Cesano Groane, contro il degrado il brindisi di Natale di Passione Civica

17 dicembre 2018 | 10:26
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Cesano Groane, contro il degrado il brindisi di Natale di Passione Civica

Un gazebo arancione, una ventina tra attivisti e cittadini interessati, spumante e panettone: ci vuole poco a fare Natale, ma anche ad allontanare le «brutte facce» dalla stazione della droga: l’iniziativa di Passione Civica.

«Far vivere un territorio è compito di chi lo abita». E se quel territorio comprende la malfamata stazione di Cesano Groane, abbandonata a se stessa e alla microcriminalità ai margini del Villaggio Snia, allora è compito dei cittadini renderla più viva e più sicura: «Dove c’è un vuoto, quel vuoto va riempito. Altrimenti saranno altri a farlo».

A dirlo è Raffaele Di Staso, membro di Passione Civica, la lista cesanese che fa capo a Nadia Speronello. L’occasione, un insolito brindisi natalizio, nel pomeriggio di sabato 15 dicembre, fuori dalla stazione di Cesano Groane: «Quest’anno abbiamo deciso di trovarci qui per scambiarci gli auguri di Natale – spiega Di Staso -. Avremmo potuto farlo in sede o altrove, come sempre: ma questo per noi è un gesto simbolico, per dare voce a chi di noi pensa che si possano cambiare le cose in maniera differente». Un gazebo arancione (il colore di Passione Civica), una ventina tra attivisti e cittadini interessati, spumante e panettone: ci vuole poco a fare Natale, ma anche ad allontanare le «brutte facce» e i «tipi loschi» che girano intorno alla «stazione della droga», come è stata soprannominata la stazione di Cesano Groane. «Siamo qui solo da una mezz’ora: abbiamo semplicemente occupato uno spazio, eppure la nostra presenza ha fatto sì che almeno tre personaggi «loschi», vedendoci, se ne siano andati – afferma Di Staso -. Non ci aspettavamo nemmeno grandi folle tra i partecipanti, il punto per noi era lanciare un messaggio. D’altra parte la stazione è isolata, stretta tra il Parco delle Groane e il campo da calcio abbandonato dell’ex Villaggio Snia, non capisco nemmeno che tipo di visione potesse esserci stata in merito».

E ora che la stazione è stata chiusa il degrado rischia di aumentare. La soppressione della fermata rientra nel taglio previsto da Regione e Trenord per ridurre i disagi dei pendolari spostando su altre linee risorse e convogli, ma, oltre a causare problemi e difficoltà alle persone che utilizzavano quotidianamente la linea S9 da Cesano Groane per spostarsi (una signora racconta che il marito e il figlio utilizzavano tutti i giorni quella stazione per andare al lavoro e a scuola: ora devono andare a Cesano per prendere lo stesso treno), potrebbe in realtà svuotare completamente la stazione per consegnarla a spacciatori e tossicodipendenti. «La situazione è desolante, e l’intervento dell’esercito sulla linea non basta, non è quella la soluzione – ribadisce Nadia Speronello -. Siamo certi che per restaurare la sicurezza in una zona la cui vivibilità è compromessa, non basti l’azione coatta dei militari e la chiusura forzata che ne comporta. Evitare l’imbarbarimento di un luogo passa dalla vita che ci scorre attraverso. Le nostre strade, i nostri parchi, le nostre stazioni hanno bisogno di essere accuditi. Prendersi cura è anche questo: esserci».

D’accordo anche il sindaco Maurilio Longhin (Pd), che nel pomeriggio del 15 è passato per un rapido saluto e per sostenere l’iniziativa di Passione Civica. «Quello che serve qui è qualcosa di strutturale, che faccia vivere questo posto: magari un tavolo tra gli enti interessati, come il Parco, il comune e Trenord, per realizzare qualcosa che riempia il vuoto» conclude Di Staso, che abita nei pressi della stazione e racconta la sensazione di insicurezza che le persone provano uscendo di casa la sera. Allora, forse, è davvero meglio battere la paura sul tempo e occupare gli spazi comuni, facendoli vivere, prima che diventino patria dell’illegalità.