza si è svolto un incontro al termine del quale è stata assunta la decisione di far partire un tavolo di lavoro inter istituzionale nel quale coinvolgere anche Regione Lombardiae gli onorevoli Massimiliano della Lega e Andrea Mandelli di Forza Italia.

OBIETTIVO DEL TAVOLO DI LAVORO

Sarà di tenere sotto controllo l’evoluzione della Tav, ma soprattuto chiedere a Rfi un nuovo e ulteriori interventi per la messa in sicurezza del tratto cittadino della ferrovia e per contenere il rumore. Nei giorni scorsi, sul tavolo del primo cittadino, è arrivata una relazione dove i tecnici delle ferrovie fanno il punto sui provvedimenti presi.

NUOVO INCONTRO

Non siamo soddisfatti – commenta Allevi -. Fra una decina di giorni abbiamo in programma un incontro per discutere nuove soluzioni. I monzesi hanno diritto di dormire sonni tranquilli, senza temere il rumore dei treni o peggio ancora”.

Dario Allevi

LE RICHIESTE

Per contenere il rumore verrà chiesta l’installazione di barriere su entrambi i lati e non solo su uno, come invece è stato fatto. Sul fronte sicurezza, invece, Romeo, con un’interrogazione al ministro Toninelli propone di “sottoporre la galleria a delle preventive e complete verifiche statiche e di sicurezza” e di ridurre il rischio di incidenti riducendo il numero di treni.

“A lungo termine, vale a dire entro il 2030, l’obiettivo dovrebbe essere la realizzazione di una gronda ferroviaria esterna – spiega Giampietro Mosca, coordinatore del comitato -. A breve termine, invece, ci proponiamo di ottenere la moderazione della velocità entro i 50 km all’ora e l’alleggerimento del traffico su Monza spostando parte dei convogli su altre tratte”.