Sindacati uniti contro la manovra del Governo: appuntamento al Binario 7

L’attivo unitario organizzato dai sindacati confederali brianzoli si terrà mercoledì 14 novembre a Monza.
C’è qualcosa che non va nella manovra economica elaborata del Governo. Lacune gravi e vistose, secondo l’opinione di Cgil Cisl Uil. Che, per correggere la rotta, propongono misure destinate a rendere più equo e certo il futuro del Paese.
Di questo si discuterà nell’attivo unitario sul tema “La manovra economica del Governo e il documento unitario Cgil Cisl Uil”, organizzato dai sindacati confederali brianzoli mercoledì 14 novembre a Monza. L’appuntamento è fissato alle 9 al Teatro Binario 7 di via Turati 6.
Parteciperanno all’incontro con i delegati sindacali anche Angela Mondellini, segretaria Cgil Monza Brianza, Rita Pavan, segretaria Cisl Monza Brianza Lecco, e Abele Parente, segretario Uil Monza Brianza. Le conclusioni saranno affidate a Ivana Veronese, segretaria nazionale Uil.
“La manovra del Governo, pur rappresentando una prima inversione di tendenza – sottolineano Cgil Cisl Uil nel documento che indica le priorità della Legge di bilancio 2019 – mostra elementi di inadeguatezza ed è carente di una visione del Paese e di un disegno strategico che sia capace di ricomporre e rilanciare le politiche pubbliche finalizzate allo sviluppo sostenibile e al lavoro.
L’utilizzo degli oltre 22 miliardi di spesa previsti in deficit dalla manovra deve essere finalizzato a nuove politiche che mettano al centro il lavoro e la sua qualità, in particolare per i giovani e le donne, che siano in grado di contrastare l’esclusione sociale e la povertà; che determinino processi redistributivi e di coesione nel Mezzogiorno; che prevedano investimenti in infrastrutture materiali e sociali; innovazione, scuola, formazione e ricerca, prevenzione e messa in sicurezza del territorio e che sostengano le politiche industriali.
La manovra traccia, invece, un percorso diverso: mancano le risorse per gli investimenti poiché si privilegia invece la spesa corrente, si preannunciano ulteriori tagli e si introducono misure che non determinano creazione di lavoro, ma rischiano di rappresentare mere politiche di assistenza. Il contrasto alla povertà è senza dubbio una priorità per il Paese, ma la povertà non si combatte se non c’è lavoro e non si rafforzano le grandi reti pubbliche del Paese: sanità, istruzione e servizi all’infanzia e assistenza. Del tutto assenti sono i riferimenti all’innovazione nella Pubblica Amministrazione e al rinnovo dei contratti in essere e di quelli futuri”.