Vimercate, la minoranza vuole “la testa” del Sindaco: la maggioranza lo salva

La minoranza ha presentato un odg per chiedere le dimissioni del consiglieri Teoldi e Amatetti, per votare la sfiducia al primo cittadino Sartini e per avere le scuse dalla Giunta.
Sfiducia al sindaco Francesco Sartini e dimissioni dei consiglieri Patrizia Teoldi e Carlo Amatetti cadute nel vuoto. Ma, soprattutto, non una parola di scuse arrivata alle opposizioni vimercatesi da parte della maggioranza in merito al “Caso Grossi”.
«Non ho più parole» ha commentato il capogruppo di Noi per Vimercate Alessandro Cagliani a margine del Consiglio Comunale che si è svolto martedì 20 novembre e che aveva come fulcro un Ordine del Giorno firmato da tutti i consiglieri di minoranza. «Sono cattivi e bugiardi – ha chiosato il consigliere che ha letto in aula l’odg di cui è primo firmatario – Ora, più che mai, abbiamo chiaro in testa come mentano in maniera seriale e propongano realtà che non esistono. Sono aggressivi, cattivi e disgreganti. E i cattivi non devono solo essere arginati, ma spazzati via, perché sono pericolosi per la democrazia».
LA VICENDA
A tenere banco, ancora una volta, il “caso Grossi”, a più di un mese dall’ordinanza emessa dal tribunale in merito alla querelle che ha visto, negli scorsi mesi, la minoranza opporsi all’ormai ex assessore al Bilancio Claudio Grossi: il Giudice Cristina Di Censo, infatti, ha disposto in data 8 ottobre l’archiviazione del procedimento voluto da Grossi, che nel luglio del 2017 aveva querelato i tre capigruppo Mariasole Mascia (PD), Cristina Biella (FI) e Alessandro Cagliani (Noi per Vimercate) e nel marzo del 2018 si era opposto alla richiesta di archiviazione avanzata dal PM.
Nell’ordinanza, una serie di passaggi davano ragione alle opposizioni, dichiarando che avevano detto la verità su due questioni riguardanti il raddoppio del compenso da assessore di Grossi e l’intenzione di affidare all’ong Transparency una consulenza in materia di anticorruzione.
L’ORDINE DEL GIORNO
A seguito dell’ordinanza, le opposizioni hanno steso dunque un Ordine del Giorno urgente, titolato “A tutela dell’onorabilità dei consiglieri comunali di opposizione”. Sotto accusa il Primo Cittadino Francesco Sartini, il capogruppo del Movimento 5 Stelle Patrizia Teoldi e il consigliere Carlo Amatetti. A non andare giù alle minoranze, le dichiarazioni fatte a suo tempo dai tre, quando l’ex assessore aveva querelato i tre capigruppo e la maggioranza non aveva risparmiato parole a difesa di Grossi, sia durante le sedute consiliari che con post pubblicati sui social network. Secondo Cagliani e le opposizioni, Sartini, Teoldi e Amatetti avevano sostenuto che le minoranze stessero raccontando falsità per infangare l’ex assessore e, di riflesso, la Giunta pentastellata.
Tre dunque le richieste della minoranza discusse in aula. Punto uno, le scuse da parte di Sindaco e consiglieri per «le loro dichiarazioni palesemente false»; punto due, che il Consiglio votasse la sfiducia al sindaco; punto tre che i consiglieri Amatetti e Teoldi rassegnassero le loro dimissioni. Come prevedibile, nulla di tutto ciò è stato approvato dal parlamentino cittadino: nessuno si è dimesso e la sfiducia al sindaco è stata respinta dalla maggioranza compatta. Ma la cosa che più ha infastidito le opposizioni sono le scuse non arrivate.
IL SINDACO: “CHIEDO SCUSA PER AVER VINTO LE ELEZIONI DEL 2016”
«Questo dibattito non mi appassiona – ha commentato il sindaco Francesco Sartini – perché sposta l’attenzione su di noi e io preferirei orientarla sulla città. Voglio contribuire a cercare di rimuovere questo ostacolo e capisco che ci sia un punto su cui le minoranze non vogliono cedere. Mi è stato chiesto ripetutamente di scusarmi, quando l’ho ritenuto giusto l’ho fatto, quando non l’ho ritenuto giusto non l’ho fatto. Se questo può aiutare stasera mi scuso nuovamente. Ma le scuse che la minoranza vuole ritengo che siano per aver vinto le elezioni del 2016, impresa che ritenevamo impossibile ma che si è concretizzata perché ad essa hanno contribuito, loro malgrado, tutte le forze politiche. Quindi, su questo mi scuso e vi ringrazio».
TEOLDI E AMATTETTI
«Nessuno ha mai messo in dubbio che i fatti fossero veri – ha commentato Teoldi – ma la questione non riguarda questo, bensì l’interpretazione artefatta che i consiglieri di opposizione hanno dato delle intenzioni dell’assessore. Allora eravamo seriamente preoccupati, perché il messaggio veicolato era quello che l’assessore agisse contro la legge». «Stasera assistiamo all’ennesima replica di uno spettacolo che ha stancato già al debutto – ha infine chiuso Amatetti – Resto convinto che non i fatti descritti, su cui si è pronunciato il gip, ma le deduzioni fatte dai consiglieri di opposizione contro Grossi siano state strampalate e diffamatorie».
LE REAZIONI DELLA MINORANZA
«Siete violenti e pericolosi – ha concluso Cagliani – usate la querela come arma intimidatoria. Sono stanco di ascoltare eresie e voli pindarici di ricostruzione falsa dei fatti. Sono stato portato in Tribunale per aver detto la verità e ancora una volta nessuno di voi ha espresso parole di solidarietà».
«Le vostre parole sono un obbrobrio che non sta in piedi – ha aggiunto CristinaBiella (FI) – Assistiamo all’apoteosi del nulla, alla veicolazione di messaggi falsi e propagandistici, si difende l’indifendibile».