Il curriculum perfetto: cosa fare e cosa non fare

3 dicembre 2018 | 06:15
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Il curriculum perfetto: cosa fare e cosa non fare

Tutte le informazioni per un curriculum vitae strutturato in maniera tale da consentire a chi lo legge di capire immediatamente qualcosa sulla persona che ha davanti, dal punto di vista personale e professionale.

Hai appena avviato il download del tuo cv e ti stai chiedendo se le informazioni che hai inserito sono corrette o avresti potuto fare meglio? Dubbio legittimo, visto che il curriculum vitae è il primo punto di contatto con un tuo potenziale datore di lavoro e per questo motivo deve essere strutturato in maniera tale da consentire a chi lo legge di capire immediatamente qualcosa sulla persona che ha davanti, dal punto di vista personale e professionale.

La percentuale di coloro che commettono errori nella compilazione del cv è altissima e le conseguenza, chiaramente, disastrose: non basta infatti avere l’esperienza richiesta per ottenere un lavoro, se non si è capaci di comunicare questa esperienza correttamente. E sono molti i candidati che non riescono a far comprendere le loro doti, le loro esperienze e la loro personalità tramite il cv.

Quali sono gli elementi a cui prestare attenzione quando scriviamo il nostro cv?

Il primo errore al quale si pensa raramente quando si compila il proprio curriculum è l’assenza di ricerca. Se non si sa effettivamente quali sono le reali esigenze dei tuoi potenziali datori di lavoro, l’unica cosa che si potrà fare sarà scrivere un documento nella maniera in cui tu pensi debba essere scritto senza tenere conto di ciò che un selezionatore vuole leggere per fare la sua scelta. Prima di iniziare a scrivere, sarebbe buona norma consultare quante più informazioni possibili sull’azienda per la quale vuoi candidarti e, allo stesso tempo, capire anche quali sono le informazioni fondamentali da inserire necessariamente sul cv in base alla tipologia di lavoro richiesto.

La fretta di inviare un curriculum può essere davvero cattiva consigliera e ci si può ritrovare con un documento pieno di errori di ortografia e grammatica, anche basilari, che sicuramente non faranno una buona impressione su chi lo leggerà. Controllare e ricontrollare il documento prima di salvarlo è fondamentale per evitare che ci siano errori. E’ buona norma anche farlo controllare da un’altra persona, per evitare che dopo averlo scritto e rivisto anche gli errori più banali e visibili diventino invisibili.

Anche se si tende a dare per scontato che non sia necessario, formattare il proprio curriculum vitae prestando troppa attenzione alla grafica o non prestando affatto attenzione alla stessa può essere davvero pericoloso. Se l’impaginazione è blanda, i font usati sono sproporzionati e non c’è armonia tra le diverse sezioni il curriculum sarà difficile da leggere e potrà mettere a dura prova il datore di lavoro. Se al contrario si presta troppa attenzione all’impaginazione, questa prenderà il sopravvento e le esperienze passeranno in secondo piano. Un buon cv è formattato in maniera da essere leggibile velocemente. Significa che bisogna utilizzare un carattere 10-12, un font semplice da leggere e uno stile grafico accurato ma non eccessivo. Da non dimenticare l’allineamento dei vari paragrafi e delle varie frasi, per evitare che il documento finale abbia un aspetto sciatto.

In fase di scrittura cv, ci si deve inoltre sempre porre la domanda, legittima e necessaria, relativa alla lunghezza. Un curriculum troppo corto è un cv che risulta essere privo di personalità; al contrario, un cv eccessivamente lungo è noioso e può raccontare di una persona con le idee poco chiare. In entrambi i casi, il recruiter potrebbe far fatica e lasciar perdere. Un cv è perfetto quando non è eccessivamente corto né eccessivamente lungo. Non è necessario inserire tantissime informazioni se non sono utili e solo per allungare il discorso, e allo stesso tempo è fondamentale non limitarsi a poche informazioni per tenere il cv corto. Un buon cv è lungo un massimo di 2 pagine, e contiene tutte le indicazioni indispensabili a chi valuta per farsi un’idea sommaria e capire se la persona che ha davanti può essere potenzialmente interessante per una determinata posizione lavorativa.

Tutto ciò ci porta a ragionare su un altro aspetto fondamentale di un buon cv che deve presentare una struttura logica comprensibile a prima vista: i paragrafi devono essere collegati logicamente tra di loro in modo che sia facile individuare il percorso professionale del candidato, non deve essere usato troppo testo per descrivere le varie esperienze e competenze e le informazioni più importanti vanno sempre inserite all’inizio, dopo i dati personali.

Secondo molte ricerche, sono molti i candidati che mentono sul proprio cv per fare colpo sull’azienda. Ma inserire informazioni scorrette o mentire sul cv non è un segno di professionalità e può portare anche a problemi seri, sia nell’immediato che nel futuro nel caso in cui si ottenga il lavoro desiderato. Qualche esempio? Indicare di essere laureati quando invece si è frequentato un corso di formazione, indicare di conoscere perfettamente la lingua inglese quando invece non si riesce a sostenere una conversazione e via dicendo. Un cv fatto come si deve non contiene bugie e menzogne: specifica le competenze reali del candidato, le sue esperienze vere e il suo livello di preparazione su una determinata materia. Un candidato che si presenta con un cv coerente e in linea con gli obiettivi dell’azienda ha più opportunità di essere richiamato.

Infine, potrebbe sembrare un’esagerazione, ma sono molti quelli che dimenticano di aggiornare il loro cv e inviano informazioni di contatto scorrette o non più valide. In questo modo, si pregiudicano la possibilità di essere ricontattati e mettono il recruiter in una posizione decisamente difficile. Inserire e aggiornare le proprie informazioni di contatto è fondamentale quando si invia un cv: vanno assolutamente inseriti numero di telefono e indirizzo email per fare in modo che si possa essere ricontattati in caso di interesse.

Altre indicazioni utili per far colpo su un datore di lavoro

Quando scriviamo il nostro curriculum ci dobbiamo mettere dalla parte di chi legge e dare per scontare che la stessa persona dovrà leggere tanti diversi cv in poco tempo; dunque la sua unica preoccupazione sarà quella di trovare un candidato le cui informazioni sono semplici da comprendere e analizzare.

Per questo motivo, una volta messe in pratica tutte le indicazioni sopra, è bene ricordarsi di scrivere un piccolo paragrafo introduttivo al proprio cv, che verrà inserito subito dopo i dati personali, in cui ci si presenta. Si tratta del “profilo personale”, che non è altro che un sommario di ciò che si sa fare e delle proprie attitudini personali. Non è la lettera di accompagnamento, che è più corposa e riassume tutte le varie esperienze del candidato, ma è piuttosto una piccola introduzione grazie alla quale aprire la strada alla lettura del curriculum.

Prestare attenzione a come si scrive e come si presenta il proprio curriculum vitae, è fondamentale per darsi una possibilità in più di essere richiamati per un colloquio conoscitivo spianandosi la strada per una futura offerta di lavoro. In un mercato sempre più competitivo, è bene essere preparati e mettere in campo tutte le strategie migliori per ottenere il lavoro che si desidera.