Di Maio annuncia la “legge Bramini” per gli imprenditori

12 dicembre 2018 | 16:48
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Di Maio annuncia la “legge Bramini” per gli imprenditori

L’imprenditore monzese che ha lottato per la sua casa dopo il fallimento vede realizzato il suo sogno.

Sostegno agli imprenditori in difficoltà e mancato pignoramento della casa. Dopo anni di lotta per salvare la sua casa Sergio Bramini, imprenditore monzese fallito con quattro milioni di euro di credito dalle Ato e che per questa ragione ha perso la sua casa, vedrà realizzare il suo sogno: una legge che porta il suo nome.

Ad annunciarlo, in diretta Facebook, il vicepremier Luigi Di Maio. “Una buona notizia per gli imprenditori, visto che in Cdm abbiamo approvato un decreto legge che ha come primo articolo la cosiddetta ‘legge Bramini‘”.

Parlando del decreto legge, il ministro allo Sviluppo Economico ha parlato di alcuni dei punti fondamentali del testo: “il Fondo di Garanzia del Mise garantirà i pagamenti in modo di non fare saltare i conti dell’azienda e che non gli potranno pignorare la casa”.

Per le imprese Di Maio ha inoltre rivendicato l’abolizione del Sistri e del registro unico del lavoro, che rispettivamente secondo il vicepremier “hanno reso la vita un inferno alle imprese” e “un adempimento che era solo un  problema agli imprenditori”.

Il vicepremier, lo scorso 3 giugno a Ragusa, aveva promesso che Bramini, annunciandone l’ingresso nel suo staff, potesse dire “come aiutare gli imprenditori come lui che hanno avuto problemi perché lo Stato non l’ ho pagato”.

LA VICENDA

E la vicenda di Sergio parte proprio da Ragusa. Lui è fallito anche perché l’Ato Ambiente Ragusa non l’ha pagato. Gli deve 2,2 milioni di euro. Un credito enorme che non l’ha aiutato a salvare la sua azienda. Il 16 giugno scorso Bramini, aveva inoltre sporto denuncia per usura bancaria nei confronti degli istituti di credito che gli hanno pignorato la casa a Monza.

Assistito dagli avvocati Monica Pagano e Biagio Riccio, Bramini chiede l’accertamento di eventuali responsabilità penali e la sospensione cautelare della procedura di vendita all’asta della sua abitazione.
Oggi ha il denaro per andare a “saldo e stralcio”, ma la sua casa è andata assegnata ad un imprenditore cinese, quattro giorni dopo un’asta dichiarata deserta, sulla cui gestione ha chiesto chiarimenti. Quello stesso imprenditore, venuto a conoscenza della sua storia, si è tirato indietro.

Bramini, che in questi mesi si è dedicato a sostenere diversi imprenditori nelle sue stesse condizioni, alcuni dei quali minacciavano gesti estremi, ha detto espressamente di “voler aiutare gli altri, per impedire che situazioni così non accadano più”, forse ci è davvero riuscito.