Bassi Immobiliare, bilancio di fine anno positivo: “Monza però deve innovarsi”

Si chiude un anno positivo e anche il 2019 sembra promettere bene, in particolare la piazza di Milano. Sul mercato monzese abbiamo fatto qualche domanda ad Attilio Bassi.
Fine anno e anche per il mercato immobiliare è tempo di bilanci. L’agenzia delle Entrate ha diramato i dati sulle compravendite immobiliari dei primi nove mesi del 2018 e la crescita è confermata e si attesta ad una media nazionale del + 5,6% (a Milano è del +1,1%).
Un dato positivo che abbiamo chiesto di commentare ad Attilio Bassi, titolare della Bassi Immobiliare di Monza. Una bella storia imprenditoriale la sua: a 40 anni ha deciso di seguire il sogno di mettersi in proprio, nonostante avesse raggiunto in una multinazionale un ruolo apicale nel marketing. Un’esperienza quest’ultima che lo pone oggi tra le agenzie con un approccio differente, persino critico per certi aspetti rispetto a quelle più tradizionali. Oggigiorno alla Bassi Immobiliare, fondata nel 2000, lavorano sette persone. L’agenzia fa parte del consorzio Re Point, che raggruppa agenzie indipendenti, e ha lo scopo di metterle in relazione per scambi commerciali. Non solo, quest’anno Attilio Bassi, assieme ad altri due professionisti, un avvocato e un architetto, ha creato un progetto che assiste al cento per cento gli stranieri che vogliono acquistare casa in Italia. Un’idea, nata nel settembre 2018, che ha già avuto i primi riscontri con le prime richieste per abitazioni nella località turistiche del Bel Paese: in Toscana, Sardegna, e anche in Lombardia in particolare sul lago di Como.
“Anche per la nostra agenzia il 2018 si chiude molto bene – esordisce Bassi che aggiunge – Però è giusto evidenziare che la maggior parte delle vendite le abbiamo fatte sulla città di Milano, dove abbiamo un secondo ufficio vendite.”
Come spiega questa tendenza?
“Monza soffre in modo particolare della divergenza tra l’offerta e la domanda. C’è tanta disponibilità anche a Monza, ma incrocia poco la domanda. Oggi c’è molta richiesta di appartamenti tri o quadri locali, ma non monolocali. In città ci sono in vendita molte unità abitative di grandi dimensioni a cui i “millennials” non sono interessati, sia per motivi di natura economica sia per il fatto che le abitudini di vita sono cambiate. I giovani di oggi sono più disposti a cambiare città o nazione di quanto lo fossimo noi un tempo”.
Cosa si può fare allora?
“La risposta principalmente dovrebbero darla i costruttori o chi vuole affittare. Le imprese edili solo in rari casi prima di realizzare delle nuove unità abitative si pongono il dubbio se stanno immettendo nel mercato quanto gli acquirenti stanno cercando. Dovrebbero fare più analisi di mercato, perchè di fatto l’approccio negli anni è molto cambiato: c’è una minor propensione all’acquisto e più all’affitto, e tra queste cercano anche soluzioni moderne, attente all’ambiente e ai consumi e già pronte all’uso. Insomma, i giovani non sono disposti ad entrare nella ‘casa della nonna’ per metterci mano, ma preferiscono soluzioni già corrispondenti ai loro gusti. Ad ogni modo il mercato anche a Monza sta dando segnali di ripresa. Certo Milano è proprio esplosa, ma Monza si deve innovare. Deve offrire più soluzioni vicine alle richieste di mercato, sopratutto adesso che arriverà la metropolitana.”
Essere competitivi oggi non è facile…
“In particolare nel settore immobiliare distinguersi non è facile, ma noi mettiamo sul piatto sia i nostri servizi per quanto riguarda la consulenza sia stiamo facendo diversi investimenti per aumentare la nostra notorietà. Per quanto riguarda il primo aspetto, mi basti ricordare quella coppia che quest’anno si è affidata a noi per la vendita della propria casa ed è stata talmente soddisfatta che ha scelto sempre la nostra agenzia per acquistare quella nuova, nonostante avessero già individuato con altri un’abitazione. Per quanto riguarda gli investimenti stiamo declinando una buona parte del budget sul digitale, ma senza trascurare il cartaceo, realizzando delle brochure ben esplicative di quanto siamo in grado di offrire.”