Monza, Istituto Olivetti: bilancio di fine anno e obiettivi ambiziosi 2019

L’alberghiero di via Lecco ha un avviato Ristorante Didattico, ma deve crescere nell’alternanza scuola lavoro, nella disponibilità di spazi per gli studenti e nella sua immagine pubblica.
Tanto è stato fatto, ma forse ancor di più resta da fare. La strada è ancora lunga. E procedere nella direzione giusta non è facile né scontato. Questa la sintesi della situazione attuale dell’Istituto professionale statale per i servizi dell’enogastronomia e commerciali “Adriano Olivetti” di Monza. La conferma, tra punti di forza e cose da migliorare, progetti ben avviati come il Ristorante Didattico “Olivettando” e difficoltà da superare, arriva recentemente anche da Eduscopio, la classifica delle migliori scuole superiori d’Italia.
“I dati pubblicati vanno confrontati con i nostri diretti competitor, ovvero con gli istituti alberghieri della provincia di Monza e Brianza, il Collegio Ballerini di Seregno e il Don Carlo Gnocchi di Carate Brianza e di Milano – afferma, senza reticenze, la dirigente dell’Olivetti, Renata Antonietta Cumino (la prima a sinistra nella foto in basso) – sia per l’indice di occupazione dei diplomati che per la coerenza tra studi fatti e lavoro risultiamo terzi su tre istituti del nostro territorio. Ciò significa – continua – che dobbiamo migliorare le esperienze di alternanza scuola lavoro che hanno come diretta conseguenza l’occupabilità dopo il diploma nel settore nel quale sono stati condotti gli studi”.
Tra gli aspetti che l’Olivetti, 1.300 studenti tra corso diurno e serale di cui circa un quinto stranieri, dovrà intensificare c’è la necessità di nuovi spazi. “Ne abbiamo bisogno per i laboratori, per accogliere i genitori e migliorare la didattica rendendola più adeguata ai ritmi di apprendimento degli studenti” specifica la Cumino.
Più in generale è l’immagine pubblica dell’Istituto di via Lecco che deve cambiare. I 4 Open Day, l’ultimo è in programma sabato 12 gennaio, e i mini stage durante la settimana (clicca per saperne di più) sembrano andare verso questa direzione. “La difficoltà è vedersi ancorati all’immagine di istituto professionale destinato a chi non vuole studiare – ammette la Dirigente scolastica – occorre, pertanto, che le attività di orientamento promosse dai docenti della scuola media modifichino il loro giudizio su questa tipologia di istituto”.
Il quadro, comunque, non è così fosco come può apparire. Di basi solide e positive, per l’Olivetti, ce ne sono. E i semi già gettati nel terreno della formazione sono più di una speranza. “I nostri punti di forza sono l’accoglienza e l’attenzione nei confronti di studenti in difficoltà, dai disabili agli stranieri fino a chi ha un basso contesto culturale (leggi l’articolo) – spiega la Cumino – abbiamo, inoltre, un numeroso e “agguerrito” gruppo di docenti che credono nella scuola e vogliono farla crescere”.
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Poi c’è il Ristorante Didattico, nato ufficialmente il 16 marzo 2017 e gestito dagli studenti dell’istituto professionale di Monza, che, come una vera e propria azienda, mette i giovani allievi alla prova con un bilancio e relativi registri di contabilità, di magazzino e di acquisto. E, soprattutto, li pone a contatto diretto con una clientela esterna pagante.
“Il Ristorante Didattico prosegue il suo percorso, a mezzogiorno ha consolidato la sua clientela e alla sera, quando si propongono percorsi tematici, come la serata Slow Food o eventi riservati ad associazioni/aziende (vedi qui), i risultati sono ottimi – afferma la Dirigente scolastica – occorre promuovere ulteriormente la proposta perché davvero ancora tanti la ignorano”. Della serie, le cose positive non bisogna soltanto saperle fare, ma bisogna anche essere in grado di farle arrivare agli altri.